A Palermo il mare è fuori… Arriva il gioco urbano che riconnette la costa sud alla Città
Il 25 e il 26 marzo "Ti voglio un bene pubblico", il progetto di residenza artistica di Elisabetta Consonni
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Un gioco urbano che porta i partecipanti a scontrarsi, riflettere e superare gli ostacoli disseminati lungo lo spazio pubblico e scoprire il quartiere Settecannoli di Palermo passando per porte chiuse, attraversando buchi, recinzioni e superando cancelli.
"Ti voglio un bene pubblico" - Foto di Pancini - www.elisabettaconsonni.com
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"Ti voglio un bene pubblico" è un progetto di residenza artistica di Elisabetta Consonni per l'Ecomuseo - Mare Memoria Viva all'interno del progetto "Traiettorie Urbane", iniziativa sostenuta dalla Fondazione EOS - Edison Orizzonte Sociale, e dall'Impresa sociale "Con i Bambini", per promuovere la crescita e il benessere attraverso un'offerta educativa, culturale e sportiva costruita con e per i giovani di età compresa tra gli 11 e i 17 anni che abitano i sei quartieri del capoluogo siciliano.
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Sabato 25 marzo dalle 15.30 e domenica 26 marzo dalle 11.00, "Ti voglio un bene pubblico" propone un doppio appuntamento con partenza da via Messina Marine 124, per un'esplorazione dello spazio urbano ludico-performativo in cui i partecipanti, divisi in squadre, dovranno trovare percorsi, soluzioni e idee per uscire dalla trappola iniziale di uno spazio pubblico chiuso riscoprendo la costa Sud palermitana, straordinario litorale pieno di contraddizioni e di ostacoli alla piena accessibilità, vivibilità e socialità.
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Tutto ciò che ci circonda è fatto di muri e recinzioni, "Ti voglio un bene pubblico" aiuta a comprenderne il significato e apre un approccio critico verso l'organizzazione normativa dello spazio:
- cosa succede quando un muro smette di proteggere e comincia a dividere, chiudere ed escludere?
- E cosa, di ciò che protegge o nasconde, non possiamo conoscere?
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Interrogare il senso di queste barriere, risvegliare l'attenzione sulla loro presenza nello spazio pubblico, sui confini che da essi si generano e il modo in cui determinano il movimento dei nostri corpi all'interno dei quartieri e delle città che abitiamo, è una pratica necessaria di consapevolezza civile.
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"Ti voglio un bene pubblico" è promosso da Traiettorie Urbane che lavora per la creazione di nuove azioni partecipative e la promozione di nuove forme di protagonismo per i giovani che vivono e abitano nei quartieri Zisa - Noce - Danisinni, e i quartieri Kalsa - Sant'Erasmo - Romagnolo: due assi territoriali interessati da un nuovo percorso di valorizzazione dell'esistente e trasformazione territoriale. È qui che decine di ragazzi e le ragazze dagli 11 ai 17 anni prendono parte a tante iniziative che li rendono responsabili del loro ambiente e del loro modo di abitare, di essere cittadini attivi e consapevoli.
Chi è Elisabetta Consonni
Elisabetta Consonni è un'artista e coreografa. Laureata in Comunicazione con una tesi finale sulla costruzione sociale del corpo nella danza e diplomata al The Place-London, ha poi approfondito la sua ricerca nella performing art vivendo in Olanda (2004-2009) e in Polonia (2013-2015).
I suoi lavori per spazi convenzionali mirano a espandere la pratica della coreografia cercando dispositivi performativi per incorporare una ricerca tanto artistica quanto antropologica e sociologica. Il suo attivismo civile, prende anche la forma artistica di un processo di ricerca dal nome Ergonomica che dal 2013 indaga l'uso e il significato sociale dello spazio pubblico e la declinazione della pratica coreografiche nel lavoro con gruppi marginalizzati.