"In viaggio tra i Filari - Belìce Edition"
Col T2 Volkswagew arancione nella Valle del Belìce, per raccontarla - a colori - a 50 anni dal terremoto
Raccontare un Belìce "a colori", contrapposto al Belìce in bianco e nero, quello legato al dolore del sisma, ai crolli, alla disperazione. Un nuovo racconto di vita, che valorizzi quello che è il Belìce oggi, nel 2018, a cinquant'anni di distanza dal terremoto che ha reso questo territorio tristemente famoso nel mondo.
È questo l'obiettivo dell'edizione 2018 di "In Viaggio tra i Filari", il progetto ideato da Gianfranco Cammarata, giovane appassionato di vino e ristoratore palermitano, che già dallo scorso anno gira l'Isola a bordo del suo bus Volkswagen T2 arancione del 1971 per narrare la Sicilia del vino.
Il cuore del progetto sarà il blog www.inviaggiotraifilari.it, che narrerà passo dopo passo le tappe del viaggio, attraverso un diario di bordo quotidiano, accompagnato da foto e video. Insieme al blog anche i social network (Facebook, Instagram e Twitter) che permetteranno di descrivere il bello del Belìce attraverso le più moderne forme di comunicazione.
In Viaggio tra i Filari percorrerà i circa 500 chilometri che racchiudono i Comuni del Belìce, raccontando le peculiarità di tutti i 21 Comuni della Valle: Monreale, Camporeale, Roccamena, Calatafimi-Segesta, Vita, Salemi, Gibellina, Santa Ninfa, Partanna, Salaparuta, Poggioreale, Montevago, Santa Margherita Belice, Menfi, Sambuca di Sicilia, Contessa Entellina, Giuliana, Caltabellotta, Chiusa Sclafani, Bisacquino, Campofiorito e Corleone.
Il viaggio durerà circa 20 giorni, dal 19 settembre al 5 ottobre, e per tutto il percorso e ad ogni tappa, un intenso flusso di informazioni di carattere fotografico, video, audio e testuale arricchiranno i contenuti media creati opportunamente per la circostanza.
Dopo la fortunata edizione dello scorso anno, con oltre 2 mila chilometri percorsi intorno al periplo della Sicilia seguendo le strade del vino, la decisione di omaggiare il territorio della Valle del Belìce quest'anno, a cinquant'anni dal terribile terremoto del 1968, raccontando le storie di piccoli e grandi viticoltori che hanno contribuito con il proprio lavoro al risveglio di un luogo spesso relegato nella memoria collettiva soltanto agli eventi tragici del sisma.
Il progetto racconterà le particolarità dei Comuni della Valle, siano esse enologiche, culturali, gastronomiche o artistiche, prendendoli a modello come stimoli che hanno aiutato in questi cinquant'anni il territorio a risollevarsi. I produttori diventeranno oratori di un viaggio in cui il vino è il pretesto per raccontare il territorio dall'incredibile valore naturalistico e culturale.
Il vino sarà un fil rouge durante ogni tappa del viaggio, essendo stato esso uno dei principali elementi di rinascita del territorio del Belice. Prima del terremoto, infatti, nella Valle del Belice non si trovavano, o quasi, tracce di viticultura. La valle era conosciuta solo per pastorizia e produzione di sementi.
Negli anni immediatamente successivi al terremoto, invece, grazie anche a forme di finanziamenti pubblici, nel Belice nacquero e si diffusero a macchia d'olio le prime cooperative sociali, che ebbero il merito di dare respiro ai piccoli e piccolissimi vignaioli del territorio, cercando di risollevare un'economia devastata dal sisma. Un sistema che andò avanti fino alla fine degli anni Ottanta, quando iniziarono a emergere alcune grandi realtà che, mettendosi in proprio e avviando un percorso volto alla produzione di vini di qualità, hanno contribuito alla fama della Sicilia enologica nel mondo.
Realtà produttive che fecero da traino alle altre, dando il via ad un nuovo modo di produrre vino e creare ricchezza nel territorio: un aumento dei vini di alta qualità, esportazioni triplicate, percorsi turistici legati al vino e numero di winelover in crescita esponenziale.
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Ecco le cantine che saranno visitate dal bus arancione di In viaggio tra i filari:
Cantine Marchesi De Gregorio (Monreale); Principi di Spatafora (Camporeale); Rapitalà (Camporeale); Terre di Gratia (Camporeale); Feudo Disisa (Grisì); Case Alte (Camporeale); Sallier de la tour (Camporeale); Alessandro di Camporeale (Camporeale); Valdibella (Camporeale); Feudo di Montagnola (Camporeale); Colomba bianca (Vita); Barone Montalto (Santa Ninfa); Funaro (Santa Ninfa); La Valle della Luna (Partanna); Cantine Ermes (Gibellina); Tenute Orestiadi (Gibellina); La Chiusa (Montevago); Bruchicello (Salaparuta); Possente (Salaparuta); Tamburello (Poggioreale); Agareno (Menfi); Settesoli (Menfi); Stoccatello (Porto Palo); Feudo Arancio (Sambuca); Cantina Di Prima (Sambuca); Planeta (Sambuca); Monte Olimpo (Sambuca); Cantina Di Giovanna (Sambuca); Filari della Rocca (Contessa Entellina); Donnafugata (Contessa Entellina)