Viva Zapatero!
Una testa che si erge in alto per la libertà d'espressione, una voce che tuona forte contro la censura
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VIVA ZAPATERO!
di Sabina Guzzanti
Evento a sorpresa della Mostra del cinema di Venezia, ed uscita immediata nei cinema, il film della Guzzanti interpretato dal gruppo dei 'licenziati' della Rai berlusconiana, si presenta come un vero e proprio blitz mediatico, forse per timore di nuove censure (più mediatiche che statali). La vicenda parte dalla chiusura (dopo solo una puntata) di 'Raiot', l'ultimo spettacolo di Sabina Guzzanti, per parlare di satira con alcuni dei principali esponenti europei fra cui il premio Nobel Dario Fo e in generale fare il punto sulla libertà di informazione in Italia. Un film divertente ed amaro allo stesso tempo, perchè testimonia la deriva censoria in cui siamo sprofondati.
Distribuzione Lucky Red
Durata 80'
Regia Sabina Guzzanti
Con Sabina Guzzanti, Dario Fo, Michele Santoro, Enzo Biagi, Daniele Luttazzi, Marco Travaglio, Ezio Mauro
Genere documentario
La critica
''Certo, viva. Lo ha gridato il pubblico di Venezia con 15 minuti di applausi. La Guzzanti, una delle epurate dal video, proclamandosi la buffona, costruisce sulla linea di Moore un bellissimo documentario sulla censura e la libertà di informazione satirica in Italia. Interroga non solo sé e i suoi bravi (Grillo, Rossi, Luttazzi, Fo) ma anche stupefatti comici stranieri. Tra gli intervistati ci sono gaffes storiche di pre-potenti Rai, un Marcorè-Gasparri sublime, Sabina che fa Berlusca, mentre dicono cose belle e intelligenti Biagi, de Bortoli, Santoro, Travaglio. Intervento magistrale di Furio Colombo: non possiamo più dire di non sapere. A cavalcioni tra farsa e tragedia il film è irresistibile sia quando fa ridere, spesso, sia quando fa venire rabbia, spessissimo, e rilancia il potere documentario di controinformazione. Da vedere.''
Maurizio Porro, 'Corriere della Sera'
''Nonostante le risate che suscita, Viva Zapatero! è tutt'altro che divertente anzi è sostanzialmente angosciante e deprimente. Vi sfila un corteo di ectoplasmi deboli e vigliacchi, pietrificati dalla paura, quando non sono orgogliosamente cinici e fieri della loro indegnità. (...) Apprendiamo molte cose che non sapevamo ad esempio il fatto che l'Italia è retrocessa al 67mo posto nella classica stilata dall'Osservatorio Mondiale sulle libertà civili. (...) Viva Zapatero! è il film politico che mancava alla Mostra, quello che dà del fascista a un fascista, che chiama le cose con il loro nome (...) Ricordandoci sino a che punto, nel tempo del berlusconismo, il bel paese sia sfigurato, Sabina Guzzanti dimostra un coraggio che dovrebbe essere naturale ma date le circostanze risulta eroico. E' lei, sicuro, la vera Zapatera.''
Olivier Seguret, 'Liberation'
''In Italia per far carriera nello spettacolo le strade sono due: essere bravi, vedi Fiorello, tanto per buttar lì un nome, o ergersi a vittime, vedi Sabina Guzzanti, per una citazione un po' meno casuale. La ragazza, si fa per dire, un'indubbia qualità ce l'ha: la cocciutaggine. Il suo primo film, Bimba, era brutto e non faceva ridere, difetto piuttosto grave per una commedia satirica. Un altro l'avrebbe piantata lì, lei invece ne ha fatto un altro, presentato a Venezia, tra l'ilarità generale. Ma gli sghignazzi e gli applausi di un pubblico schieratissimo, indovinare da che parte, vanno presi, come si suol dire, con le molle. Basta dire: «Berlusconi è un...» e ciascuno metta l'aggettivo (spregiativo) che più gli aggrada e i battimani scattano automaticamente. (...) Con il conforto dei soliti noti, pronti a tributare evviva a volontà, ogni fallito alla prima occasione riestrae le consuete geremiadi, accusando, tra rabbia e invettive, tutti i nemici che gli hanno messo i bastoni tra le ruote, provocandone l'ingiusto insuccesso. Guarda caso, sono tutti «fascisti»''.
Maurizio Cabona, 'Il Giornale'
''Le accuse sono ecumeniche: ce n'è per il governo, ma anche per l'opposizione, con due siparietti al vetriolo su Lucia Annunziata e Claudio Petruccioli che, va detto, fanno di tutto per regalare alla Guzzanti proprio il materiale satirico che lei cerca. 'Viva Zapatero' non è un film: è uno speciale tv che però, nella tv italiana di adesso, non può andare in onda.''
Alberto Crespi, 'L'Unità'
''La Guzzanti ha realizzato un documentario nello stile di Michael Moore. Le questioni abbondano: L'impotenza e gli errori della sinistra e di contro gli abusi di Berlusconi, l'epurazione dei giornalisti 'dissidenti', la censura della satira politica, il cinismo con cui i neofascisti qualificano come 'grossolanità' ogni forma di dissidenza. Tutto questo è certo. Sembra esagerata l'affermazione, molto frequente in Viva Zapatero!, che l'Italia stia affondando una sorta di fascismo post-moderno, perché basterebbe un'opposizione anche appena appena seria per smantellare la grande bugia berlusconiana. Nell'insieme, comunque, il film è sconvolgente e grazioso.''
E.G., 'El Pais'
Evento speciale alla 62ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (2005)