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XLI Ciclo di Spettacoli Classici

Il mito rinasce anche quest'anno, nello splendido scenario del Teatro Greco di Siracusa

27 aprile 2005

Quando l'ultimo raggio di sole accarezza la città, ecco che si apre il sipario e sul grande palcoscenico del Teatro Greco di Siracusa entrano in scena re, guerrieri e indovini per evocare le loro storie e le loro battaglie.
Al Teatro Greco di Siracusa, una grande arena  quasi interamente scavata nella roccia, senza alcun dubbio la  massima testimonianza   di architettura teatrale dell'occidente greco e del nobile passato della città di  Siracusa, l'Istituto Nazionale per il Dramma Antico organizza ogni anno il Ciclo di rappresentazioni classiche, una  manifestazione di richiamo internazionale giunta alla  41ma edizione che riporta  in vita gli antichi eroi della tradizione greca e romana. Il programma dell'edizione 2005 prevede la rappresentazione delle due tragedie ''I sette a Tebe'' di Eschilo e ''Antigone'' di Sofocle che narrano la storia dei figli di Edipo, ovvero  la guerra fratricida tra Eteocle e Polinice per il trono di Tebe e il  destino crudele della loro sorella. Nel Teatro Greco di Palazzolo Acreide si terrà invece il dramma satiresco di Euripide ''U Ciclopu'', nella riduzione in dialetto siciliano di Luigi Pirandello.

Siracusa, in Sicilia, nella zona più a sud dell'Italia, è un importante centro archeologico, ma anche una famosa area turistica; la città è adagiata lungo una baia armoniosa con magnifiche spiagge attrezzate per accogliere i turisti da maggio a settembre, con un mare incontaminato paradiso per le immersioni subacquee.
Siracusa, vuol dire compiere un viaggio nel tempo alla scoperta dei mille volti di questa città che ha accolto  tante civiltà che ne hanno calcato il suolo e di cui esistono meravigliose testimonianze. Il suo entroterra offre la possibilità di escursioni di ogni tipo e il clima regala giorni di sole in ogni stagione.
Siracusa è facilmente raggiungibile da tutta Europa grazie alla vicinanza dell'aeroporto internazionale di Catania, che dista solo 60 chilometri, e presso il quale fanno scalo le principali compagnie aeree.

Gli spettacoli

ANTIGONE di Sofocle
Regia di Irene Papas
(14, 18, 20, 22, 24, 26, 28 maggio - 1, 3, 5, 7, 9, 11, 15, 17, 19, 21, 23, 25 giugno)
Edipo si è accecato  ed è stato esiliato dalla città di Tebe allorché ha appreso di aver commesso incesto e parricidio. Suo figlio più giovane, Eteocle, briga per avere il potere  ed esilia il fratello maggiore Polinice. Questi  attacca Tebe con un potente esercito, ma né l'uno né l'altro l'hanno vinta perché entrambi cadono in  battaglia. Il nuovo re di Tebe, Creonte, dichiara che Eteocle sarà sepolto e onorato come eroe, mentre il corpo di  Polinice resterà insepolto a decomporsi e preda  dei cani, nel disonore. La pena per chiunque  proverà a  seppellirne il corpo è la morte. Apprendendo questa notizia, un' infuriata  Antigone - sorella di Eteocle -, nonostante il consiglio prudente dell'altra sorella, più giovane, Ismene,  si ostina a pretendere che il corpo del fratello venga  sepolto al fine che il suo spirito possa  riposare in  pace.
Antigone contravvenendo al divieto va dunque al campo di battaglia davanti a Tebe, copre di  sabbia il corpo di  Polinice ed effettua i riti di sepoltura. Si lascia quindi docilmente arrestare da una guardia uscita da Tebe ed insospettita dal sollevarsi della polvere. Una fiera  Antigone è portata davanti a Creonte. Al cospetto del  rappresentate dello Stato Antigone attesta la propria condotta. Non alle leggi scritte lei ha inteso obbedire, ma alle leggi degli dèi, alle norme non scritte e indistruttibili dettate dalla natura e dalla propria coscienza. Incredulo che una donna abbia osato disobbedire ai  suoi ordini, Creonte decide l'imprigionamento  sia di Antigone che di Ismene come complice, e decreta l'esecuzione di entrambi. Subito Emone, il figlio di   Creonte, supplica il padre in favore di  Antigone della quale è promesso sposo. Ma Creonte,  arrogante, lo deride e ignora le sue suppliche. Furente Emone si ritira stravolto, non dandosi pace  che il padre  abbia trattato così i suoi sentimenti.
Allora Creonte cambia idea bruscamente, decidendo l'esecuzione della sola  Antigone poiché riconosce  l'innocenza di  Ismene. E pertanto la sorella maggiore è condotta  fuori da Tebe in una caverna ad attendervi la morte. Mentre Antigone sta soffrendo questo destino atroce, l'indovino cieco Tiresia avverte Creonte che gli dèi  sono molto adirati per aver egli  rifiutato la sepoltura a Polinice, poiché gli stessi  uccelli che mangiano la sua carne saranno successivamente usati per i sacrifici. Di conseguenza - vaticina  Tiresia -   il figlio di  Creonte morirà per castigo. Ma, Tiresia deridendo, Creonte non ascolta questa profezia, credendo che l'indovino desideri solo spaventarlo. Tuttavia,  acconsente infine a seppellire Polinice e solo  dopo che il coro dei cittadini di Tebe gli ricorda che Tiresia non ha mai errato nelle profezie.
Adesso  preoccupato per il figlio, Creonte lava il corpo di Polinice, effettua i riti di sepoltura e crema i resti del corpo. Va dunque a liberare Antigone dalla caverna in cui è imprigionata, ma è troppo tardi per evitare la tragedia: Antigone si è appesa ad una corda ed Emone sta ai suoi piedi in lacrime. Dopo avere provato ad assalire Creonte, Emone si trafigge e muore abbracciando il corpo di Antigone. Uomo distrutto, Creonte, ritorna al palazzo per apprendere che anche la moglie Euridice s'è tolta la vita dopo esser stata colpita dalla notizia della morte del figlio. Creonte è condotto via dai suoi cittadini, che in coro, deplorano le sue azioni,  auspicando che solo la morte possa  liberarlo da tanta sofferenza.

