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Vittorio Sgarbi alla fine ha scelto Salemi

''Rinuncio all'assessorato milanese e rispetto l'impegno assunto con i siciliani''

30 luglio 2008

Proprio ieri, parlando della causa vinta dall'attuale sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi, contro il licenziamento "subìto" a Milano, dov'era assessore alla Cultura, incarico dal qualle è stato sollevato per espressa volontà del sindaco Letizia Moratti, ci chiedevamo quale sarebbe stata la scelta del sanguignopolemicocriticodartepolitico: ritornare nel capoluogo lombardo o rimanere nella cittadina siciliana che lo eletto proprio primo cittadino? (LEGGI)
La risposta l'ha data oggi lui stesso: "Da assessore alla Cultura in carica a Milano mi dimetto e resto sindaco di Salemi".
Vittorio Sgarbi ha sottoscritto la sua volontà in una lettera inviata al sindaco Letizia Moratti e diffusa dal suo avvocato Giampaolo Cicconi. Una scelta che sicuramente tranquillizzerà la Letizia e che, probabilmente, metterà la parola fine alla lunga querelle.

Dopo il provvedimento del Tar della Lombardia (che ha ritenuto illegittima la revoca delle deleghe da assessore a Sgarbi) l'altro ieri, il sindaco di Salemi aveva annunciato che "da subito" sarebbe tornato a fare l'assessore alla Cultura. Quindi oggi il dietrofront dovuto alla "responsabilità di aver assunto il nuovo impegno di sindaco di Salemi" e alla "verificata incompatibilità fra due cariche nello stesso ordine di amministrazione"
"La soddisfazione di essere riabilitato nella funzione di Assessore alla Cultura del Comune di Milano, con l'annullamento del provvedimento del sindaco da parte del Tar, e la prospettiva delle importanti iniziative che quel ruolo consente di realizzare, in una città ricca di potenzialità e di entusiasmo - ha spiegato Sgarbi - non può prevalere sulla responsabilità di aver assunto il nuovo impegno di sindaco di Salemi, eletto direttamente dai cittadini che non è in alcun modo consentito deludere anche di fronte all'inatteso e gradito colpo di scena che mi riporta alla situazione di 3 mesi fa". "Non è, dunque, possibile essere Sindaco in un Comune e Assessore in un altro, fatto che mi avrebbe consentito di tentare l'ambizioso progetto-ponte 'SaleMilano'. Posto davanti all'obbligo di scegliere - aggiunge - scelgo di restare Sindaco e rinuncio ad essere Assessore con la consapevolezza di non potere corrispondere alle richieste e ai desideri di tanti cittadini milanesi, che mi hanno seguito e confortato con il loro sostegno, ma nella certezza di non potere ritrovare il rapporto di fiducia con il Sindaco e con alcuni membri della Giunta che hanno manifestato posizioni inadeguate alle necessità della città".

"Scelgo dunque Salemi con assoluta convinzione, ma non rinuncio alla prospettiva di un ritorno a Milano, a pieno regime, non in virtù di una sentenza riparatrice del Tar, ma attraverso libere elezioni - ha concluso Sgarbi -. Il ruolo di Presidente della Provincia o di Assessore è perfettamente compatibile, nella diversità delle amministrazioni, con il ruolo di sindaco. Il ritorno, cosi clamorosamente annunciato in questi giorni, è dunque soltanto rimandato".

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30 luglio 2008
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