A Catania due startup agricole contro caporalato e discriminazione
Mezzo ettaro di orto sociale a disposizione di un gruppo di migranti che qui coltiveranno il loro futuro
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Lo status di irregolare e il lavoro nero costituiscono l'humus sul quale attecchiscono varie forme di sfruttamento dei lavoratori. Un progetto finanziato dall'Ufficio Speciale Immigrazione dell'assessorato regionale al Lavoro e alla Famiglia è in controtendenza, e sta mettendo radici a Catania per contrastare la diffusione di economia sommersa, caporalato, discriminazione.
Un'iniziativa innovativa perché genera contemporaneamente imprenditorialità, accoglienza e inclusione socio-lavorativa di persone provenienti da paesi terzi.
È così che in mezzo ettaro di orto sociale, messo a disposizione dall'Istituto tecnico agrario "Filippo Eredia" tra il litorale della Plaia e la zona industriale di Catania, sta crescendo il futuro di alcuni migranti.
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In quella terra, saranno loro stessi a pianificare lo sviluppo virtuoso di due nuove realtà produttive. Come in un giro di boa, stanno vivendo un riscatto dalle precedenti esperienze di caporalato e nei prossimi mesi gestiranno due start-up: il loro obiettivo è farle crescere in autonomia e a lungo termine.
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"Abbiamo proposto di realizzare questa attività alla Regione Sicilia nel 2021: è stata approvata dall'allora assessore regionale Antonio Scavone e si è concretizzata con la collaborazione della dirigente Rita Vitaliti del CPIA (Centro Provinciale per l'Istruzione degli Adulti) e della dirigente Giusy Lo Bianco dell'Istituto Eredia" spiega Francesco Cauchi, coordinatore dell'iniziativa P.I.U. SU.PR.EME. (Percorsi Individualizzati di Uscita dallo Sfruttamento) finanziata dalla Regione Siciliana con i fondi FSE PON Inclusione 2014/2020.
"È un progetto - continua Cauchi - che non avrà una fine e che rappresenta l'inizio di molte altre opportunità di accoglienza a Catania. Questo luogo, infatti, può diventare un punto di riferimento e accogliere altri migranti con regolare permesso di soggiorno motivati a far nascere altre imprese sociali in co-housing e co-produzione".
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In questa specifica iniziativa, il gruppo già attivo ha avuto l'opportunità di essere formato per entrare a far parte di una rete forte e qualificata costituita da partner pubblici e privati: al loro fianco ci sono istituzioni educative come il Centro Per l'istruzione degli adulti Catania 2 CPIA - che è soggetto capofila - l'Istituto Eredia, l'organizzazione sindacale Cisl, la Coldiretti, la cooperativa dei salesiani COL, il Consiglio italiano per i rifugiati - CIR.
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Le farm in via di sviluppo oggi contano 10 mila cespi tra lattughe, broccoli, sedano, cavoli, ai quali si aggiungono un campo di piselli e fave e una coltivazione che, in condizioni metereologiche favorevoli, dovrebbe produrre complessivamente 12 quintali di patate. Prossimamente, saranno recuperate anche delle serre che al momento versano in stato di abbandono.
Il progetto è stato "seminato" a marzo del 2022. Il primo raccolto è previsto per l'inizio della prossima primavera. Il gruppo operoso, giorno dopo giorno, sta scoprendo i diritti del lavoro, le tecniche agrarie, le normative del settore, le logiche di gestione dei budget per la produzione e la commercializzazione di ortofrutta.
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Riguardo quest'ultimo tema, sarà costituita una cooperativa che offrirà ulteriore lavoro e concorrerà all'assegnazione dei fondi previsti dai bandi pubblici regionali, nazionali ed europei. Inoltre, con il supporto di Coldiretti i prodotti raccolti entreranno nei mercati a chilometro zero della città di Catania.