Attenzione! L'alcol fa molto più male di quanto si pensi
Gli esperti dell'Osservatorio Grana Padano evidenziano i rischi dell'alcol soprattutto nei ragazzi sotto i 21 anni
Nel mondo 1 persona su 3 consuma regolarmente bevande alcoliche (pari a 2,4 miliardi di persone, delle quali 1 miliardo e mezzo uomini e 900 milioni donne): questo il risultato di un recente studio, pubblicato ad agosto sulla rivista scientifica Lancet, che ha esaminato 694 studi sul consumo di alcol nel mondo e valutato i rischi per la salute associati al consumo di bevande alcoliche in 195 nazioni.
Dallo studio emerge che il consumo di una bevanda alcolica al giorno (10 g di alcol) aumenta dello 0,5% il rischio di sviluppare problemi di salute e del 7% in chi ne consuma due.
Gli esperti dell'Osservatorio nutrizionale Grana Padano hanno intervistato 6250 adulti italiani indagando l'abitudine all'utilizzo di alcolici, soprattutto nei ragazzi maggiorenni con età inferiore ai 21 anni.
Dallo studio dell'Osservatorio è emerso che il 74% degli intervistati utilizza alcolici e, mediamente, consuma circa 10,2 g di alcol al giorno (14,2 g gli uomini e 6,3 g le donne). Il 26% degli intervistati ha l'abitudine di consumare un aperitivo la settimana e di solito l'alcol è accompagnato da un buffet (21%).
L'abitudine all'aperitivo è prevalentemente dei giovani, infatti, il 45% degli intervistati sotto i 21 anni riferisce di farlo almeno 1 volta a settimana, e il 62% dei giovani riferisce di recarsi al bar o al pub dopo cena una volta a settimana.
Se si considera l'utilizzo di vino, il 30% degli intervistati dichiara di berne quotidianamente circa un bicchiere e il 20% dei ragazzi inizia a utilizzarlo prima dei 21 anni. La quantità di vino che bevono gli adulti intervistati corrisponde al consumo di riferimento standard dei LARN, lontana quindi da implicazioni sulla salute.
Però, il campione dello studio mette in evidenza che l'utilizzo dell'alcol nel nostro Paese è precoce, si stima che i due terzi dei "bevitori" adulti inizi a utilizzare alcolici prima dei 21 anni e a rischio sono prevalentemente i maschi.
"L'utilizzo dell'alcool è un fattore di rischio per moltissime patologie - ha spiegato la Dott.ssa Michela Barichella, Presidente di Brain and Malnutrition Association e membro del Comitato scientifico Osservatorio nutrizionale Grana Padano - e può compromettere la "maturazione" del cervello, soprattutto in quelle aree coinvolte nel controllo degli impulsi".
"In adolescenza - continua la Dott.ssa Barichella - la maturazione del cervello non è completa, vi sono aree come quella limbica che matura dopo i 20 anni. Ecco perché in alcuni Paesi, per esempio negli Stati Uniti, si pone il divieto di utilizzo degli alcolici sotto i 21 anni".
I danni dell'alcol non sono solo per il cervello, ma per tanti altri organi: è un fattore di rischio per molti tumori (fegato, cavo orale, gola, ecc.), l'organo maggiormente colpito è il fegato, ma risente dell'effetto tossico dell'alcol anche l'apparato cardiovascolare e gastrointestinale.
Inoltre, chi abusa di alcol è più soggetto a ipertensione, ictus e cardiopatie. L'alcolismo causa malnutrizione, ma anche alterazioni della sessualità, diminuzione della libido, infertilità e impotenza, obesità.
DIECI IMPORTANTI MOTIVI PER NON ABUSARE DELL'ALCOL
- L'abuso di alcol crea dipendenza ed è paragonabile alle sostanze stupefacenti.
- L'alcol è cancerogeno e crea danni d'organo come la cirrosi epatica.
- Indebolisce il sistema immunitario e dà una maggiore sensibilità alle infezioni.
- Riduce l'assorbimento delle vitamine A, D ed E.
- Causa malnutrizione e alterazioni del peso corporeo.
- Modifica la produzione di ormoni, ha un'azione negativa sulla fertilità e non favorisce le prestazioni sessuali.
- In gravidanza può creare problemi al feto e al nascituro.
- Può interferire con le terapie farmacologiche in atto.
- Altera le funzioni cognitive ed è un fattore di rischio per il decadimento cognitivo.
- Altera l'attenzione, riduce i tempi di reazione e causa sonnolenza, per questo motivo l'alcol non va assunto se si guida.
L'Osservatorio Grana Padano nasce nel 2004 grazie ad un progetto del Consorzio di Tutela del Formaggio Grana Padano. Dall'inizio del 2005 sta "fotografando" gli stili alimentari della popolazione italiana con appositi questionari somministrati agli assistiti di Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta, ai quali nel 2007 si sono aggiunti Dietisti e altri Medici Specialisti che hanno incluso i questionari nelle loro ricerche.
Gli obiettivi dell'Osservatorio Grana Padano sono:
- Educare l'intervistato ad una corretta alimentazione e suggerire uno stile di vita quale prevenzione primaria, secondo quanto identificato dal programma "Guadagnare Salute" del Ministero della Salute.
- Ottenere una stima qualitativa dell'assunzione di nutrienti e delle abitudini quali fumo e attività fisica.
- Fornire al medico un pratico strumento operativo per eseguire l'anamnesi nutrizionale, paragonare i dati raccolti con i LARN e indicare al paziente gli alimenti da ridurre o aumentare per equilibrare l'apporto di nutrienti.
- Identificare i principali errori nutrizionali e di stile di vita degli italiani e diffondere la cultura della good practice.