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Why not?

Ancora politica contro magistratura? Il caso Mastella-De Magistris: il detto e il non detto, il fatto e il non fatto

25 ottobre 2007

A stare davanti all'enorme mole di informazioni che si possono avere, ricavare, ricevere, interpretare, collegare, intuire etc etc, sul caso Mastella-De Magistris il rischio più grande è quello di vedere un'enorme, rimbombante vulcano partorire un topolino piccolo e insignificante. Troppe implicazioni, troppi politicismi, troppe burocratizzazioni legislative... Dal caso ''Why not'' al caso delle ''Toghe lucane'', dalla manifestazione dei cittadini di Catanzaro pro De Magistris alla difesa dello stesso da parte del ministro Antonio Di Pietro (che poi si è trasformato il litigio con il ministro Mastella) raccontarla tutta e raccontarla bene è cosa difficile, ma essenziale...

Il profano, un po' qualunquista e che si accosta alla realtà facendo il finto tonto, parlando della questione potrebbe così riassumere: ''De Magistris, che è un magistrato che lavora a Catanzaro, ha scoperchiato situazione che hanno creato un putiferio che non ti dico... Ha ficcato il naso in questioni che vedono implicati politici, altri magistrati, società, e come sfondo di questo scenario tanto complicato, soldi pubblici, contributi che un momento prima d'arrivare a destinazione scompaiono non si sa dove. Ecco, il De Magistris sembra abbia scoperto loschi traffici che interessano il ministro della Giustizia e pure il presidente del Consiglio... Il primo allora ha deciso di trasferirlo, o meglio, ha chiesto il suo trasferimento al Consiglio Superiore della Magistratura, perché, ha detto il ministro della Giustizia, De Magistris parla troppo coi giornalisti e non segue l'iter lavorativo che devono seguire i magistrati, scavalcando i propri superiori e compagnia bella... Beh, dal mio punto di vista, e da quanto ne ho capito io, il ministro della Giustizia ha tolto dalle mani al pm rompiscatole tutto il materiale che poteva essere compromettente per se e per i suoi conoscenti, e siccome la legge e le regole sono quelle che sono il magistrato si può attaccare al tram... ma questo è quello che penso io... e io sono solo un profano in materia, qualunquista e mi accosto alla realtà facendo il finto tonto... E' più comodo''. 

Al di la del riassunto raffazzonato e impreciso del nostro uomo qualunquecomune, le ultime notizie sul caso ci dicono che, nonostante Luigi De Magistris abbia chiaramente detto che avrebbe utilizzato tutti gli strumenti previsti dall'ordinamento giuridico affinché il provvedimento di avocazione dell'inchiesta venga rivisto, ieri la procura di Catanzaro ha disposto la trasmissione alla procura di Roma degli atti dell'inchiesta ''Why Not'', l'inchiesta che vedrebbe coinvolti, secondo fonti stampa, il ministro della Giustizia Clemente Mastella e il premier Romano Prodi, che si sono detti estranei ai fatti ipotizzati.
Il trasferimento degli atti a Roma potrebbe preludere a una successiva trasmissione di questi al tribunale dei ministri, ipotizzano le fonti giudiziarie, eventualità che, qualora fosse confermata, confermerebbe che vi sono esponenti del governo sui quali i magistrati vogliono indagare.
Fino ad ora il sostituto procuratore di Catanzaro De Magistris (vogliamo specificarlo ancora: De Magistris è titolare dell'inchiesta ''Why Not'', che gli è stata poi sottratta dal procuratore generale di Catanzaro per un controverso conflitto di competenze, ndr), non ha confermato né smentito la notizia riportata dai media dell'indagine su Mastella e Prodi. L'inchiesta riguarda il presunto utilizzo illecito di finanziamenti pubblici da parte di un gruppo di esponenti politici, amministratori e imprenditori che avrebbero fatto capo a un comitato d'affari con base operativa e finanziaria nella Repubblica di San Marino.
Sempre ieri, la prima commissione del Csm (Consiglio superiore della magistratura) ha deciso di convocare per lunedì prossimo il pm De Magistris in merito alle dichiarazioni e interviste sui presunti collegamenti tra affari illegali e politica. La stessa commissione ha previsto, a seguire, le audizioni del presidente della Corte d'Appello di Catanzaro e del presidente dell'Ordine degli avvocati della città, mentre ha deciso che non esaminerà la questione dell'avocazione dell'inchiesta ''Why Not'' alla procura generale della città calabrese.
Il procedimento principale a carico del pm calabrese, quello sul trasferimento richiesto dal Guardasigilli Clemente Mastella, rimane all'ordine del giorno della sezione disciplinare del Csm per il 17 dicembre.

