Come affrontare un'estate " a singhiozzo", tra caldo e sbalzi termici
Il Prof. Umberto Solimene dell'Osservatorio Sanpellegrino spiega i vantaggi di una corretta idratazione
Quella del 2018 è un'estate capricciosa, con continui sbalzi climatici che portano su e giù la colonnina del termometro: sole, caldo, umidità e afa lasciano spazio ad improvvisi e intensi acquazzoni causando un temporaneo abbassamento delle temperature prima di ritornare ciclicamente al più classico clima stagionale.
Sbalzi di temperatura che non fanno bene al nostro corpo, messo a dura prova oltre che dalle instabili condizioni climatiche anche dai continui passaggi da ambienti caldi a luoghi resi più freschi dall'aria condizionata, spesso rigenerante nelle giornate più torride, ma al tempo stesso trappola per la nostra salute e - in particolare - per l'apparato respiratorio.
Recuperare i liquidi persi
In questo scenario un valido aiuto per contribuire a mantenere il benessere del nostro organismo può arrivare dall'acqua. Una buona idratazione contribuisce infatti da un lato a mantenere sane le nostre vie respiratorie, proteggendone l'epitelio e favorendo l'attivazione dei naturali meccanismi di difesa (attività mucociliare) dall'altro a reintegrare i liquidi persi attraverso l'aumento della sudorazione dovuta alle alte temperatura.
Basti pensare che i liquidi persi vengono recuperati per circa l'80% attraverso l'acqua che beviamo. Basta però una diminuzione corrispondente al 2% del peso per iniziare a risentire degli effetti negativi dovuti al fatto di aver bevuto troppo poco: spossatezza, mal di testa, crampi, tachicardia, e in casi più estremi perdita di conoscenza e collassi circolatori, sono alcuni dei disturbi che possono verificarsi.
"La maggior parte dell'acqua presente nell'organismo è di origine esogena, ovvero che viene introdotta con le bevande e con gli alimenti. Bere di più, evitare l'acqua troppo fredda e gli alcolici, e cercare limitare caffè e bevande zuccherine rappresentano alcuni utili consigli per affrontare al meglio questo periodo" spiega il Prof. Umberto Solimene, dell'Università degli Studi di Milano, membro dell'Osservatorio Sanpellegrino, Presidente FEMTEC, Federazione Mondiale del Termalismo.
La buona abitudine: bere prima di avere sete!
"È importante bere frequentemente, durante tutto l'arco della giornata - spiega ancora il professore -, senza arrivare ad avere sete che è, in realtà, il primo sintomo di uno stress idrico. Unita a un'adeguata alimentazione, l'acqua contribuisce inoltre all'eliminazione del carico tossinico e a migliorare e rafforzare la nostra salute".
Una buona abitudine è quella di non aspettare stimolo della sete - che si attiva quando la perdita di acqua supera lo 0,5% del peso del corpo - ma di bere costantemente lungo l'intero arco della giornata. Un gesto semplice ma fondamentale, a maggior ragione per anziani e i bambini, categorie particolarmente "a rischio" a causa di una minore efficienza dello stimolo della sete e dei meccanismi di compenso del bilancio idrico1.
Nei bambini ad esempio il senso della sete è meno sviluppato che negli adulti, ecco perché è fondamentale educarli a bere correttamente fin da piccoli, in modo che il semplice gesto di bere con frequenza un bicchiere o una bottiglietta di acqua diventi per loro parte normale della loro abitudini quotidiane.
1 Consensus paper "Acqua&Salute. Come l’acqua protegge e migliora la salute nei suoi vari aspetti" - FEMTEC World Federation of Hydrotherapy and Climatotherapy.