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Come sarà il nuovo "museo verde" di Palermo che ha il nome della Santuzza

Si chiama Museo Giardino Santa Rosalia e lo ha progettato l'archistar Mario Cucinella

12 aprile 2024
Come sarà il nuovo ''museo verde'' di Palermo che ha il nome della Santuzza

In questo articolo scoprirai:

A Palermo nasce un nuovo museo. Una notizia che di per sé, a parer nostro, dovrebbe far gioire tutti, ancor di più i palermitani. Ma quello che verrà costruito, in una zona centrale della Città - accanto Palazzo Branciforte, sede della Fondazione Sicilia, committente dell'opera -, sarà qualcosa in più di un semplice museo. Intanto, ha il nome della Santuzza, Santa Rosalia, amata patrona di Palermo, e a progettarlo è stato uno degli architetti più quotati e premiati a livello internazionale e… palermitano: Mario Cucinella.

L'architetto Mario Cucinella

"Il progetto intende arricchire il centro storico di Palermo - dice l'architetto Mario Cucinella - con un segno contemporaneo di rigenerazione urbana, rispettoso dell'identità culturale e architettonica della città. Una teca trasparente, aperta alla comunità e in dialogo con il quartiere circostante, sormontata da un giardino pensile ispirato a quelli arabo-normanni. Il nuovo Museo Giardino Santa Rosalia non è solo concepito come uno spazio espositivo, pensato per migliorare la fruizione dei beni e delle attività museali, ma anche come luogo di incontro e accoglienza dove sperimentare nuove modalità di relazione tra istituzione culturale e cittadini".

Il nome del nuovo museo di Palermo

Particolare della "Santa Rosalia" di Anton van Dick (1625) - Museo del Prado, Madrid

Si chiama Museo Giardino Santa Rosalia. Ha il nome della Santuzza, in un gioco colmo di rimandi: il 2024 è il quattrocentesimo anno dal rinvenimento delle spoglie della Santa, a cui la Fondazione Sicilia ha dedicato due emozionanti mostre-evento: "Le estasi di Rosalia", a Villa Zito e "Rosalia 400", a Palazzo Branciforte.

Monte dei Pegni Santa Rosalia - Palazzo Branciforte, Palermo

Ma alla Santuzza è legato a doppio filo, tanto da portarne il nome, anche quel Monte dei Pegni custodito da Palazzo Branciforte e denso di storie che si intrecciano con la Storia. Era proprio al Monte Santa Rosalia, in quel labirinto di legno e di scale, che i poveri andavano a impegnare i loro ultimi averi, spesso alla volta dell'America, per sfuggire alla miseria e alla fame. Oggi il Monte dei Pegni è teatro di mostre e allestimenti, di percorsi sonori e visuali: come un conforto a tanto dolore.

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Qualcosa di più che un "semplice" museo

Piazza Guzzetta, dove sorgerà il nuovo Museo Giardino Santa Rosalia - ph Mike Palazzotto
Piazza Guzzetta, dove sorgerà il nuovo Museo Giardino Santa Rosalia - ph Mike Palazzotto

Il progetto, firmato dallo studio MCA - Mario Cucinella Architects, è stato reso possibile grazie all'approvazione da parte del Comune di Palermo della variante urbanistica in deroga al Piano regolatore.

Uno spazio verde, e al tempo stesso un museo e un luogo di riscatto. Il Museo Giardino Santa Rosalia, infatti, nascerà dalla demolizione dell'edificio abbandonato di piazza Guzzetta, tra alberi da frutto, esposizioni temporanee e attività culturali. Il modo migliore, per fare emergere il valore della cultura nei suoi luoghi naturali, come accadeva nelle dimore di delizia gli antichi "sollazzi" arabo-normanni.

Una teca aperta alla città sotto un giardino pensile

Schizzo di Mario Cucinella per il Museo Giardino Santa Rosalia

Il Museo Giardino si inserisce all'interno di un percorso virtuoso della Fondazione Sicilia che, nel corso degli anni, ha dato vita ad attività culturali di grande valore nella città di Palermo. Il progetto risponde a una duplice esigenza:

  • ampliare la superficie museale di Palazzo Branciforte attraverso un nuovo edificio da destinare alle mostre temporanee e, al tempo stesso,
  • dare vita a un nuovo polo culturale aperto alla città e al quartiere.

La nuova ala museale - con i suoi spazi suggestivi e accoglienti - sarà, dicono dallo studio MCA - Mario Cucinella Architects, concepita come una "teca aperta alla città sotto un giardino pensile".
Una tradizione antichissima, quella dei giardini, che restituisce l'immagine di una Palermo rigogliosa di verde. Il pensiero va ai "sollazzi", le antiche dimore di delizia arabo-normanne, circondate da magnifici parchi, oppure ai "salotti verdi" del Settecento e dell'Ottocento, in città, nella Conca d'oro.

Un Museo Giardino che dialoga con la città

Rendering del Museo Giardino Santa Rosalia

Il progetto del Museo Giardino Santa Rosalia propone spazialità suggestive e innovative, capaci di accogliere e sorprendere i visitatori attraverso un intervento di architettura contemporanea pensato per integrarsi con l'importante patrimonio storico del centro di Palermo.

