Vulcano si propone come isola "Covid-free"
La piccola isola delle Eolie pensa di censire e somministrare il test di immunità ad ogni turista in ingresso
Vulcano prova a guardare con ottimismo alla prossima stagione estiva, che prima o poi dovrebbe partire, cercando di proporsi sul mercato come isola "Covid-free". Del resto, una delle sette sorelle l'isola dell'arcipelago delle Eolie ha le giuste caratteristiche: soltanto 350 residenti e altrettanti operatori che in estate si trasferiscono a Vulcano per lavorare nelle strutture turistiche, ovvero 7 strutture ricettive, 3 residence e 15 ristoranti.
Dunque il primo progetto è quello di censire e somministrare il test di immunità ad ogni turista. "Lo strumento - spiega Umberto Trani, general manager di un resort sull'isola al Giornale di Sicilia - sarebbe lo stesso che sta attivano la Lombardia. I costi ricadrebbero sulle strutture, sui commercianti e i ristoratori che aderiscono, che dovrebbero sostenere le spese in base ai propri clienti".
L'idea è quella di somministrare il test ad ognuno dei turisti che intendono passare le proprie vacanze a Vulcano, mediamente 200 mila ogni estate: entra esclusivamente chi è immune. "Il fatto che questa sia un'isola tanto piccola - continua Trani - ci permette di controllare meticolosamente gli ingressi".
Intanto alcuni operatori locali hanno inviato una nota al Comune di Lipari, alla Regione e ai rispettivi assessori al Turismo e al Bilancio "affinché si adottino, a sostegno delle strutture ricettive delle Eolie, misure economiche straordinarie e ulteriori a quelle previste dal Governo, a nostro avviso insufficienti". Dunque, nella speranza che vada a buon fine l'iniziativa dell'assessore al Turismo, Manlio Messina, di finanziare due notti su cinque a chi decide di soggiornare in Sicilia, gli operatori hanno richiesto "la riduzione o contributi per l'acquisto dei biglietti per l'arcipelago per i residenti in Sicilia con contestuale riduzione della tassa di sbarco e l'esenzione per le strutture ricettive regolarmente iscritte alla Camera di commercio dal pagamento delle imposte locali (Imu, Tari, Tasi) per l'anno 2020". Un modo per incoraggiare il turismo di prossimità considerando l'attesa forte riduzione dei flussi turistici esteri.
[Fonte: Travelnostop Sicilia]