IL CAST
Traduzione di Maria Grazia Ciani / Regia e ideazione scenografica Irene Papas / Collaboratore artistico Fulvio Ardone / Costumi Sofia Cocosalakis / Musiche originali Vangelis / Regista collaboratore Paolo Emilio Landi / Movimenti di scena Aurelio Gatti / Direzione musicale Stefano Marcucci / Progetto audio Hubert Westkemper / Disegno luci Bruno Ciulli

PERSONAGGI E INTERPRETI
Antigone Galatea Ranzi
Ismene Micol Pambieri
Creonte Alessandro Haber
Guardia Maurizio Donadoni
Emone Roberto Salemi
Tiresia Maurizio Donadoni
Messaggero Francesco Biscione
Euridice Deborah Lentini
Corifei Andrea Cavatorta, Paolo Cosenza, Giancarlo Ratti

CORO
Luca Arcangeli, Giuliano Brunazzi, Andrea Calbucci, Giuseppe Calcagno, Andrea Davì, Andrea Galatà, Andrea Naso, Walter Palamenga, Francesco Polizzi, Giuseppe Provinzano, Antonio Reina, Marco Sabatino, Luigi Tabita, Emilio Torrisi.
POPOLO DELLE DONNE
Rita Abela, Stefania Bongiovanni, Simonetta Cartia, Tiziana D'Angelo, Laura Dell’Albani, Francesca Di Santo, Simona Gatto, Carmelinda Gentile, Angelica Marcucci, Gabriella Mazzone, Cristina Mirto, Tea Sammarti.
SOLDATI
Tino Calabrò, Michele Dell’Utri, Antonio Duronio, Leonardo Gambardella, Salvo Germano, Massimo Giustolisi, Massimiliano Inturri, Francesco Perciballi, Giordano Petri, Eugenio Santovito, Diego Savastano.
ALTRI SOLDATI
Santo Amenta, Santi Campisi, Francesco Capanna, Alessandro Figura, Giuseppe Gianfriddo, Gianluca Latina, Gianfranco Principato, Santi Scollo, Giorgio Tarantello, Antonio Pisasale.

SETTE CONTRO TEBE di Eschilo
Regia di Jean Pierre Vincent
(13, 15, 17, 19, 21, 25, 27, 29, 31 maggio - 2, 4, 8, 10, 12, 14, 16, 18, 22, 24, 26 giugno)
Con i Sette contro Tebe si indica la spedizione organizzata da Adrasto per aiutare Polinice e recuperare il proprio trono a Tebe.
Gli eserciti erano guidati da un gruppo composto da: Adrasto re di Argo, Polinice pretendente al trono di Tebe, Tideo principe di Calidone, Capaneo, Ippomedonte, Partenopeo, Anfiarao indovino di Argo.
Anfiarao cercò di dissuadere Adrasto, in quanto sapeva che il tentativo era destinato al fallimento, ma senza riuscirvi.
Arrivati a Tebe ognuno di essi prese d'assalto una delle porte di Tebe, che erano sette.
Capaneo si lanciò contro la porta Elettra, difesa da Polifonte. Si vantò dicendo che nemmeno Zeus in persona avrebbe potuto impedirgli di prenderla. Irritato, il dio lo ridusse in cenere con un fulmine.
Tideo cadde sotto i colpi di Melanippo che difendeva la porta di Preto, sembrava morto.
Atena avrebbe voluto portargli aiuto, ma Anfiarao, che l'odiava, prevedendo la mossa di Atena, con colpo di spada tagliò la testa di Melanippo e la gettò a Tideo. Questi, assetato di sangue, divorò il cervello di Melanippo. La dea Atena, disgustata, lo lascio morire. Quindi Anfiarao ritorno alla sua porta, Omoloide, difesa da Lastene.
Le altre porte erano difese da Megareo, Iperbio, Attore. La settima e ultime porta era difesa direttamente da Eteocle, in quanto assegnata da Adrasto a Polinice.
Polinice propose ad Eteocle di porre fine alla battaglia con un duello fra loro due. Il fratello accetto, ma l'esito fu fatale ad entrambi. I due fratelli si uccisero a vicenda, portando a compimento la maledizione del padre.
La sorte della città di Tebe era ormai in mano all'ultimo membro della casa reale: Creonte, fratello di Giocasta.
Creonte ridiede coraggio ai tebani, che respinsero gli assalitori al di fuori delle mura della città.
Adrasto fuggì sul suo cavallo magico Arione. Anfiarao, felice di lasciare il campo di battaglia, stava per perire sotto le frecce tebane, ma fu salvato da Zeus. Riconoscendo in lui un uomo di valore, gli apri la terra sotto i piedi. Anfiarao sprofondò nella terra ed andò a regnare fra le ombre: il luogo che lo aveva inghiottito divenne sede di un santuari.
Ma le sventure di Tebe non erano finite. Creonte decise che il corpo di Polinice doveva restare senza sepoltura, in quanto aveva disonorato la sua patria. Antigone, sorella di Polinice, ignorò gli ordini e compì i riti funebri per il fratello. Sorpresa da una guardia, fu condotta al cospetto di Creonte, che la condannò ad essere sepolta viva.

