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Virus A/H1N1: allarme della Casa Bianca

''Il virus della nuova influenza non è più pericoloso di altri, ma è probabile che infetti più persone del solito''

25 agosto 2009

"Una grave minaccia per la salute della Nazione". Così lo statunitense President's Council of Advisors on Science and Technology (PCAST), il comitato scientifico presidenziale, dice la sua sulla nuova influenza in un rapporto pubblicato ieri.
Nel report gli esperti in forza alla Casa Bianca spiegano che "il problema non è che il virus A/H1N1 è più micidiale di altri ceppi influenzali, ma piuttosto che è probabile che infetti più persone del solito, perché si tratta di un nuovo ceppo contro il quale in pochi hanno sviluppato l'immunità".

Intanto sono 1.517 i pazienti contagiati dalla nuova influenza in Italia. Il bilancio arriva dal Centre for Disease Prevention and Control (Cdc) europeo, che segnala 1.048 nuovi casi di A/H1N1 confermati nelle ultime 24 ore nel Vecchio continente, che portano a 43.152 il totale registrato nei 27 Paesi dell'Ue più i 4 dell'Efta (con 93 morti).
Nel mondo, invece, i casi confermati sono a oggi 253.169 con 2.572 decessi. Il bollettino evidenzia la pubblicazione dei gruppi cui sarà data priorità in Svezia per la somministrazione del vaccino pandemico (fra questi i bambini inizialmente dai 3 anni in poi e in seguito dai 6 mesi, con malattie croniche di vario tipo, le donne in gravidanza e il personale sanitario).
Intanto si registra il primo contagio del virus A/H1N1 da uomo a uccelli in Cile. La conferma è arrivata dai test di laboratorio, che hanno dimostrato che i casi riscontrati nei giorni scorsi in due allevamenti di tacchini alle porte di Valparaiso presenterebbero le stesse caratteristiche del virus che circola tra gli uomini. A renderlo noto è il ministero della Salute cileno, che tuttavia precisa che il prossimo passo da compiere è quello di confrontare il genoma del virus che ha infettato i volatili con quello del patogeno che sta colpendo gli esseri umani.

A Santiago di Compostela vietato baciare la statua di San Giacomo - Emergenza per la 'suina' in Spagna e persino la Chiesa cattolica corre ai ripari: per evitare il contagio i pellegrini non potranno più baciare la veneratissima Statua di San Giacomo il 'Pellegrino', a Santiago di Compostela. Ma con discrezione: "Non abbiamo affisso avvisi o altro del genere - afferma il decano della cattedrale, José Maria Diaz - invitiamo al massimo di astenersi dal bacio".

Da secoli pellegrini da tutta Europa compiono con ogni mezzo di locomozione, ma soprattutto a piedi, il cammino di Santiago, un rete di sentieri che attraversa l'intero continente come forma di espiazione dei peccati, per venerare l'immagine del santo guerriero e pellegrino ed ottenere la sua benedizione. Ancora oggi, ogni anno, centinaia di migliaia di fedeli entrano quindi nel luogo sacro e molti di loro, in segno di devozione, baciano la sacra effigie. Un gesto ad alto rischio nell'era dell'H1N1. La decisione è stata presa in base a quanto disposto negli scorse settimane dal Ministero della sanità di Madrid per contenere la diffusione del virus che in Spagna contagia
10mila persone ogni settimana ed ha già mietuto 12 vittime dall'inizio della pandemia. Tra le misure raccomandate dal governo, anche lo scambio di baci, come d'uso comune, uno per ogni guancia specie quando s'incontra un estraneo: meglio la stretta di mano. Proprio per questa raccomandazione, qualche giorno fa, la ministra della sanità, Trinidad Jimenez, è stata criticata per via di uno scambio di baci con un altro ministro prima di una riunione proprio sul tema della lotta all'influenza suina.

La reazione dell'opinione pubblica alle regole dettate dall'esecutivo è stata abbastanza fredda. Molti fedeli pensano che i provvedimenti equivalgano al tentativo di svuotare il mare con un bicchiere e, se non si bacia il santo ma lo si abbraccia, continua lo scambio di baci, durante la messa, per il segno di pace. Effusioni che del resto non si evitano tuttora anche fuori dai luoghi religiosi. Ma questo tentativo di contenere i rischi della devozione non è l'unico in Spagna: dall'inizio di agosto baci vietati pure per una veneratissima effigie della Madonna conservata nella cattedrale di Toledo.
Del resto quelli spagnoli non sono casi isolati. Anche in Brasile, per evitare il diffondersi dell'influenza suina i vescovi nei giorni scorsi hanno messo al bando la distribuzione delle ostie e le acquasantiere all'ingresso delle chiese in quattro stati del nordest, Alagoas, Paraiba, Pernambuco e Rio Grande do Norte. La decisione è stata annunciata in una nota della rappresentanza locale della Conferenza episcopale brasiliana, CNBB, ed "elaborata in base alle raccomandazioni del ministero della Sanità", ha precisato l'arcivescovo di Maceio, Antonio Muniz.
Ai fedeli con sintomi di influenza viene inoltre chiesto di astenersi dall'andare a messa e ai genitori di bambini influenzati di evitare che i figli frequentino il catechismo. "Le persone più fragili seguano la messa in tv o l'ascoltino alla radio", spiega la nota. I morti per 'H1N1' in tutto il Brasile sono 330, secondo i dati dei dipartimenti sanitari dei diversi stati della federazione. [Adnkronos/Ing, Adnkronos Salute]

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25 agosto 2009
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