Virus Ebola: la Sicilia corre ai ripari
Tutto pronto per il piano anti-Ebola tra corsi di formazione ed esercitazioni per il personale. Ma non esiste alcun allarme
Niente allarmismo. Non esiste alcun pericolo imminente. Però la Sicilia non intende farsi cogliere di sorpresa, perché, seppur il rischio Ebola da noi sia uguale al resto del mondo, l’isola continua ad essere "porto d’attracco" per le centinaia di migranti che sbarcano quotidianamente.
Così si è scelto di approntare il tutto per un piano anti-Ebola. Ieri mattina si è tenuto un vertice all'assessorato regionale alla Salute con tutti i manager di Asp e ospedali. L'assessore Lucia Borsellino ha comunicato le direttive da seguire: in particolare corsi di formazione ed esercitazioni per il personale, e sono stati illustrati i protocolli per scongiurare eventuali contagi.
"Il rischio è molto basso - ha sottolineato l'assessore Borsellino - perché gli immigrati dopo un lungo viaggio non possono veicolare il virus e i controlli alle frontiere sono efficienti".
Comunque la Regione ha predisposto un piano: le direttive sono state date ai manager di Asp e ospedali convocati a Palermo. Le strutture sanitarie dovranno dotarsi di speciali camici e tute anticontaminazione. Saranno avviati corsi di formazione e esercitazioni per medici, infermieri e inservienti di Triage, pronto soccorso e reparti di malattie infettive, e saranno i primari di Infettivologia a guidare i corsi.
Il direttore generale dell’Asp di Ragusa, Maurizio Aricò, spiega che "il rischio sanitario nel territorio siciliano fino a questo momento è stato praticamente nullo. Il problema Ebola in pratica non appartiene a questo percorso. Il problema Ebola viaggia su altri binari, riguarda i viaggi aerei, riguarda il personale umanitario che è stato a fare servizio nelle aree calde e che potrebbe tornare nei nostri Paesi sottovalutando il rischio di portare la contaminazione. Un tema quest’ultimo che stiamo affrontando adeguatamente in altri tavoli".
Direttive sono state date anche ai medici di base e ai pediatri: dovranno saper riconoscere i casi sospetti e indirizzarli nei reparti di malattie infettive attrezzati. Previste anche esercitazioni per il personale delle ambulanze.
Il presidente Rosario Crocetta ha chiesto ai manager di applicare le direttive: affrontare bene queste situazioni critiche rientra infatti tra gli obiettivi necessari per la conferma dei manager.
Intanto è stato definita l'intesa con il centro di riferimento nazionale all'ospedale Spallanzani di Roma: eventuali casi sospetti, risultati positivi ai test sull'Ebola, saranno trasferiti d'urgenza all'ospedale Spallanzani con voli militari messi a disposizione dal ministero della Difesa.
Dunque, in Sicilia ci si sta muovendo nell’ottica della preparazione, mentre la paura che il virus si possa diffondere in maniera vertiginosa spaventa l’Europa. I leader dell’Ue affronteranno il tema in un vertice previsto a Bruxelles giovedì 16 ottobre.
Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha precisato che la riunione, convocata su richiesta del nostro Paese, servirà a "valutare nuovi e ulteriori sistemi di sicurezza negli aeroporti". Tra le misure di cui si discuterà, ha aggiunto il ministro, figurano "check per i passeggeri in partenza dagli aeroporti del West Africa" e un sistema "per la tracciabilità dei passeggeri che partono dall’Africa occidentale con voli non diretti per l’Europa".
E mentre migliorano le condizioni di Teresa Romero, l’infermiera spagnola di 44 anni contagiata mentre assisteva i due missionari spagnoli rimpatriati e deceduti in agosto e in settembre, è notizia di stamane la morte di un paziente ammalato di Ebola ricoverato in uno ospedale di Lipsia, in Germania. L'uomo, un dipendente sudanese delle Nazioni Unite di 56 anni, era arrivato lo scorso giovedì in Germania a bordo di un aereo speciale, attrezzato per il trasporto di pazienti affetti da malattie contagiose. I medici dell'ospedale tedesco avevano definito la situazione del paziente, che aveva contratto il virus in Liberia, "estremamente grave, ma stabile".
Era il terzo malato arrivato in Germania: all'ospedale di Francoforte è ricoverato un medico ugandese, mentre dopo cinque settimane di cure l'ospedale di Amburgo ha dimesso il primo malato di Ebola, un esperto senegalese dell'Oms trasferito in Germania.
- Il rischio Ebola in Sicilia (Guidasicilia.it, 10/10/14)