De Magistris ha sempre difeso e continua a difendere la correttezza del proprio operato: ''Il mio comportamento è stato lineare. Il conflitto d'interessi non è mio''. ''Sono stato costretto ad intervenire pubblicamente perché ci sono stati troppi silenzi colpevoli e inquietanti'', ha detto fino a ieri. ''Ora bisogna aspettare che il Csm decide senza interferenze e senza pressioni in tempi rapidi. Io ho denunciato una situazione grave di carattere generale fondata su fatti concreti''.
Dal canto suo, il ministro Mastella dice di non volere più polemiche ed ha aggiunto che mai più pronuncerà il nome di De Magistris. Il guardasigilli ha però aggiunto: ''Continuerò però la mia battaglia di dignità e di difesa della mia onorabilità rispetto ai miei familiari, agli elettori, agli amici e alla mia storia per far emergere i fatti nella loro verità, al di fuori di ogni ricostruzione ideologica e di finte verità manipolate. Lo farò fino a quando non sarò risarcito rispetto all'opinione pubblica dell'onore che qualcuno tenta di sottrarmi. Chiedo con fermezza che l'inchiesta vada avanti, ma velocemente, per non lasciare i cittadini-elettori nel limbo dell'incertezza''.

Ma il ministro Mastella è o non è iscritto nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta ''Why not''? Risulterebbe essere stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Catanzaro fin dallo scorso 14 ottobre. Il Guardasigilli - secondo quanto si è appreso nei giorni scorsi - non avrebbe tuttavia ricevuto, finora, nessun avviso di garanzia. La notizia della presunta iscrizione del leader dell'Udeur sul registro degli indagati da parte del pm Luigi De Magistris è apparsa la scorsa settimana sulla prima pagina del quotidiano Libero.
Sempre nei giorni scorsi l'agenzia di stampa Ansa ha sostenuto che ''fonti autorevoli'' della Procura di Catanzaro hanno confermato la notizia ''ufficiosamente''. Nessuna conferma ufficiale, comunque, poiché le iscrizioni nel registro degli indagati, viene fatto rilevare dalle stesse fonti, sono coperte dal segreto. L'iscrizione al registro degli indagati, tra l'altro, non comporta alcuna comunicazione all'interessato. Fatto questo che spiega perché il ministro Mastella non abbia ricevuto comunicazioni.

Ma se vogliamo dirla tutta (e noi vogliamo), il ministro della Giustizia Clemente Mastella non è nuovo a situazioni e circostanze a dir poco imbarazzanti (a dir poco imbarazzanti...). Il suo nome è stato recentemente evocato quasi con nostalgia, da uno dei più importanti collaboratori di giustizia che negli ultimi tempi sta svelando impressionanti intrecci tra Cosa nostra, la politica e il mondo delle professioni: Francesco Campanella. L'altro ieri, infatti, Campanella deponendo a Firenze nel processo per associazione mafiosa e tangenti rigurado alla costruzione di un grande complesso commerciale che sarebbe dovuto sorgere a Villabate (PA), e per il quale sono imputate 20 persone, ha ricordato i suoi rapporti personali e politici con Clemente Mastella, che di lui è stato testimone di nozze. ''La mia collocazione politica - ha detto Campanella rispondendo alle domande poste da uno degli avvocati della difesa - era quella all'interno dell'Udeur anche se in quel momento non avevo incarichi. Avevo rapporti di particolare vicinanza sul profilo politico e profilo personale con Mastella - ha aggiunto Campanella - al quale riferivo di questioni prettamente politiche come la mia candidatura alle Provinciali 2003''.
Del resto Mastella stesso mai ha nascosto la sua conoscenza e vicinanza con Campanella. ''Con il cuore gonfio di tantissime emozioni... Sei l'unica persona del mondo politico che ricordo con affetto, con stima e con estremo rispetto, perché sei sempre stato come un padre per me...'', queste le parole scritte da Campanella in una lettera indirizzata al ministro della Giustizia, lettera che Mastella ha consegnato ai pubblici ministeri di Palermo quando lo scorso hanno è stata chiamato a deporre nell'ambito di un paio di processi di mafia. Mastella allora fu interrogato dal procuratore aggiunte Giuseppe Pignatone e dal sostituto procuratore Michele Prestipino: ''Conosco Campanella dal 1994 - disse il ministro - ed è stato anche responsabile nazionale dei giovani dell'Udeur. Sono rimasto stupefatto per le sue vicende giudiziarie, avendolo sempre ritenuto un giovane perbene, capace e al di fuori di contesti criminali''.

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25 ottobre 2007
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