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ZANZARA TI ODIO!

E' in assoluto l'insetto più detestato di tutti, il suo solo ronzio mette a dura prova i nostri nervi, e le sue punture...

12 agosto 2009

La zanzare sono un vero e proprio incubo estivo per quasi 41 milioni di italiani, soprattutto nelle grandi città. L'84% degli italiani si sente letteralmente "perseguitato" da ronzii e pungiglioni, e in molti se la prendono con le istituzioni. Oltre il 50% degli abitanti del Belpaese ritiene infatti ancora poco efficaci le misure di prevenzione adottate da Asl e Comuni; la 'maglia nera' in questo senso spetta a Milano, mentre quella rosa all'Emilia Romagna.
E' quanto emerge da una recente indagine condotta da Astra Ricerche per Vape Foundation, con mille interviste a un campione rappresentativo di italiani. Secondo il sondaggio, le persone che segnalano la presenza di zanzare nelle aree in cui abitano o lavorano sono aumentate rispetto a una precedente ricerca di 2 milioni e mezzo. E sarebbero 5 milioni in più gli italiani che ritengono "insopportabile" la convivenza con questi insetti. L'84% della popolazione dello Stivale dichiara di vivere in zone funestate dalle zanzare - riferisce una nota - il 67% lamenta invece la presenza di mosche, il 52% di formiche, il 42% di api e vespe, il 22% di tignole (tarme alimentari) e il 22% di scarafaggi. Un disagio nazionale, senza differenze significative tra Nord e Sud (in questo il proverbiale gap nord-sud è inesistente... sigh sigh). Il 73% degli italiani si dice vittima delle zanzare all'aperto (quasi il 10% in più rispetto alla precedente rilevazione), e al 43% degli intervistati la situazione sembra pericolosamente peggiorata. In una scala da 1 a 10, l'84% di chi lotta con le zanzare segnala forti disturbi (con 'voti' da 7 a 10), che nel 76% dei casi diventano un disagio profondo (voti da 8 a 10). Oltre 3 italiani su 4 si dichiarano insomma "disperati", in particolare i giovani, i laureati e gli internauti. Particolarmente 'zanzarofobiche' sono poi le donne, preoccupate per i figli e la famiglia.

Come difenderci dalle... maledette - Le zanzare sono forse uno dei pochi regali dell'estate di cui faremmo volentieri a meno, e ogni anno ci armiamo di ogni sorta di spray, liquidi e pomate repellenti per tenerle alla larga. Ma che cosa funziona davvero e quali prodotti si possono scegliere per allontanare le zanzare senza procurarci danni alla salute?
I Centers for Disease Control and Prevention statunitensi in proposito hanno pubblicato negli anni scorsi una vera e propria "guida antizanzara", scrivendo nero su bianco quali sono i prodotti da considerare sicuri ed efficaci per bonificare gli ambienti e come repellenti da applicare sulla pelle .
A passare l'esame del severo ente americano sono la dietiltoluamide, principio attivo alla base di una grande quantità di prodotti noto da anni come potente antizanzara, e la picaridina, altrettanto efficace nel garantire una protezione prolungata e priva di effetti collaterali tossici; inoltre, sarebbero utili per mettere in sicurezza indumenti, zanzariere o tende da campeggio anche i prodotti a base di permetrina.
L'argomento è molto sentito negli Stati Uniti perché le zanzare, di là dall'Oceano, sono portatrici di un virus abbastanza diffuso che può dar luogo a encefaliti molto serie, il virus del West Nilo.
In Italia, nonostante i timori di molti, le zanzare, ancora, non sono da considerarsi untori: "nel nostro Paese non abbiamo evidenze dirette a testimoniare che le zanzare siano portatrici di malattie, pertanto è bene sgombrare il campo da preoccupazioni inutili ed eccessive", tengono a precisare diversi specialisti. Resta il fatto che le zanzare sono sicuramente un grosso fastidio, soprattutto per chi ha la pelle delicata o soffre di allergie: ridurne il numero in circolazione e prendere provvedimenti per renderle meno nocive, pertanto, è più che opportuno.

