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VIRUS A/H1N1

In Italia il picco della nuova influenza è previsto tra metà dicembre e gennaio. Buone notizia dal fronte vaccini

03 settembre 2009

Il picco dell'influenza A è previsto fra il 18 dicembre e il 18 gennaio. Lo ha affermato ieri il viceministro della Salute Ferruccio Fazio in conferenza stampa. Si ammaleranno tra 1,5 e 3 milioni di italiani in 15 giorni. Ma l'andamento del virus è "più lento del previsto", in ritardo di un mese rispetto alle proiezioni dell'Istituto Superiore di Sanità, ha affermato il viceministro, definendo la pandemia al momento "non grave": "Non è una malattia grave - ha ribadito Fazio - possiamo gestirla bene. Abbiamo individuato le criticità e ora possiamo affrontarle".
Ritornando poi all'ipotesi di apertura ritardata delle scuole, Fazio ha precisato che non è escluso che le scuole chiuderanno i battenti a causa dell'influenza A, anche se "non al momento". Le eventuali chiusure, tiene a precisare il viceministro a margine dell'incontro, "non saranno generalizzate, ma mirate". E si tratterà di chiusure "temporanee, di singoli classi o istituti, a seconda dei casi". Le chiusure selettive vanno comunque "normate, disciplinate in base a regole definite". Per questo verrà deciso nei prossimi giorni chi dovrà, eventualmente, "stilare l'ordinanza" o la "cabina di comando" chiamata a decidere "numeri, casi e altri elementi da valutare per la possibile chiusura".
L'ipotesi del rinvio dell'apertura delle scuole, tra l'altro, non convince pienamento nemmeno l'Organizzazione mondiale della Sanità: se infatti la chiusura delle scuole nelle prime fase di un'epidemia "si è rivelata efficace nel ridurre le trasmissioni del virus all'interno delle scuole stesse, ma non necessariamente efficace per ridurre la trasmissione generale del virus nella comunità", avrebbe però "costi proibitivi". Ogni Paese sentito dall'Oms (Canada, Giappone, Messico, Spagna, Usa e Gb) aveva presentato specifici esempi di epidemie nelle scuole o nelle università, illustrando le misure prese per mitigare la diffusione dell'H1N1. In molti casi la decisione di sospendere le lezioni era stata decisa dalle autorità locali, piuttosto che nazionali. Con l'eccezione del Messico, che a maggio stabilì lo stop alle lezioni in tutto il Paese per due settimane. Tutti gli Stati coinvolti dalla consultazione hanno concordato sul fatto che la sospensione scolastica è stata efficace nel mitigare la diffusione del virus, ma spesso proibitiva dal punto di vista dei costi.

In Italia, ha precisato il viceministro alla Salute, "sono circa 2.700 i casi sospetti" di nuova influenza e l'unico caso grave che desta preoccupazioni è quello del giovane ricoverato a Monza, mentre quelli napoletani "non destano particolari preoccupazioni". E' infatti ancora vivo il paziente 50enne ricoverato a Napoli per influenza A, ma in condizioni gravi. La smentita della notizia del decesso che si era diffusa ieri mattina è arrivata dall'ospedale Cotugno di Napoli. "E' circolata all'interno dell'ospedale un'informazione che poi si è rivelata falsa", è stata la precisazione del dipartimento di Malattie infettive dell'ospedale partenopeo. E sarebbero "stazionarie" le condizioni dell'altro caso ricoverato nello stesso ospedale, quello di un giovane di 27-28 anni di Cava de' Tirreni. La sua situazione già ieri era giudicata dai medici in miglioramento. Il ragazzo era rientrato da un viaggio in Spagna e aveva raggiunto la sua famiglia nel salernitano per terminare le ferie. Qui, però, ha manifestato i sintomi della nuova influenza ed è stato ricoverato all'ospedale di Vallo della Lucania. Le sue condizioni hanno allarmato i medici, che hanno così deciso il trasferimento al Cotugno.
Intanto potrebbe avere sconfitto il virus H1N1 il giovane 24enne di Parma ricoverato all'ospedale San Gerardo di Monza per insufficienza respiratoria grave causata dalla nuova influenza A. "Un campione del paziente è risultato negativo al virus", ha spiegato all'Adnkronos Salute Roberto Fumagalli, primario di anestesia e rianimazione. Tuttavia serve prudenza, precisa l'esperto. "Per essere certi della negativizzazione, cioè per poter dire con sicurezza che il giovane ha sconfitto il virus - sottolinea - abbiamo bisogno di un'altra risposta di laboratorio, che dovrebbe arrivarci domani". E' comunque "ragionevole" aspettarci che il paziente abbia ormai debellato l'H1N1, anche se "preferiamo aspettare". Per il resto, anticipa Fumagalli, le condizioni del giovane rimangono "stabili. Notizie più precise verranno date attraverso il bollettino quotidiano", conclude.

