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Wallace & Gromit - La maledizione del coniglio mannaro

I creatori di ''Galline in fuga'' sono tornati con un divertente ''horror per vegetariani''

03 marzo 2006






Noi vi consigliamo...
WALLACE & GROMIT - LA MALEDIZIONE DEL CONIGLIO MANNARO
di Steve Box e Nick Park

Wallace ed il suo fedelissimo cane Gromit sono due acchiappaconigli selvatici, provetti estirpatori di quegli insaziabili animaletti che infestano i campi e distruggono i sudati raccolti. Il nuovo film di animazione della Aardman è un vero ''horror per vegetariani!''.
Il paese di Tottington è in fermento per la fiera dell'ortaggio gigante e sono giorni davvero frenetici per la "S.W.A.T. Antipesto", la squadra per la difesa di zucchine, carote e patate dall'invasione di famelici coniglietti. L'inventore Wallace e il suo fedele cane Gromit sono infatti chiamati a disinfestare la residenza di Lady Tottington, dove avrà luogo la fiera, che ha subito una vera e propria invasione da parte degli insaziabili animaletti. Per risolvere il problema, Wallace inventa un apparecchio molto simile ad un aspirapolvere da infilare nel terreno per risucchiare uno dopo l'altro tutti i piccoli roditori. Tuttavia, una volta catturati, sorge il problema di cosa farne. A suggerire la risposta è Gromit: "Un corso di riabilitazione", un lavaggio del cervello che restituisca al mondo i conigli privati dalla passione per gli ortaggi. Wallace accetta la proposta e inizia la terapia grazie ad una macchina che collega, per mezzo di elettrodi, il suo cervello a quello degli animali. Purtroppo, durante l'operazione gli ingranaggi si inceppano e un coniglietto resta aggrappato alla testa di Wallace: nasce così il primo "coniglio mannaro".

I creatori di Galline in fuga sono tornati!
Dopo Stati Uniti, Australia, Gran Bretagna e Olanda, arriva in Italia il primo lungometraggio dedicato alla coppia Wallace & Gromit. Wallace è l'umano, goloso di formaggio, e Gromit è il suo fido e intelligente cane. Wallace & Gromit sono creature prodotte dalla Aardman Animations (due Oscar per i due cortometraggi dedicati alla coppia: The Wrong Trousers e A Close Shave) e distribuite dalla DreamWorks. Il film è realizzato in animazione stop-motion, come La sposa cadavere di Tim Burton, e con quest'ultimo dovrebbe concorrere alla nomination per miglior film di animazione agli Oscar. ''Si tratta di un vivace horror per vegetariani, ma non mi aspetto un altro premio Oscar'', si schermisce Peter Lord, fondatore (insieme a David Sproxton) dell'Aardman Animation, che spiega: ''La grande svolta per il nostro lavoro è stata quella di 'scoprire' un nuovo materiale, economico e facilmente reperibile, per fare animazione: la plastilina. Bisogna solo modellarla''. Il segreto dell'espressività dei suoi pupazzi che, a dire il vero, sembrano quasi reali è tutto qui: ''tutto è basato soprattutto sugli occhi. Per la precisione, sullo spazio tra le sopracciglia e gli occhi''. Wallace & Gromit - La maledizione del coniglio mannaro vede alla regia Nick Park; lo stesso dei corti di Wallace e Gromit e del lungometraggio Galline in Fuga, assieme al co-regista Steve Box.


Durata 85'
Regia Steve Box, Nick Park
Genere Animazione 


Wallace & Gromit, eroi di plastilina che stravincono nell'era digitale
di Claudia Morgoglione (Repubblica.it)

Paradossi di inizio Millennio: nell'era del cinema a tutta tecnologia, del trionfo dei cartoon digitali, due statuine di plastilina e argilla alte meno di trenta centimetri - un uomo e un cane, dall'aria irresistibilmente vintage - diventano protagoniste di un film dal successo planetario. Basato sull'antica arte dello stop-motion, cioè dei pupazzi in movimento, e in pole position nella corsa all'Oscar, in una delle categorie più importanti: quella della miglior pellicola d'animazione.
Al centro del miracolo, due personaggi eccentrici, improbabili, per nulla glamour, irresistibilmente English style: ovvero, le improbabili star di Wallace & Gromit - La maledizione del coniglio mannaro. Un ''horror vegeteriano'' (secondo la definizione del suo autore) creato e diretto dal britannico Nick Park, già artefice dell'exploit di ''Galline in fuga'', prodotto dalla hollywoodiana Dreamworks animation, nelle sale italiane dal 3 marzo. Circa 48 ore prima della fatidica Notte delle stelle.