IL CAST
Traduzione di Monica Centanni / Adattamento per la scena Bernard Chartreaux, Daniele Salvo, Jean Pierre Vincent / Regia Jean Pierre Vincent / Drammaturgo Bernard Chartreux / Scene Jean Paul Chambas / Costumi Patrice Cauchetier / Regista assistente Daniele Salvo / Impianto sonoro Hubert Westkemper / Musiche Marco Podda / Assistente scene Carole Metzner / Luci Alain Poisson

PERSONAGGI E INTERPRETI

Eteocle Massimo Popolizio
Messaggero Carlo Valli
Araldo Daniele Salvo
Antigone Rossana Giordano
Ismene Lucia Cammalleri

CORO

Tamara Balducci, Donatella Bartoli, Lucia Cammaleri, Giorgia D'aquisto, Katerina Daskalaki, Micaela De Grandi, Giorgia D’Urso, Valentina Ferrante, Chiaraluce Fiorito, Rossana Giordano, Alessia Giangiuliani, Annalisa Insardà, Viviana Lombardo, Maria Milasi, Simona Parisini, Jolanda Piazza, Katia Principato, Angela Rafanelli, Marcella Zindato.

Teatro Greco di Palazzolo Acreide
U CICLOPU di Euripide nella riduzione dialettale di Luigi Pirandello
Regia di Vincenzo Pirrotta
(12, 13, 14 maggio)
''U Ciclopu'', dramma satiresco di Euripide ridotto in siciliano da Luigi Pirandello.
Il Ciclope di Euripide, unico dramma satiresco giunto integro e preziosissima testimonianza di un genere quasi sconosciuto, rielabora in chiave farsesca il celebre episodio omerico, trasformando e adattando uno dei racconti più affascinanti e forse più famosi delle avventure di Ulisse.
Polifemo, il mostro cannibale e selvaggio, si trasforma in una rozza figura di prepotente semicivilizzato, a cui fanno da corteggio il coro dei Satiri e Sileno, ancestrali creature approdate nell'isola del Ciclope per uno sfortunato naufragio.

IL CAST
Regia Vincenzo Pirrotta / Regista assistente Antonio Silvia / Scene Fabrizio Lupo / Costumi Giuseppina Maurizi / Musiche Rosamaria Grioli

PERSONAGGI E INTERPRETI
Ulisse Vincenzo Pirrotta
Sileno Filippo Luna
Ciclope Giovanni Calcagno
Corifei Bruno Torrisi, Antonio Silvia
Sirene Nancy Lombardo, Jennifer Schittino

CORO
Salvatore Ragusa, Emanuele Esposito, Mario Spolidoro, Marcello Montalto, Elio Caccamo, Rosario Minardi, Alessandro Nicolosi, Salvatore Tringali, Carlo Vitiello, Alessandro Romano, Andrea Gambadoro.

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Costo dei biglietti (esclusa prev. 10%)
Settore Numerato - 40,00 Euro
Settore Numerato - 35,00 Euro
Settore Non Numerato - 25,00 Euro
Posto Unico 24,25 Maggio e 7, 8, 14, 15 Giugno 15,00 Euro

Abbonamento a due tragedie (Prezzi esclusa prevendita -2 euro-)
Settore Numerato - 70,00 Euro
Settore Numerato - 60,00 Euro
Settore Non Numerato - 40,00 Euro
riduzione scuole 15% (arrotondato)
riduzione speciale scuole nel settore S non numerato del Teatro Greco 15,00 + 1,50 prevendita

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27 aprile 2005
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