Via libera di Pechino al primo vaccino - Disco verde delle autorità cinesi per il primo vaccino contro il virus A/H1N1, prodotto dalla compagnia farmaceutica Sinovac di Pechino. In questo modo l'azienda balza al primo posto nella corsa al siero scattata in seguito all'allarme pandemia. La State Food and Drug Administration (Sfda) ha dunque autorizzato il prodotto, chiamato Panflu, dopo che il vaccino aveva passato il vaglio di un comitato di esperti dell'agenzia, lo scorso 31 agosto.
Panflu potrà essere somministrato senza rischi a pazienti dai 3 ai 60 anni in una singola dose da 15 microgrammi. Entro il 1 ottobre la compagnia potrà produrne 5 milioni di dosi, per un totale di 20-30 milioni l'anno, ha detto il presidente Yin Weidong. Ma il Panflu non è l'unico vaccino 'made in China' in arrivo. Anche la compagnia farmaceutica Hualan Biological Engineering, infatti, dovrebbe ottenere il disco verde per il suo prodotto entro questa settimana.
Per qunato rigurda l'Europa, sono "incoraggianti" i risultati dei test clinici sul vaccino anti-H1N1 studiato nei laboratori della svizzera Novartis. Secondo l'azienda, infatti, una singola dose del vaccino dovrebbe essere sufficiente a immunizzare l'80% dei soggetti trattati. Test condotti su 100 volontari sani hanno anche rivelato che il 90% era diventato immune alla nuova influenza con la somministrazione di due dosi. Il vaccino di Novartis dovrebbe chiamarsi Celtura, ha aggiunto la compagnia farmaceutica elvetica in una nota. "Lo studio suggerisce che, sebbene due dosi sembrano garantire una miglior protezione, una singola dose del nostro vaccino Celtura può essere sufficiente a proteggere gli adulti contro l'influenza suina", ha sottolineato Andrin Oswald, capo della divisione vaccini della società di Basilea. Una notizia importante, dal momento che sarà possibile produrre solo limitate scorte del siero entro l'autunno-inverno. E dunque, da più parti gli esperti avevano espresso timori sulla possibilità di avere in tempo sufficienti quantitativi di vaccino anti-pandemia. I trial sono condotti dall'Università di Leicester e dall'University Hospital di Leicester in Gran Bretagna. Novartis ha aggiunto che sono in corso altri trial clinici, che includeranno oltre 6 mila persone, tra adulti e bambini.

Arrivano i vaccini anche in Sicilia - Anche la Sicilia corre ai ripari per tentare di arginare la nuova influenza. La Regione ha infatti acquistato 710 mila dosi di vaccino che serviranno per mettere al riparo dall'influenza anzitutto i soggetti più a rischio: si partirà con la campagna di vaccinazione all'inizio di novembre e i destinatari sono in questa prima fase i bambini sopra i 6 mesi con patologie gravi, i soggetti affetti da "comorbilità", ossia dalla coesistenza di più patologie, e tutti i soggetti che lavorano in ambito socio-sanitario e sono pertanto più esposti al contagio.
Restano fuori dal novero soltanto le persone di età superiore ai 65 anni, risultate da test americani le più immuni al nuovo virus, tanto che i giovani rischiano di ammalarsi quattordici volte in più rispetto a loro. Neanche a gennaio gli ultra sessantacinquenni potranno aspirare al vaccino, destinato alla fascia di popolazione sana che va dai 2 ai 27 anni. Si aspettano ancora dal ministero della Salute indicazioni più precise riguardo i criteri di selezione fra tutti questi soggetti: molto probabilmente le indicazioni riguarderanno tutti quei bambini o adolescenti che frequentano delle comunità chiuse, come le scuole.
Proprio in riferimento all'attività scolastica la sezione regionale della federazione italiana medici pediatri ribadisce quanto la stessa associazione ha affermato in campo nazionale: le scuole non devono essere chiuse e l'anno scolastico deve prendere il via normalmente. "L'eventuale chiusura di uno o più istituti scolastici - dice la Fimp - è una delle tante misure previste dall´organizzazione mondiale della sanità nel momento in cui si debba intervenire in comunità di tipo 'chiuso' (come appunto una scuola) per circoscrivere un eventuale diffusione infettiva. Ma questa misura al momento non avrebbe alcun effetto a meno di non considerare l'apertura delle scuole una variabile a data da destinarsi".
Ogni ciclo di vaccino prevede la somministrazione di due dosi, che saranno prelevate da flaconi da dieci dosi che verranno nelle prossime settimane consegnati alle strutture delle organizzazioni sanitarie locali. E mentre sul primo ciclo di vaccinazioni, quello di novembre, è sicuro che ad occuparsene saranno i soli centri di vaccinazione delle Asp, per il ciclo di gennaio i pediatri non hanno ancora ricevuto indicazioni sul loro coinvolgimento: "Noi speriamo di non dovercene occupare - dice Salvatore Margherita, membro del comitato di studio della Fimp e segretario provinciale della federazione a Caltanissetta - perché sarà difficile gestire flaconi con così tante dosi e peraltro senza il bugiardino". [S.P. Repubblica/Palermo]

E negli Usa un'azienda lancia il virus di peluche... - E' grande una ventina di centimetri, morbido, rosa e quasi tenero. Con il virus H1N1 si può anche giocare, a patto che si tratti della sua versione in peluche, lanciata da un'azienda americana specializzata in pupazzi a forma di germi. In piena allerta pandemia, la nuova creazione 'griffata' GiantMicrobes è in vendita online al prezzo di 7,95 dollari. E ironia della sorte è disponibile anche nei negozi di gadget di Atlanta, dove hanno il quartier generale i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), in trincea contro il virus.
Il peluche dell'H1N1, con tanto di occhi e naso da maiale (pur sempre di febbre suina si tratta), è l'ultimo di una lista già molto nutrita. Dalla gonorrea alla sifilide, dal morbo della mucca pazza all'Ebola - ricorda il quotidiano britannico 'Daily Telegraph' - sono infatti ormai numerosi i nemici invisibili che popolano in formato 'pet' il catalogo della società Usa. Forse meno rassicuranti del tradizionale orsetto della buonanotte, ma "un utile strumento educativo - assicura la compagnia produttrice, che li distribuisce accompagnati da opuscoli informativi sull'infezione - e regalo ideale per chiunque sia dotato di un po' di senso dell'umorismo". Mettersi a letto col virus, insomma, potrà non essere spiacevole.

[Informazioni tratte da Adnkronos Salute]

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03 settembre 2009
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