A Palermo, il Museo di Casa Professa apre gli armadi...
Per un percorso non solo turistico ma anche di "cammino interiore", da credente o da laico
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Nuovi spazi e nuove opere in bella vista per chi vuole, attraverso l'arte, fare un percorso non solo turistico, ma anche di "cammino interiore" da credente o da laico.
Il Museo di Casa Professa, all'interno della Chiesa del Gesù, in piazza Casa Professa a Palermo, a pochi metri dal mercato di Ballarò, apre i suoi armadi, ampliando la sua offerta per i visitatori da tutto il mondo.
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Da oggi, grazie a inedite e nuove letture mistagogiche, è possibile, sperimentare un'esperienza immersiva attraverso la contemplazione delle opere d'arte in essa contenute, realizzate dai più importanti artisti della feconda scena della seconda metà del Seicento palermitano: Gioacchino Vitaliano, Antonio Grano, Camillo Camilliani, Ignazio Marabitti e Giacomo Serpotta.
La parola diviene immagine e l'immagine ha il compito di rendere visibile l'invisibile, rendere presente l'assente. Entrare nella scena narrata equivale per il fedele a esserci.
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Il patrimonio storico artistico del Museo di Casa Professa è costituito da opere di pittura, scultura e arte decorativa proveniente dalla Chiesa del Gesù e dalla Casa annessa, da vari collegi siciliani della Compagnia del Gesù, ma anche da donazioni private. Attraverso queste importanti opere d'arte è possibile ricucire la storia stessa dell'Ordine dei Gesuiti, la sua complessa cultura intrisa di profondi riferimenti simbolici, ma anche la storia stessa di Palermo e della sua identità religiosa.
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Il percorso museale alla scoperta dell'arte dei Gesuiti in Sicilia, che rappresenta un continuum tra la chiesa nell'abside centrale e il museo vero e proprio, comincia dalla sacrestia, tra paramenti liturgici di età barocca e "paliotti" ornati da minuziosissimi grani di corallo, tra maioliche proveniente da tutta Italia, preziosissime suppellettili liturgiche e opere pittoriche.
Non bisogna dimenticare poi la Cripta, raggiungibile scendendo una breve rampa che porta a un antro sotterraneo che immette alla desueta area di sepoltura riservata ai padri gesuiti. Il luogo è identificato anche con il nome di Antro di San Calogero in riferimento all'antica chiesa ipogea di "San Calogero in Thermis" che, secondo la tradizione, era dimora e luogo di preghiera del Beato Calogero vissuto a Palermo nel Quarto secolo Dopo Cristo.
Sempre all'interno del museo è possibile ritrovare uno degli oratori meno conosciuti ma tra i più intimi e affascinanti di Palermo: l'oratorio del Sabato.
Il Museo di Casa Professa è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13,30. Il sabato: dalle 9,30 alle 13,30, dalle 15,30 alle 18,30 e dalle 20,30 alle 23,30.