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Voleva uccidere il giudice Pacifico

Notificata un'ordinanza di custodia cautelare in carcere ad un appartenente del clan Cappello

22 marzo 2012

Il progetto di un attentato ai danni del sostituto procuratore Pasquale Pacifico, in servizio alla Direzione distrettuale antimafia di Catania, è stato scoperto dai carabinieri che hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a un mafioso catanese già detenuto, Orazio Finocchiaro, 40 anni, appartenente al clan dei Cappello Carateddi di Catania. Le minacce nei confronti del magistrato sarebbero partite dal boss detenuto che avrebbe mandato l'ordine all'esterno mentre era in carcere.
Il provvedimento è stato notificato dai carabinieri del Comando provinciale di Messina all'indagato presso una struttura carceraria del Nord Italia dove è recluso. L'attività investigativa è stata diretta dai magistrati della Procura della Repubblica di Messina, che ha la competenza sui reati che coinvolgono i magistrati del vicino distretto giudiziario, in stretta sinergia con quelli della Procura della Repubblica di Catania.

Il pm Pacifico coordina le inchieste sui clan Cappello e Laudani. Ha tra l'altro coordinato l'operazione "Revenge" della Squadra Mobile della Questura di Catania sul gruppo emergente dei 'Carateddi' capeggiato dal boss, ora detenuto, Sebastiano Lo Giudice. All'epoca emerse che la cosca aveva in progetto di aprire una sanguinosa faida con esponenti della famiglia Santapaola per ottenere il controllo degli affari illeciti nella città, e in particolare, il traffico di sostanze stupefacenti.

Orazio Finocchiaro, in particolare, avrebbe scritto delle lettere in cui indicava il magistrato della Dda di Catania Pasquale Pacifico come persona da colpire. Il destinatario delle lettere sarebbe stato un altro esponente dello stesso clan, che stava per essere scarcerato e che ha poi collaborato con la giustizia. Nelle missive, Finocchiaro scriveva: "sono pronti i kalashnikov per colpire Pacifico". Le missive sarebbero state inviate nella seconda metà dell'anno scorso e sono state intercettate dalla Squadra mobile della questura di Catania. Dal testo emergeve esplicitamente la volontà del clan di colpire Pacifico. Finoccharo tra qualche tempo sarebbe tornato in libertà e secondo gli inquirenti, data la sua caratura criminale, una volta fuori avrebbe cercato di assumere il controllo della cosca.
"Quando decidi di fare il magistrato antimafia, metti nel conto anche queste cose. Io sono tranquillo, sereno e continuo a fare il mio lavoro". Così il sostituto procuratore Pacifico, ha commentato la notizia.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

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22 marzo 2012
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