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"Questo matrimonio s'ha da fare!!". Dalla Sicilia il nuovo appello di Italian Wedding Industry

È rivolta da parte degli imprenditori del settore wedding ed eventi

30 aprile 2020
''Questo matrimonio s'ha da fare!!''. Dalla Sicilia il nuovo appello di Italian Wedding Industry
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"Questo matrimonio s'ha da fare". In perfetta antitesi con la celebre frase rivolta a Don Abbondio dai Bravi, nel romanzo storico de "I Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni, arriva, forte e chiaro, il nuovo appello del movimento spontaneo Italian Wedding Industry (IWI), per fare ripartire, già dalla Fase 2 e con date certe, la filiera del Wedding.

"Renzo e Lucia sposi", opera di Giuseppe Bertini

Nato in Sicilia dall'imprenditore Umberto Sciacca e dalla event manager Barbara Mirabella, IWI ha già raccolto oltre 4000 firme, coinvolgendo in maniera virale anche prestigiosi brand italiani, leader mondiali, di abiti da sposa, sposo e cerimonia, fino a tutti gli operatori della filiera matrimonio, e continua a muovere istanze per far sì che il comparto riceva la dovuta attenzione da parte del Governo nazionale, dopo l'annullamento, ad oggi, di oltre 17 mila matrimoni in tutta l'Italia.

Il lockdown ha annullato, ad oggi, oltre 17 mila matrimoni in tutta l'Italia...

"Sono 50mila i matrimoni che, secondo le stime ufficiali, salteranno tra maggio e giugno 2020 - dichiara Barbara Mirabella -. Ciò significherà, per tutto il comparto, disdette di mesi e un intero settore completamente falcidiato. Abbiamo inviato una lettera al Governo con ben diciannove punti sui quali porre l'attenzione, primo tra tutti il bisogno di date certe, e chiare regole di salvaguardia, compatibili con la sicurezza sanitaria".

"Sono 50mila i matrimoni che, secondo le stime ufficiali, salteranno tra maggio e giugno 2020"

Barbara Mirabella, Founder & CEO di Èxpo CT, dice ancora: "La pianificazione anticipata è elemento fondamentale per lo svolgimento dell'attività di organizzazione degli eventi. Solo con un calendario chiaro e coerente delle riaperture, anche il mondo della wedding industry potrà riprendere il proprio lavoro".

"Per convivere con il virus senza rischi per la salute, è necessario anche un confronto con gli ordini professionali, come ingegneri, architetti e geometri, professionisti abilitati, che accompagnino gli imprenditori per ridisegnare, ad esempio, la capienza delle ville per ricevimenti o anche quelle degli stessi atelier, definendo nuove regole di salvaguardia".

Solo con un calendario chiaro e coerente delle riaperture, anche il mondo della wedding industry potrà riprendere il proprio lavoro

"Stabilendo nuove modalità di fruizione di servizi come il catering - aggiunge -, intendiamo metterci a disposizione delle istituzioni per riscrivere il decalogo del "Far bene". In questo modo si potrebbero fornire date certe per la riapertura programmata di tutte le attività aggregative, che ogni anno assicurano 40 miliardi di fatturato, consentendo un'adeguata pianificazione e l'avvio delle prenotazioni".

Parole chiare, che mostrano una competente e studiata volontà riorganizzativa e che puntano i riflettori anche su categorie di negozi come gli atelier da sposa, assimilati tout court al settore commercio, e quindi considerati in grado di riaprire già dal 18 maggio, nonostante il loro target di riferimento, cioè la cerimonia e l'alta moda sposa, non possa essere finalizzato, poiché è vietato partecipare e festeggiare le ricorrenze e i riti come i matrimoni.

Categorie come gli atelier da sposa, assimilati tout court al settore commercio, potranno riaprire già dal 18 maggio, nonostante il loro target di riferimento, cioè la cerimonia e l'alta moda sposa, non possa essere finalizzato, poiché è vietato partecipare e festeggiare le ricorrenze e i riti come i matrimoni...

Italian Wedding Industry, quindi, propone che gli eventi, nel pieno rispetto delle distanze di sicurezza, abbiamo una nuova lettura nel modus operandi e nei layout organizzativi: no al buffet, sì al servizio al tavolo con mise en place, che garantiscano un distanziamento spaziale corretto (Es 4 pax su tavoli da 8).

Il movimento ritiene, altresì, indispensabile consentire, ancor prima della Fase 2, la possibilità per le coppie di sposi di visitare, su appuntamento e con mascherine e dispositivi di sicurezza, le location per cominciare a dare un segnale di ripresa agli operatori dell'ospitalità e ai clienti, per pianificare una ripartenza con le dovute salvaguardie per i consumatori (Contratti sospesi fino a nuova indicazioni del governo).

È indispensabile consentire, ancor prima della Fase 2, la possibilità per le coppie di sposi di visitare, su appuntamento e con mascherine e dispositivi di sicurezza, le location per cominciare a dare un segnale di ripresa agli operatori dell'ospitalità e ai clienti...

"A questo punto le parole stanno a zero - dichiara l’imprenditore Umberto Sciacca -: abbiamo bisogno che vengano elaborate dal Governo nazionale, e nel più breve tempo possibile, delle misure che consentano la ripresa dei matrimoni, intesi come eventi aggregativi. Se questo non accadrà, a chi dovremo vendere i nostri lussuosi abiti con ricami, pizzi e merletti? Come faremo a pagare gli esosi affitti? E come potremo rispettare gli accordi economici con i nostri fornitori, per evitare il blocco totale del sistema?".

Adesso i tempi sono maturi per ottenere delle risposte precise e puntuali, che consentano di definire un calendario di ripresa dei lavori, per rispettare le migliaia di famiglie, che vivono di eventi aggregativi, bisognose di un ritorno alla normalità.

E intanto parte un nuovo slogan #questomatrimonioshadafare!!

- Le proposte e le firme di Italian Wedding Industry (pdf)

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30 aprile 2020
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