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Violenti negli stadi? Un problema dello Stato

La versione di Zamparini: "Gli ultrà? Ci pensi lo Stato. Il peso non si deve mettere tutto sulle società"

07 maggio 2014

"Non si deve mettere tutto il peso sulle società, è troppo comodo ribaltare tutto sui presidenti mentre lo Stato è disfatto, le istituzioni sono morte, non c'è la certezza del diritto, non c'è la tutela del cittadino e così è anche negli stadi".
Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, intervistato da Radio Capital, rispedisce al mittente l'invito del presidente Napolitano a rompere con gli ultrà.
"Lo Stato deve metterci del suo, fare quelle cose che non ha fatto per venti anni, ha fatto solo leggine, ha messo i tornelli pensando così di sistemare le cose ma non ha punito i delinquenti. La polizia conosce i violenti, basta dire a questi che non si devono presentare allo stadio - continua Zamparini -. Noi non siamo un paese razzista o violento, i popoli nordici lo sono molto di più, eppure hanno risolto il problema".

Sulla sua esperienza personale a Palermo Zamparini racconta: "Qui è un'isola felice perché quando sono arrivato ho detto agli ultrà che al primo atto di violenza vero sarei tornato a Udine. E ora la nostra tifoseria è esemplare, ne sono orgoglioso. Mai subito ricatti? Con me nessuno ci ha mai provato perché sapevano con che razza di uomo si andavano a mettere. So che Lotito (presidente della Lazio, ndr) è minacciato perché ha tolto alle curve quello che prima di lui Cragnotti dava. E ha fatto benissimo".
Il presidente del Napoli De Laurentiis è ricattato? "Non lo so, non metto il naso negli affari degli altri, certo ci sono piazze più pericolose di altre. Vedi il caso di Brescia".

Zamparini poi spiega che sta pensando di passare la mano: "Ho 73 anni, sono stanco, voglio pensare alla famiglia, voglio trovare un sostituto, serve un giovane. E di italiani con i soldi non ce n'è, spero nello straniero. Io non faccio come Berlusconi che pensa di restare giovane fino a 90 anni. A Berlusconi poi consiglio di occuparsi solo del Milan perché con il calcio è bravissimo, con la politica ci ha distrutto".
Il presidente del Palermo non sembra al momento pensare invece a sostituti per l'allenatore Iachini: "Per lui un contratto triennale, qualsiasi cosa accada. L'ho inventato io come allenatore, deve cominciare un ciclo". Zamparini poi torna sulle frasi ingiuriose nei confronti di Giovanni Falcone pronunciate dall'ex calciatore del Palermo Miccoli: "Lui rimane solo uno stupidotto che frequentava malavitosi. Non essendo intelligente si è lasciato andare a frasi per cui gli avrei dato tre anni di galera. Il mio migliore amico è Piero Grasso, questa è la linea della società in una piazza chiacchierata come la nostra". [Fonte: Lasiciliaweb Sport]

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07 maggio 2014
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