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ZINGARI!

Un pregiudizio duro a morire: per gli italiani i rom sono (e rimangono) zingari e basta!

24 agosto 2011

Sono tutti "zingari", i Rom. Zingari e basta. E sono quasi tutti nomadi (84 per cento degli intervistati). Vivono di espedienti e furtarelli, e sfruttano i minori (92 per cento). Sono chiusi verso il mondo esterno, verso chi non è zingaro come loro (87 per cento), ed è per scelta che vogliono vivere nei campi, isolati dal resto della città (83 per cento).

Questo è quello che gli italiani pensano dei Rom, questi sono alcuni dei "pregiudizi che alimentano l’ignoranza" su questa popolazione, è scritto nel Rapporto conclusivo dell’indagine sulla condizione di Rom, Sinti e Caminanti in Italia della Commissione diritti umani del Senato approvato lo scorso febbraio.
Il presidente della Commissione, Pietro Marcenaro (Pd) ha spiegato che "i giudizi negativi sui Rom sono diffusi e persistenti". Sono pochi gli italiani che sanno che la maggior parte di loro sono ormai diventati stanziali. Sono pochi quelli che sanno che la metà dei Rom nel nostro Paese sono cittadini italiani. Quasi quattro intervistati su dieci pensa anche che siano tantissimi, uno o due milioni, invece sono in tutto appena 170 mila e di questi meno di un terzo, poco più di 50 mila, vive nei campi. Ed è un popolo di giovanissimi: il 60 per cento ha meno di 18 anni e il 47 per cento ha tra i 4 e i 14 anni, segno che purtroppo "l’aspettativa i vita è bassa, soprattutto tra chi vive in condizioni di degrado, tra i rifiuti". "I campi esistono solo in Italia, a partire dagli anni Sessanta - ha continuato il senatore Marcenaro -. Negli altri Paesi esistono più che altro campi di transito".
D’accordo tutti, in Commissione al Senato, sulla necessità di "un programma graduale di chiusura dei campi, a partire da quelli più degradati, e di offerta di soluzioni abitative diverse, accettabili e accettati". Indispensabile ormai è anche un "piano nazionale", mentre adesso esistono 11 leggi regionali e un reticolo di provvedimento locali.

Evidente tuttavia che occorre puntare ad un cambiamento culturale riguardo alla percezione che gli italiani hanno dei Rom. Un cambiamento che abbassi di molto quella percentuale di connazionali che ha dei Rom un'"immagine avversa" (sono il 47 per cento), o di "emarginazione" (il 37 per cento), rispetto ad un'"immagine neutra o positiva", (appena il 12 per cento). O anche quella percentuale che si dice "a disagio" all’idea di avere un Rom come vicino di casa, 47 per cento rispetto al 25 per cento dei cittadini dell’Unione europea. Uno dei pregiudizi più diffusi è quello secondo cui "gli zingari rubano i bambini", nonostante che dal dopoguerra ad oggi nessuna sentenza abbia mai condannato un Rom o Sinti per un simile reato, ad eccezione del caso di Angelica, una minorenne condannata per aver tentato di rapire una neonata a Napoli nel 2008. [Corriere.it]

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24 agosto 2011
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