Museo Giardino Santa Rosalia, modellino della parte fuori terra

Il nuovo fabbricato mantiene un collegamento aereo con il Palazzo Branciforte, grazie a una passerella pedonale minimale che consente di estendere il percorso museale della Fondazione Sicilia, sfruttando il prezioso giardino pensile. Se le spazialità interne proposte sono pensate per dialogare armoniosamente con l'esuberanza architettonica delle opere che compongono il complesso museale, sul piano dell'inserimento urbano il registro compositivo è stato invece ri-declinato su un linguaggio più essenziale, basato sull'impiego di geometrie e materiali semplici che meglio si adattano al contesto.

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Progetto Museo Giardino Santa Rosalia - Sezione 3

I fronti del nuovo corpo edilizio sono trattati come semplici paramenti murari trasparenti, essenziali e compatti, che riprendono gli allineamenti delle vecchie facciate presenti nell'originaria trama urbana di Palermo, garantendo un armonioso inserimento del nuovo volume all'interno del tessuto consolidato del centro storico.

L'ingresso dell'edificio, sul lato nord-ovest e in stretta relazione con Palazzo Branciforte, arretra sensibilmente rispetto alle attuali strade per creare una piccola piazza, con l'obiettivo di riconquistare spazi pubblici e attivare un rapporto più diretto tra l'istituzione culturale e la vita sociale della città.

Sottili pilastri metallici e facciata perimetrale vetrata

Rendering del Museo Giardino Santa Rosalia

Il concept funzionale dell'edificio si basa sull'idea di aprire lo spazio del piano fuori terra alla città, consentendo la creazione di un percorso museale flessibile e in grado di adattarsi a diverse esigenze espositive. Per realizzare questo obiettivo, la struttura è stata frammentata in sottili pilastri metallici che si integrano con la facciata perimetrale vetrata, mentre al centro sono presenti solo sui lati corti degli elementi monolitici in calcestruzzo, necessari per garantire la stabilità strutturale.

Rendering del Museo Giardino Santa Rosalia

L'edificio si sviluppa su due piani fuori terra, includendo la terrazza panoramica, e uno interrato. I locali tecnici e di servizio corrono sulla parte posteriore rispetto l'ingresso, così da liberare a ogni piano lo spazio utile alle mostre.

All'interno, lo spazio si sviluppa su due livelli, fusi centralmente da un doppio volume che ne dilata le ampiezze; il volume è totalmente aperto e al suo centro troviamo l'apertura ellittica verso il piano interrato - dove prosegue lo spazio museale - cui si accede tramite una scala elicoidale che si stacca dal grande terrazzo centrale.

A sinistra, in posizione non baricentrica, si trova il punto di accoglienza mentre simmetricamente, a sud, un vano nasconde gli spazi tecnici e le connessioni verticali.

Progetto Museo Giardino Santa Rosalia - Sezione 1

Il piano 1 si sviluppa centralmente come percorso espositivo esterno in collegamento con Palazzo Branciforte, protetto da molteplici varietà di alberi e arbusti per creare un giardino che accoglie al suo interno un piccolo teatro. La copertura dell'edificio ospita anche un punto ristoro per i visitatori, che potrà essere utilizzato come spazio lounge e terrazza panoramica per gli eventi pubblici.

Il Museo Giardino Santa Rosalia visto dall'alto

La passerella di collegamento con Palazzo Branciforte - una struttura minimale in acciaio e legno - è stata studiata per integrarsi perfettamente nella sagoma di un'apertura, stabilendo una comunicazione diretta tra la corte interna del Palazzo e il nuovo giardino. Adagiandosi sopra al cornicione dell'antico palazzo, la passerella si inserisce in maniera chirurgica nel prospetto, rispettandone tutte le modanature.

Lo studio sulla "città verde"

Dipinto del Castello della Zisa, esempio di "sollazzo" arabo-normanno"

Dallo studio MCA - Mario Cucinella Architects fanno sapere che, il lavoro di progettazione è stato preceduto da uno studio sulla "città verde", per restituire l'immagine di una Palermo rigogliosa, ricca di giardini e sorgenti che hanno caratterizzato il tessuto cittadino fin dalle dominazioni araba e normanna.

Dai "sollazzi" (le dimore di delizia circondate da magnifici parchi riservate agli imperatori normanni) ai "salotti verdi" del Settecento e dell'Ottocento, nella città e nel territorio circostante (la Conca d'Oro) sono fioriti nel corso dei secoli giardini, parchi pubblici, orti e agrumeti preservati, almeno in parte, fino ad oggi.

Villa Tasca, esempio di "salotto verde" Ottocentesco

Queste tracce storiche sono state la guida per la progettazione della copertura pensile del nuovo edificio museale: oggi la zona circostante il Palazzo Branciforte è densamente costruita, ma proprio per questo l'intervento può diventare la matrice generante di un corridoio ecologico che la connetta con le altre aree verdi della città.

Il giardino pensile ospiterà specie vegetali profumate e colorate nelle diverse stagioni: una piccola oasi urbana, ispirata ai giardini arabi della Sicilia, che accoglierà i visitatori all'ombra delle sue piante e alberi da frutto legati all'identità del territorio.

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12 aprile 2024
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