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Virus A/H1N1: ''Attenzione a vaccinare le donne in gravidanza''

La Società italiana di ginecologia interviene sull'opportunità di vaccinare le donne incinte

14 settembre 2009

Sulla vaccinazione delle donne in gravidanza contro il virus influenzale H1N1, "è necessaria una grande prudenza" anche in ragione del fatto che la sperimentazione sul nuovo vaccino è solo all'inizio". Inoltre la scelta della vaccinazione va fatta caso per caso "considerando le situazioni in cui i benefici sono superiori ai rischi".
A dirlo è il presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), Giorgio Vittori, che è intervenuto sull'opportunità di vaccinare le donne incinte, inserita tra le categorie prioritarie nell'ordinanza sulla vaccinazione firmata venerdì scorso dal viceministro Ferruccio Fazio, nella quale però si precisa che indicazioni dettagliate saranno fornite dopo il parere del Consiglio superiore di Sanità che si esprimerà questa settimana.

Vittori ha ricordato che il "rischio legato all'influenza A per le donne in gravidanza è maggiore. Questo è il motivo per cui nell'ordinanza ministeriale le donne sono indicate come categoria prioritaria per la vaccinazione, ma per attuarla è stato chiesto un parere del Css", ha spiegato all'Adnkronos Salute. Bisogna però tenere conto della particolare condizione che prevede attenzioni maggiori. "Dal punto di vista pratico, per esempio - ha detto ancora Vittori - è importante sapere che ci sono due tipi di vaccino contro questa influenza. Il cosiddetto 'flushot', realizzato con particelle inattivate di virus (morto), che si somministra attraverso un'iniezione". "C'è poi lo spray nasale, fatto con virus attenuato e questo non deve essere mai usato in gravidanza", raccomanda Vittori che non è contrario nemmeno al vaccino stagionale, "purché fatto in aree diverse del corpo rispetto al nuovo vaccino", insomma se l'iniezione contro il virus A H1n1 viene fatta su un braccio si deve scegliere l'altro braccio.

La vaccinazione, però, va scelta caso per caso. "A una maestra in gravidanza - precisa Vittori - consiglierei senz'altro la vaccinazione. Ma non la consiglierei ad una donna che vive in campagna, con meno rischi di 'incontrare' il virus. Questo perché non abbiamo molti dati nè grandi esperienze sull'uso di questi vaccini contro il nuovo virus, visto che gli studi sono appena cominciati. I rischi, seppur minimi, non sarebbero giustificati dai benefici".
Sì anche all'uso degli antivirali, che "inibiscono la penetrazione del virus". Ma anche in questo caso prudenza. "Abbiamo a disposizione due prodotti, Relenza e Tamiflu. Purtroppo si stanno sviluppando molte resistenze, che vediamo aumentare settimana per settimana. E' importante, quindi, che il medico di famiglia sorvegli quale dei due farmaci sia il meno resistente. In generale, però, non interferiscono con la gravidanza".

L'Affaire San Gennaro... - Sì al bacio dei fedeli alla teca di San Gennaro. La decisione è dell'arcivescovo di Napoli, il card. Crescenzio Sepe, che, al suo rientro da Cracovia, dove ha preso parte all'Incontro per la Pace con tutti i Capi delle maggiori religioni del mondo, come promesso, ha approfondito ulteriormente la riflessione sulla opportunità del bacio della teca contenente il Sangue di San Gennaro, in occasione della Festa del Santo Patrono il prossimo 19 settembre. In particolare, sulla questione il card. Sepe ha sentito il parere di esponenti autorevoli del mondo medico-scientifico, incontrando il prof. Marcello Piazza e la prof.ssa Maria Triassi, il prof. Pietro Amoroso, il prof. Francesco Saverio Faella, il prof. Raffaele Pempinello e il presidente dei Medici Cattolici, prof. Aldo Bova.
"Gli illustri interlocutori - si legge in una nota della Diocesi - hanno sottolineato che siamo in presenza di un evento influenzale con bassa pericolosità, per cui non e' giustificabile alcuna forma di allarmismo. Hanno comunque ribadito l'opportunità di rispettare le misure igieniche minime, come dovrebbe avvenire nei comportamenti abituali di ognuno. Sulla base di tali considerazioni, tuttavia, il Cardinale Sepe, convinto della forza della preghiera e della protezione del Santo Martire, esorta tutti a manifestare la propria fede, innanzitutto, attraverso la preghiera, lasciando a quanti lo desiderano, come per tradizione, la libertà di esprimere la propria devozione al Santo nel modo voluto, anche attraverso il bacio della teca". "E' evidente - prosegue la nota - che non si mancherà di adottare le misure igieniche precauzionali. San Gennaro, in ogni caso, saprà cogliere le intenzioni vere del cuore di ognuno e intercedere, come sempre, presso il Signore. L'Arcivescovo, nel giorno della festività liturgica, così come sarà fatto nell'ottavario successivo, esporrà a tutti i presenti in Cattedrale e a quelli raccolti sul sagrato del Duomo la teca con l'ampolla del sangue del Martire Gennaro, benedicendo ed invocando la protezione su tutta la città e la regione".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Adnkronos Salute]

 

 

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14 settembre 2009
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