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(R)Estate in Sicilia, facendo "turismo di prossimità"

Stando alle parole del premier Conte, questa estate la stagione turistica sarà recuperata

23 aprile 2020
(R)Estate in Sicilia, facendo ''turismo di prossimità''
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"Faremo" ogni sforzo "per recuperare tutto quello che è possibile" perché il turismo "è un sentimento di orgoglio nazionale".
Così, il premier Giuseppe Conte ha risposto al governatore Nello Musumeci, che gli aveva chiesto, in video-conferenza Stato-Regioni, di "iniziare a disciplinare quali segmenti del turismo possono ripartire", citando quelli "naturalistici e ambientali", che non creano assembramenti.

Il premier ha inoltre garantito la costituzione di un tavolo di confronto a partire dal 5 maggio: "Posso dire che la stagione turistica si farà e cercheremo di recuperare il più possibile il tempo perduto".

Dunque, stando alle parole del premier Conte, questa estate la stagione turistica sarà recuperata… Ovviamente, bisognerà attendere per comprendere in cosa consisteranno le azioni di recupero. Intanto si inizia a parlare di "turismo di prossimità"... Lo so cosa state pensando, "Quindi, si potrà andare in vacanza in prossimità della propria abitazione?".
No, no, tranquilli, per "turismo di prossimità" si vuole intendere quel turismo che si svilupperà nel proprio ambito regionale. Siciliani turisti in Sicilia, Pugliesi in Puglia etc etc.

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A noi Siciliani non andrà per niente male. Le nostre prossimità sono una più bella dell'altra!
Anzi, per capire quanto sarà "tragico" il nostro turismo di prossimità, leggete il posto che pubblichiamo sotto e che in questi giorni gira su Facebook...

L'estate prossima il turismo sarà di prossimità, ognuno riscoprirà la propria regione e per me che sono in Sicilia, è una vera tragedia. Farò inevitabilmente il solito giro monotono dell'isola…

Partirò da Palermo, mia città d'origine, dal mare di Mondello con le sue ville in stile Liberty, dalla Chiesa della Martorana, per poi visitare il Duomo di Monreale (niente di che!) prima di rituffarmi nelle acque della Riserva naturale dello Zingaro a San Vito Lo Capo. Salirò fino a Erice per ritrovarmi al tramonto al Mamma Caura davanti alle saline di Marsala e ai mulini a vento. Che schifo!

Scenderò a Mazara del Vallo per un piatto di cous cous mentre per il dolcino mi fermerò a Le Cuspidi nell'agrigentino, magari dopo una visita alla Farm Cultural Park di Favara. Sai la noia!

Riserva dello Zingaro

Sarò costretto, data la chiusura della Scala dei Turchi, a spostarmi nell'entroterra. Salirò per la Scala illuminata di Caltagirone, passerò sotto gli Archi di San Biagio Platani e poi dritto al Teatro Andromeda di Santo Stefano Quisquina, passando per l'Eremo di Santa Rosalia, e finirò poi la giornata nel meraviglioso Borgo Antico di Palazzo Adriano con la sua Piazza set del famoso film premio Oscar Nuovo Cinema Paradiso.... che seccatura!

Mi spingerò poi più giù, tra Ragusa, Noto, Scicli e Modica, dove non mancherò di fare incetta di cioccolato… e di barocco. A Punta Secca guarderò la Casa di Montalbano sperando di riuscire finalmente a vedere "La Sciuta" a Palazzolo Acreide. Che tristezza!
Tornerò alla Tonnara di Marzamemi e finalmente scenderò ai laghetti di Cavagrande (se non ci siete stati, non vi perdete niente!).

Palazzolo Acreide

Ripeterò il mio noiosissimo rito di prendere del cibo da asporto a Ortigia, che poi mangerò sulle spiagge di Vendicari.
Passeggerò per Taormina, anche al Teatro Antico si, dopo una granita a Catania e prima di un tuffo a Giardini di Naxos; che orrore!
Vedrò Montalbano Elicona e a Milazzo, dopo la visita al Castello, mi imbarcherò per le Eolie, senza perdermi la visita al vicino Santuario della Madonna nera di Tindari: Che indecenza!

A Santo Stefano di Camastra ammirerò le ceramiche, proverò il "Salto dei Ventimiglia" a Geraci Siculo ovviamente prima di mangiare le specialità di Fiasconaro a Castelbuono, che poi smaltirò per le stradine di Cefalù: che fastidio!
Potrò scegliere di fare un salto e magari visitare uno tra gli orribili borghi di Gangi, Sperlinga, Petralia, Sambuca o Caccamo.

Cefalù

Avrò un'estate intera per decidere tra Selinunte, Segesta e la Valle dei Templi, tra i faraglioni di Scopello e quelli di Aci Trezza, tra mangiare un cannolo a Dattilo o a Piana degli Albanesi, tra arancina o arancino, tra visitare una delle cantine di Marsala o una dell'Etna, magari facendo trekking su per il vulcano più grande d'Europa, che noia!
Dovrò decidere tra le scogliere di Ustica, le calette di Pantelleria, le spiagge di Favignana o di Lampedusa.

Insomma, sarà un'altra estate noiosa, monotona e senza idee.

E voi? Fate come me, (R)Estate in Sicilia.

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23 aprile 2020
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