Curiosità dall'Isola... Le suore clarisse di Sicilia sono sbarcate su Internet!
La storia e le attività dei sette monasteri abitati dalle "sorelle povere di Chiara" in un portale web
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Nel mese di agosto - per la precisione l'11 di agosto - si celebra la festa di Santa Chiara d'Assisi, fondatrice dell'Ordine monastico delle Clarisse, il primo ordine femminile della storia della Chiesa la cui regola è riconducibile a vivere in quello che Chiara definitiva "il privilegio della povertà" e alla vita in comune dedita alla preghiera.
In Sicilia, dove si registra la presenza delle Clarisse fin dai primi decenni della sua nascita, mentre era ancora viva la stessa Chiara, il primo monastero venne fondato a Catania nel 1220; il secondo a Messina nel 1223.
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Dei 53 monasteri costituiti lungo i secoli nell'Isola, oggi ne rimangono solo 7, fiorenti di vocazioni. Ben due nella Diocesi di Trapani: il più antico quello di Santa Chiara ad Alcamo (in corso VI Aprile), l'altro, quello del Sacro Cuore, si è trasferito da pochissimo presso l'ex convento dei Cappuccini ad Erice.
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I monasteri siciliani sono collegati tra loro dalla Federazione intitolata a Santa Eustochia Smeralda Calafato (1434-1485), clarissa messinese che ha dato un forte impulso al movimento dell'Osservanza in Sicilia. Secondo alcuni studi si pensa che il volto di Santa Eustochia - il cui corpo, ancora incorrotto, è conservato in una teca di vetro, in posizione eretta, nel Monastero di Montevergine di Messina - sia quello del famoso dipinto dell'Annunziata di Antonello da Messina, suo contemporaneo e Terziario Francescano.
Per raccontare la storia e le attività dei 7 monasteri siciliani, le "sorelle povere di Chiara" hanno deciso di aprire un portale web all'indirizzo www.clarissedisicilia.it. Una scelta che potrebbe sembrare strana a qualcuno, visto che Chiara d'Assisi ha fondato un ordine di clausura, ma se pensiamo che, nel 1958, Santa Chiara è stata proclamata da papa Pio XII patrona della televisione e delle telecomunicazioni, forse tutto acquista più senso...
Infatti, un aneddoto lega in qualche modo la vita della Santa al servizio reso dalla tv: nel Natale 1252, Chiara era gravemente inferma e, non potendosi muovere dal suo letto, si lamentava dolcemente col Signore di non potere assistere in chiesa alla funzione della Messa di Natale nella Notte Santa. Ascoltata che fu la sua preghiera, davanti al suo sguardo si aprì l'intera Basilica di san Francesco e dal suo giaciglio da malata Chiara riuscì a "vedere" la messa che si celebrava nella chiesa.