I livelli di lotta sono molti: si parte dalle bonifiche del territorio che spettano alle amministrazioni comunali e si arriva alle strategie che ognuno di noi può mettere in atto per contribuire a liberare le città dalle zanzare e per difendersi in prima persona.
"Le risorse a disposizione per combattere le zanzare variano molto da comune a comune, pertanto è difficile dare un quadro complessivo della situazione italiana anche se, in linea generale, il livello medio della lotta alle zanzare è ancora deficitario", informano dal Centro Agricoltura e Ambiente dell'Emilia Romagna dove molto è stato fatto per la causa. "Diventa, dunque, fondamentale che ogni cittadino faccia la sua parte: i comportamenti sbagliati e l'incuria sono forse la maggior causa della diffusione delle zanzare nelle nostre città". Il concetto è semplice: se non ci fossero raccolte d'acqua stagnante non avremmo neanche le zanzare, che non troverebbero dove deporre le uova e riprodursi. Tombini, bidoni per irrigare gli orti, fossi con acqua stagnante, grondaie otturate dal fogliame e soprattutto sottovasi: tutti ambienti ideali per le zanzare se non si seguono opportune precauzioni per la manutenzione.
E quando proprio non è possibile eliminare le raccolte d'acqua inquinata, come nel caso dei tombini, è bene trattarle scegliendo fra prodotti validi ma poco tossici per l'uomo e l'ambiente. Ciò significa, ad esempio, scegliere prodotti che uccidono le larve e non gli insetti adulti: i larvicidi agiscono su una popolazione che non è dispersa ma raccolta in aree ben definite e, quindi, più facile da colpire. Per di più, oltre a prevenire la comparsa delle zanzare adulte, questi prodotti uccidono selettivamente le larve di zanzara e hanno perciò un impatto ambientale inferiore rispetto agli adulticidi, che eliminano anche altri insetti e sono più tossici.

Attenzione agli antizanzare - Spray, pomate, lozioni, applicati sulla pelle creano uno scudo invisibile che impedisce alle fastidiose zanzare di pungere, ma vanno usati in modo corretto altrimenti possono dar fastidio anche a noi oltre che alla zanzara. Infatti il principale ingrediente dei repellenti contro gli insetti, il 'DEET' (dietilmetilbenzamide o dietiltoluamide), è risultato essere tossico per il sistema nervoso di mammiferi. E' quanto riferito sulla rivista BMC Biology da Vincent Corbel dell'Institut de Recherche pour le Developpement di Montpellier e Bruno Lapied dell'Università di Angers, in Francia. Circa 200 milioni di persone lo usano ogni anno e 8 miliardi di dosi sono state applicate negli ultimi 50 anni, rilevano gli autori dello studio. Tuttavia già in passato si era instillato il sospetto sulla sua sicurezza: si era visto che il Deet può accumularsi nei reni e forse anche nel feto. Gli esperti hanno scoperto che il Deet inattiva un enzima importantissimo per il cervello, l'acetilcolinesterasi, un enzima 'forbice' che taglia e inattiva i neurotrasmettitori controllandone quindi il livello di attività. "Abbiamo scoperto che il deet non è semplicemente un composto chimico modificatore del comportamento - spiega Corbel - ma è anche in grado di inibire l'attività di un enzima chiave del sistema nervoso centrale, l'acetilcolinesterasi, sia negli insetti sia nei mammiferi. Questa scoperta mette in discussione la sicurezza del deet".
E' più che plausibile che il Deet, già altre volte messo sul banco degli imputati per sospetti sulla sua sicurezza, interferisca col nostro sistema nervoso, spiega Claudio Venturelli esperto di Entomologia Urbana e Sanitaria del Dipartimento di Sanità Pubblica di Cesena, in quanto esercita la sua azione sulle zanzare proprio mandando in tilt il sistema nervoso dell'insetto; "questo studio è dunque importante - commenta - ma non deve creare allarmismi, purché però si faccia un uso corretto dei repellenti".
Scoperto nel 1953, il Deet resta ancora oggi il repellente più usato perché è quello che, spiega Venturelli, a una migliore azione repellente associa anche una maggiore durata d'azione. Molti altri repellenti, infatti, pur essendo altrettanto efficaci, restano efficaci per un tempo minore. In questo nuovo studio i ricercatori francesi mostrano che il Deet è in grado di interferire con il principale enzima del sistema nervoso, l'acetilcolinesterasi, importante per controllare la funzione sinaptica, cioé la comunicazione tra neuroni. Non è sorprendente che ciò avvenga, spiega Ventureli, infatti il Deet funziona esercitando un'azione di 'depistaggio' sui 'radar' delle zanzare, le antennine (sensilli) con cui percepiscono la vicinanza della 'preda' per andare a pungerla. E questi radar sono delle strutture nervose, precisa Venturelli. Inoltre gli esperti hanno visto che il Deet interagisce con carbamati e organofosforici (componenti insetticidi) intensificando i suoi effetti negativi sul sistema nervoso. Bisogna dunque puntare a un uso scrupoloso dei repellenti, sottolinea Venturelli: "innanzitutto non fare mix di più sostanze e non usare repellenti e insetticidi insieme; poi acquistare il repellente giusto leggendo l'etichetta e tenendo conto che l'Accademia Americana di Pedatria raccomanda l'uso di repellente a concentrazione minima di Deet (7%) su bambini sotto i 12 anni. Poi non dobbiamo farci ingannare da diciture come 'tutto naturale', anche questi repellenti potrebbero contenere Deet". Oggi ci sono sostanze di nuova generazione, conclude Venturelli, meno irritanti del Deet, come la picaridina; in ogni caso sul sito www.zanzaratigreonline.it ci sono tutte le indicazioni su quale repellente scegliere per le diverse età.

[Informazioni tratte da Corriere.it, Ansa.it, Adnkronos Salute]

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12 agosto 2009
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