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Vito Ciancimino trattava con "l'altra sponda"

Ascoltato al quarto processo per la strage di via D'Amelio l'altro figlio di don Vito, Giovanni Ciancimino

10 aprile 2014

Gli incontri tra l'ex sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino e gli ufficiali del Ros, nel '92, sono stati al centro della deposizione del figlio dell'ex politico Dc, Giovanni Ciancimino, salito nei giorni scorsi sul banco dei testi al quarto processo per la strage di via D'Amelio davanti alla corte d'assise di Caltanissetta. Imputati i boss Salvo Madonia e Vittorio Tutino e i falsi pentiti Calogero Pulci, Vincenzo Scarantino e Francesco Andriotta.
Il teste ha raccontato di avere saputo dal padre, dopo l'assassinio del giudice Giovanni Falcone, che questi era stato contattato da alcuni ufficiali del Ros dei carabinieri. "Sono stato contattato da persone altolocate - avrebbe detto Ciancimino al figlio - per trattare con l'altra sponda (termine che alludeva a Cosa nostra ndr)".

Vito Ciancimino sarebbe poi tornato a parlare al figlio dei suoi rapporti col Ros in più occasioni. In un caso, ad ottobre del '92, avrebbe tirato fuori un foglietto davanti al figlio, che è avvocato, e gli avrebbe chiesto se, secondo lui, era possibile una revisione del maxi processo e modifiche alla legge di sequestri dei beni ai mafiosi. Giovanni Ciancimino avrebbe risposto che erano proposte impossibili. Il teste ha anche accennato alla richiesta di passaporto che il padre avrebbe fatto poco prima di essere arrestato perché qualcuno gli aveva detto di fare istanza.

Il figlio dell'ex sindaco ha anche raccontato l'incontro con uno strano personaggio che, nel 1985, a Roma lo avrebbe raggiunto in albergo e gli avrebbe detto di dire al padre di stare attento a quello che faceva. Giovanni Ciancimino avrebbe rincontrato l'uomo successivamente in compagnia del padre ma non ha saputo dire di chi si trattasse.
Per i magistrati la presunta trattativa Stato-Mafia sarebbe centrale per la ricostruzione del movente dell'attentato costato la vita al giudice Borsellino, ucciso proprio perché si sarebbe opposto al dialogo che il Ros, tramite Ciancimino, aveva avviato con Cosa nostra.

- Al processo per la strage di via D'Amelio (Guidasicilia.it, 02/04/14)

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10 aprile 2014
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