In una saletta del lussoso hotel Eden, spetta al papà di questa strana coppia spiegare il perché e il come di un successo così clamoroso. Anche se i segnali, va detto, c'erano tutti: i due personaggi - l'inventore goloso di formaggio Wallace, il suo cane saggio e muto Gromit - sono già stati i protagonisti di una serie di corti e mediometraggi, sempre creati da Park. Due dei quali hanno anche vinto l'Oscar nella categoria miglior corto animato; un terzo, nello stesso settore, il regista se l'è aggiudicato per un altro suo minifilm, Creature Comforts.
Ecco perché - prima solo in Gran Bretagna, poi anche all'estero - Wallace e Gromit sono già, da tempo, personaggi conosciuti e amatissimi. Da qui l'idea di creare intorno a loro un lungometraggio. Impresa che però si è rivelata più ardua del previsto, e che ha richiesto cinque anni di di lavorazione. ''Ciò che funziona per mezz'ora - spiega Park, mentre stringe tra le mani le due statuine originali dei suoi eroi - non è detto che vada bene per un'ora e mezza. Per questo io e l'altro regista della pellicola, Steve Box, abbiamo lavorato tantissimo sulla sceneggiatura''.
Il risultato è un film eccentrico, visivamente spettacolare, che nella trama riprende i film ''di paura'' della vecchia Hollywood. Siamo in un villaggio inglese dall'aspetto tradizionale, dove tutta la popolazione è in fermento per la sagra annuale che premierà l'ortaggio più bello - o più grande - della zona. Per questo l'inventore Wallace, e il suo fido Gromit, sono richiestissimi: i due possiedono infatti una società, la ''Anti Pesto'', specializzata nell'eliminazione ''umanitaria'' (cioè senza violenza) dei conigli che infestano i raccolti.
Ma a complicare le cose arriva il risultato di un esperimento fallito tentato da Wallace: un enorme coniglio mannaro, che provoca terrore nella popolazione. Mettendo in pericolo anche la serra dell'eccentrica Lady Tottington, aristocratica amata da Wallace ma concupita anche dal rozzo e violento Victor. Alla fine, grazie all'intelligenza e alla lealtà di Gromit, le cose ovviamente si aggiusteranno.

''L'idea della trama c'è venuta un giorno, in un pub di Bristol - racconta Park - ci siamo detti: perché non facciamo un horror? Però un horror vegetariano, anche perché davvero nell'Inghilterra del Nord esistono le sagre in cui si premiano gli ortaggi. A quel punto, il passaggio da lupo mannaro a coniglio mannaro è stato facile''.
E dopo la sceneggiatura, è venuto il momento, forse ancora più complesso, della realizzazione. Anche perché il film, come già detto, non ha scelto la ''scorciatoia'' della creazione dei personaggi al computer. Optando invece - proprio come 'La sposa cadavere' di Tim Burton, altro candidato all'Oscar come migliore pellicola animata - per la strada difficile della stop motion, dell'animazione manuale di modelli creati con la plastilina e l'argilla. E con il digitale utilizzato solo per ottenere alcuni effetti, come la nebbia o il fumo.
''E' interessante - osserva Park - che quest'anno due delle opere in nomination per le statuette utilizzino il metodo tradizionale: noi lo abbiamo scelto per mantenere quelle atmosfere da vecchi film dell'ororre, un po' vintage. Intendiamoci, io non ho niente contro l'animazione digitale: mi piacciono molto 'Gli Incredibili' e gli altri film della Pixar. Perché in fondo l'importante è la qualità''.
E visto che parliamo di Oscar, la domanda sull'attesa per la Notte delle stelle è inevitabile. ''Anche se ho vinto già tre volte - rivela il regista - competere in una categoria importante come il miglior film animato è diverso, è qualcosa che mi provoca grande emozione. Anche perché sono in lizza con due grandi come Miyazaki (per 'Il Castello errante di Howl', ndr) e Burton. Diciamo che, fino a quando non apriranno la fatidica busta, starò col fiato sospeso... e per dissimularlo, sfodererò il famoso sorriso alla Wallace!''.

La critica
''Nick Park e Steve Box (l'animatore collaboratore abituale di Park, che per questo film è stato promosso a co-regista e co-sceneggiatore) giocano con i generi e gli stereotipi, con una perfezione non patinata che solo l'altissimo artigianato sa raggiungere.''
Emanuela Martini, 'Film TV'

''Delizioso, buffo e genialoide (...). Nick Park e Steve Box conservano intatta la dose di follia che traversava i corti e ci introducono in un mondo delirante, con leggi tutte proprie: pieno d'inseguimenti, di gadget dementi (un aspira-conigli) e di gag; così numerose che, per goderle tutte, si dovrebbe rivedere il film parecchie volte. Esilarante la fusione tra la parodia dei vecchi horror Universal e un umorismo molto british, che flirta con l'assurdo.''
Roberto Nepoti, 'la Repubblica'
 
''Un divertente e satirico horror per vegetariani secondo i registi Nick Park e Steve Box ('Galline in fuga'), che si impegnano molto sullo spazio tra sopracciglia e occhi per fare un po' di innocente ipnosi adatta a tutte le età.''
Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera'
 
''Latitano le idee, abbondano le 'citazioni', ossia le copiature: qui affiora La mosca, lì spunta King Kong, ma soprattutto ovunque ci si inzuppa nel buonismo (...)''
'il Giornale'

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03 marzo 2006
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