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W Palermo e Santa Rosalia! Presentata a Palermo la 382ª edizione del Festino in onore della ''Santuzza''

01 luglio 2006

Uno spettacolo visionario e poetico, ricco di umori popolari e ancestrali, dove storia e cronaca saranno ridotte all'essenziale, dove il racconto evocherà, piuttosto che descrivere, e dove la parola antica sarà accompagnata da un'accesa e moderna gestualità, all'interno di un impianto scenografico che ricreerà le architetture barocche sotto il segno di un bianco dominante, fra botole nascoste e meccanismi scenici continuamente sorprendenti.

La 382ª edizione del Festino di Santa Rosalia, diretta da Davide Rampello, è stata presentata ieri mattina dal sindaco Diego Cammarata all'arcivescovo di Palermo, Salvatore De Giorgi.
Le caratteristiche principali del Festino di quest'anno sono costituite dal dialetto palermitano di Franco Scaldati e dalle coreografie acrobatiche di Daniel Ezralow, con i suoi ventiquattro formidabili ballerini.
Un poeta-drammaturgo siciliano ed un maestro della danza internazionale forniranno l'anima allo spettacolo del 14 Luglio (inizio alle ore 21 circa), promosso dal Comune e diretto da Davide Rampello, che anche quest'anno si snoderà in due tempi: il primo - e più corposo - sul piano del Palazzo Reale, il secondo dinanzi alla Cattedrale.
Con un'altra sostanziale novità: ci saranno soltanto due protagonisti, il Narratore (Franco Scaldati) ed il Medico (Vincenzo Ferrera), che parleranno due diverse lingue. Il secondo interpreterà il testo italiano di Luca Masia (la lingua della ragione); il Narratore parlerà quel ''siculo-palermitano'' di tono aurorale (la lingua del sentimento della memoria) tradotto appositamente da Scaldati sul testo dell'autore.

Il Carro trionfale
Forma e decorazioni tutte nuove, poi, per il gigantesco Carro trionfale, alto 11 metri e largo 5, che manterrà intatta la struttura delle due precedenti edizioni: la parte del telaio, quella meccanica, resterà invariata; mentre lo scafo è dipinto d'oro. Il carro di quest'anno coniuga pittura e scultura: lo scafo, infatti, non avrà soltanto motivi decorativi scolpiti, come negli anni passati, ma anche parti dipinte, con motivi ispirati al '700 e al Barocco siciliano e orientale.
Esso, inoltre, sarà come un palcoscenico in movimento ed in continua evoluzione: nello scafo è raffigurato un teatrino di palazzo, proprio per restituire il senso dello spettacolo itinerante. La novità maggiore del Carro, però, è costituita da un sistema di pistoni idraulici grazie al quale la struttura verrà completamente ribaltata, in modo da consentire lo svelamento della Santa: questo movimento consisterà nel ribaltamento della parte frontale e di quelle laterali per mettere maggiormente in luce la statua di Santa Rosalia, realizzata in resina e sorretta da glorie di angeli. La grande struttura apparirà, così, come un diorama del '700.
Come nelle due ultime edizioni del Festino, anche quest'anno, sarà trainato da ventiquattro marinai.

I due atti
La scena del piano del Palazzo Reale è costituita da un enorme gazebo, dapprima velato da un drappo nero e dove, fra balli corali e giochi d'ombre cinesi, si muoveranno danzatori, trapezisti e mangiatori di fuoco, e dove emergeranno alcuni uomini-statue, raffiguranti pezzi degli scacchi, a segnare il disegno del destino.
Il questa scena si sviluppa un vibrante dialogo tra il Narratore (Scaldati) e il Medico (Ferrera): l'uno ad evocare, in dialetto, le nefaste atmosfere della peste, male senza tempo, oscuro e inesorabile; e l'altro, in italiano, a cercare di indagarne le pustole, di trovarvi rimedio.
Accanto al Narratore e al Medico, altri due personaggi ''minori'' corredano lo spettacolo: la Prostituta, personificazione del peccato redento (Elisa Parrinello); ed il Bambino (Giorgio Campisi), innocenza violata dai topi appestati che invadono la città-prigione.
Al termine, il Carro inizia la propria discesa in direzione della Cattedrale, e su di esso i personaggi che hanno animato la prima parte. La scena della Cattedrale appare come un gigantesco armadio, circondato da altri quattro più piccoli. Questi ultimi, attraverso una serie di suggestioni sceniche, sveleranno, ad uno ad uno, il loro contenuto. Ospiteranno, mediante quattro statue viventi, i quattro elementi della natura, l'aria, l'acqua, il fuoco e la terra, ovvero Annunciazione, Battesimo, Purificazione e Natività; ma anche i quattro Mandamenti di Palermo (Albergheria, Castellammare, Capo e Kalsa), che, a loro volta, richiamano gli ordini allegorici dei Quattro Cantoni di piazza Vigliena: le quattro stagioni e le quattro sante protettrici della città (Cristina, Oliva, Ninfa e Agata), prima dell'avvento di Santa Rosalia. 
E mentre il Carro trionfale, d'improvviso, si ''sfoglierà'', in un crescendo luministico e musicale, trasformandosi in un raffinato teatrino da cui emergerà la statua di Santa Rosalia, il Medico e la Prostituta, ormai guarita dalla peste, entreranno nel grande armadio centrale: quello che rappresentava la città infetta, adesso è un tabernacolo rivestito d'oro, nel quale si celebra la rinascita della vita.

Ai Quattro Canti e alla Marina
Terminato lo spettacolo, il Carro, trainato dai marinai in costume, preceduto da tamburinari, si muoverà lungo il Cassaro verso i Quattro Canti, dove il Sindaco salirà a deporre l'omaggio floreale dinanzi ai piedi della statua di Santa Rosalia, pronunciando la frase rituale Viva Palermo e Santa Rosalia!, sotto una piccola pioggia di fuochi d'artificio, di coriandoli e petali di rosa.
Il Carro proseguirà, poi, il suo cammino lungo la parte finale del Cassaro, e girerà per il Foro Italico, fermandosi dinanzi a palazzo Forcella-De Seta.
In chiusura gli strepitosi giochi di fuoco al Foro Italico illumineranno a festa il cielo sopra Palermo.

Corollari del Festino
Anche quest'anno, il periodo del Festino sarà costellato da spettacoli di musica folk e popolare sul tema di Santa Rosalia, ad opera di autori e gruppi palermitani cultori dell'argomento. Il progetto 2006 s'intitola ''Il tempio nei mercati'' ed intende riavvicinare i palermitani ai luoghi che erano i principali centri produttivi e commerciali della città, per riscoprirne la storia e il legame con la fede popolare che tanti importanti monumenti ci ha lasciato.
Così, dal 3 al 14 luglio, i concerti si svolgeranno in otto splendide chiese barocche, scelte tra le tante che si trovano all'interno dei tre principali mercati storici della città: la Vucciria, il Capo e Ballarò. Anche questo è un modo per legare la città alla sua Patrona.

Comune di Palermo

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01 luglio 2006
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