Così le vecchie reti da pesca diventano zaini ecologici...
Da Mazara del Vallo il progetto "Risacca" vincitore del concorso "Green impact Med"
- Hai un'attività che vuoi rendere visibile? Fallo ora gratuitamente - CLICCA QUI
Sostenibilità, rispetto per l'ambiente, ecologia. Sono parole ben presenti nel lessico dell'odierna gioventù, quella che in questi giorni rientrerà a scuola.
E proprio a questi giovani, animati da una nuova coscienza responsabile, piaceranno gli zaini firmati "Risacca", nati dal riutilizzo delle reti da pesca in disuso.
- Stai cercando uno zaino o una borsa? Guarda le offerte sulle pagine shopping di Guidasicilia - CLICCA QUI
"Risacca" è il progetto vincitore della selezione del "Green Impact Med", nato dalla collaborazione tra i pescatori locali di Mazara del Vallo, Carlo Roccafiorita, imprenditore e innovatore sociale, Federica Ditta e Cristiano Pesca, esperti di design del prodotto, design sistemico e fabbricazione digitale.
- Stai cercando articoli per la pesca? Trova i negozi specializzati più vicini a te - CLICCA QUI
"Abbiamo percepito da subito una sensibilità e un'urgenza dei pescatori verso le tematiche di salvaguardia del mare. Ciò che è emerso con chi vive a stretto contatto con il mare erano le complessità burocratiche che regolano il mercato ittico per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e la preoccupazione verso i cambiamenti che hanno visto compiersi negli ultimi decenni: mari sempre più inquinati, diminuzione della biodiversità e delle quantità di pesci, quantitativi di plastica sempre maggiore pescata in mare", ha spiegato Carlo Roccafiorita.
Il progetto, che ha mosso i primi passi nel novembre 2020, a dicembre dello stesso anno ha partecipato e vinto il concorso europeo 'Green Impact Med', lanciato da Fondazione Messina. A ottobre partirà l'equity crowdfunding.
La prima linea di prodotti "Risacca" riguarda borse resistenti, leggere e versatili, pieghevoli, adatte per escursioni costiere, escursioni naturalistiche e trekking urbano create con l'antica tecnica di riparazione delle reti chiamata "sarcitura".
Quello dello smaltimento delle reti in disuso è un serio problema. Si stima che ogni anno vengono abbandonate tra le 500.000 e 1 milione di tonnellate di reti fantasma nei mari di tutto il mondo, e pare che queste costituiscano fino al 10% di tutti i rifiuti marini e siano necessari in media 600-800 anni perché le reti si deteriorino completamente in microplastiche diventando un ulteriore problema per gli ecosistemi marini.
Nel 2018 è stato stimato che fino a 650.000 animali marini vengono uccisi ogni anno dalle reti fantasma. In un solo anno, l'industria ittica a Mazara del Vallo produce circa 10.000 kg di materiale marinaresco.