A Carini (PA) sorgerà uno dei più innovativi poli di ricerca medica d'Europa
Il Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica Ri.MED è uno dei più significativi investimenti pubblici nel Mezzogiorno d'Italia
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Il Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica della Fondazione Ri.MED di Carini (PA), è stato ufficialmente presentato alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Un progetto da 196.350.000 euro, che diventerà uno dei più innovativi poli di ricerca traslazionale, ossia, capace di trasferire i risultati ottenuti dalla ricerca di base in applicazioni cliniche.
Quattro i pilastri alla base di questo grande e lungimirante progetto:
- investimenti in ricerca scientifica per l'occupazione e lo sviluppo economico del Mezzogiorno;
- integrazione tra ricerca e cura per il miglioramento delle condizioni di vita e di salute della popolazione;
- accordi Italia-USA per la ricerca scientifica;
- asset strategici legati a modelli innovativi di partenariato pubblico-privato.
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Accanto al centro Ri.MED sorgerà il nuovo ospedale ISMETT, proponendo una formidabile integrazione di ricerca e cura per accelerare il trasferimento al paziente delle innovazioni scientifiche e assicurare la gestione in piena sicurezza dei pazienti anche a fronte di pandemie.
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Il progetto si ispira al modello tipologico del cosiddetto "villaggio-strada" e prevede un'organizzazione dello spazio estremamente flessibile: 52.464 mq di superficie totale, di cui 17.070 mq di laboratori, ampi spazi comuni, sale riunioni, uffici, un auditorium, la foresteria e il collegamento diretto con l'ospedale.
I laboratori e le piattaforme tecnologiche all'avanguardia del centro Ri.MED saranno dedicati alla ricerca e allo sviluppo di vaccini e farmaci innovativi, terapie cellulari ed ingegnerizzazione di organi e tessuti, per diagnosticare precocemente e curare in modo mirato le insufficienze terminali d'organo, i tumori, le malattie infettive e le patologie connesse all'invecchiamento, con particolare attenzione alle malattie neurologiche. Infine, l'integrazione con i partner esteri UPMC e University of Pittsburgh, leader nella ricerca clinica e scientifica, favorirà un circolo virtuoso di trasferimento di know-how.
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Una volta a regime, il centro impiegherà circa 600 risorse - tra ricercatori, tecnici e personale amministrativo - dedicate allo studio e allo sviluppo di innovative soluzioni diagnostiche e terapeutiche.
Insomma, a Carini è sempre più vicino l'obiettivo di realizzare uno dei più significativi investimenti pubblici nel Mezzogiorno d'Italia. Un'officina di prodotti nuovi e di metodi inesplorati per curare le malattie e al contempo fonte di lavoro e meta d'investimenti.