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A Palermo nascerà il Filmland Studio

La prima (e unica) bibliomediateca del cinema e della cultura visuale in Sicilia

12 luglio 2019
A Palermo nascerà il Filmland Studio

Un progetto che nasce da un sogno di alcuni collezionisti e appassionati palermitani e che ha già incassato la disponibilità di una serie di organismi pubblici e privati, in primo luogo dell'AMOOD - Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.

"Palermo Shooting", Wim Wenders

Quando si sogna è bene che lo si faccia in grande per consentire ai propri desideri di volare alto. Se, poi, il sogno possiede il pathos che attiene ai cinéphiles, allora si può e si deve parlare di chimica, come quando s'incontra l'anima gemella e si è certi che sarà la nostra compagna di vita.

C'è la passione per il cinema alla base di questa storia, la cui genesi è affidata diciamo pure al caso...

François Truffaut

«Tutto è cominciato fortunosamente, come in un film di Hitchcock - racconta Federico Toscano, project manager del Filmland Studio Palermo -. Un passaggio in auto a Umberto Cantone, amico di mio padre e incontrato per caso, culminato nella visita estemporanea al suo incredibile archivio costituito, giorno dopo giorno, nella sua stessa abitazione».

"L'uomo con la macchina da presa" 1929, Dziga Vertov

«Da lì - continua Toscano - mi sono reso conto che questo patrimonio doveva essere conosciuto da più persone possibile, per dare la possibilità di diventare anche strumento di studio a Palermo e non fuori dalla Sicilia. Ho, così, cercato e messo insieme quelle professionalità che potevano rendere concreto quello che da sogno si sta trasformando già in realtà».

Una (piccola) parte dell'immensa collezione di Umberto Cantone
ph www.umbertocantone.it

Non è, infatti, un segreto che Cantone, oltre a essere un regista teatrale, è un ostinato, sistematico raccoglitore di cose di cinema. La sua collezione spazia da migliaia di Dvd internazionali, fino alle più rare edizioni di quel tipo particolare di pubblicazioni che si chiamano cinelibri, quelle che dal 1905 fino agli anni Sessanta del secolo scorso ospitavano al loro interno come illustrazioni le fotografie di scena dei film.

Il fumetto "2001 Odissea nello Spazio" della collezione di Umberto Cantone

E poi, i cosiddetti cineromanzi, praticamente i fotoromanzi realizzati con i fotogrammi dei film direttamente tratti dalla moviola, che offrono spunti figurativi e grafici assai suggestivi, così come le riviste illustrate di cinema, le cui annate si accatastano ordinatamente nelle stanze dell'archivio domestico.

Umberto Cantone ed Enrico Ghezzi alla mostra, curata da Cantone, "Carta Kubrick" al Museo archeologico virtuale di Ercolano, 2011
ph www.umbertocantone.it

«Come tutte le collezioni da bibliofilo - spiega lo stesso Cantone -, la mia segue un progetto ideale, che è quello di raccogliere la produzione editoriale italiana legata al cinema. Il libro cinematografico, infatti, è stato il feticcio privilegiato di quelle generazioni di spettatori ai quali la tecnologia non aveva ancora offerto l'opportunità dell'home video e delle cinepiattaforme digitali. Un tempo, possedere un romanzo con le immagini del film significava possedere quel film, i suoi paesaggi e soprattutto i suoi divi».

Brochures di "Arancia Meccanica" della Collezione Cantone

Uno dei punti forti della collezione Cantone sono i 400 pezzi del fondo Stanley Kubrick, alcuni dei quali hanno costituito l'apparato iconografico del libro "Le carte di Kubrick", pubblicato in un sontuoso formato nel 2009 dal fotografo editore Enzo Sellerio, curato dallo stesso Cantone e promosso dalla "Cinesicilia" regionale, a quel tempo diretta da Sergio Gelardi.

Una (piccola) parte dell'immensa collezione di Umberto Cantone
ph www.umbertocantone.it

Insomma, si tratta davvero di un patrimonio editoriale, grafico e visuale, che percorre, attraverso la storia del cinema, i cambiamenti del nostro Paese e gli eventi che l'hanno attraversato.

Marilyn Monroe sulla copertina di Life, un altro pezzo della Collezione Cantone

Un patrimonio che potrebbe entrare a fare parte del Filmland Studio Palermo. Un corpus di partenza per un organismo, gestito da privati ma in colloquio con le istituzioni pubbliche, che potrebbe promuovere una serie di iniziative per la valorizzazione degli archivi privati dello spettacolo, sviluppando, lungo il suo percorso, masterclass, mostre, workshop, incontri, seminari e percorsi guidati.

Una (piccola) parte dell'immensa collezione di Umberto Cantone
ph www.umbertocantone.it

Un'intenzionalità, quella suscitata dall'iniziativa che sta alla base del progetto del Filmland Studio Palermo che, prima di cominciare, sta già creando non solo attesa ma desiderio di complicità. E che vanta già una serie di incoraggianti adesioni. Come quella, giunta quasi immediatamente, con l'AMOOD, l'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.

AMOOD, l'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico

Si tratta di una fondazione nata a Roma alla fine degli anni Settanta (primo presidente della Fondazione è stato Cesare Zavattini), che svolge la sua attività nel campo degli audiovisivi (cinema, tv, multimedialità, archivi filmici e fotografici), per favorire la costruzione e la diffusione delle storie e delle memorie collettive dei movimenti sociali e dei loro protagonisti.

Jacques Perrin nella sequenza finale di "Nuovo Cinema Paradiso" di Giuseppe Tornatore

E dunque, archivio di film, cinelibri, paratesti, materiali promozionali del cinema e dello spettacolo accanto a un'organica raccolta di home movies: di questo, e non solo, si occuperà l'iniziativa della bibliomediateca del Filmland Studio Palermo. Uno spazio di memoria viva, dunque, del quale chiunque, tra addetti ai lavori e non, potrà nutrirsi e dissetarsi grazie alle tante belle collaborazioni annunciate.

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12 luglio 2019
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