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Votata all'unanimità all'ARS la deregulation della caccia

La LAV: ''Sì alle doppiette nei Parchi. La lobby armieristico-venatoria prevale su leggi e buonsenso''

24 ottobre 2008

E' durato solo 4 minuti l'esame, la discussione e la votazione della leggina sulla caccia nella aree protette: ieri mattina all'Assemblea regionale siciliana nessuno ha preso la parola (nemmeno il relatore della stessa legge!) né sono stati presentati emendamenti, così i 47 deputati presenti in aula hanno tutti votato a favore (0 astenuti 0 contrari!) della legge n. 103 sul "controllo del sovrappopolamento di fauna selvatica o inselvatichita in aree naturali protette".

"Più che unanimismo si è trattato di un vero e proprio inciucio 'alla cacciatora' fra PD (promotore della legge), PDL (da subito favorevole), UDC ed MPA - ha dichiarato Ennio Bonfanti, responsabile 'fauna' della LAV Sicilia - ed è grave e sconcertante che in tutto il Parlamento siciliano non esista un solo deputato che prenda le difese della fauna! All'Ars, evidentemente, la lobby armieristico-venatoria ha sempre la meglio, persino sul buonsenso (follia far entrare le doppiette nei Parchi!) e sulla legalità (la leggina approvata viola le normative statali sulla caccia e sulle aree protette)".
"Questa leggina 'sparatutto' è indice di un grossolano analfabetismo giuridico: si tratta di norme totalmente incostituzionali, che già in passato sono state ripetutamente bocciate dal Commissario dello Stato - ha ricordato Marcella Porpora, coordinatrice LAV Sicilia - ma che vengono riproposte in spregio allo Statuto Speciale, usato come grimaldello per demolire le norme statali a tutela della fauna, vincolanti anche per le regioni autonome".

Con i 6 articoli della leggina si da il via libera, in sostanza, alla caccia nei Parchi e nelle Riserve, dietro il pretesto di 'controllare' la fauna "in abnorme sviluppo": si  potrà autorizzarne l'abbattimento in qualunque periodo dell'anno, anche nella stagione riproduttiva o su esemplari ancora cuccioli; a finire sotto i colpi delle doppiette anche specie non cacciabili e persino animali domestici inselvatichiti (cani e gatti randagi?)... Ma non basta: gli animali così uccisi o catturati potranno essere ceduti anche per "finalità commerciali"! Quindi la famigerata "emergenza cinghiali" del parco delle Madonne - strumentalmente utilizzata per mesi dai promotori della leggina odierna - adesso potrà trasformarsi in occasione per vendere carni, salami e salsicce in barba al divieto di caccia esistente nei parchi!

"Inesistente l'opposizione a queste norme scandalose - ha concluso Bonfanti - che ancora una volta fanno percepire ai Siciliani come Sala d'Ercole sia un luogo dove le leggi si fanno con arroganza e solo per accontentare bacini elettorali. Di fronte a questo squallido panorama politico ed al malcostume, l'unico baluardo per la legalità rimane il Commissario dello Stato, al quale la LAV ricorrerà".

- www.lav.it

- www.lavsicilia.it

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24 ottobre 2008
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