Dei nuovi "super" agrumi siciliani stanno per arrivare sulle nostre tavole!
Dal Crea di Acireale arrivano nuovi agrumi di qualità superiore, ricchi di antocianine e licopene
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Nuovi agrumi siciliani di qualità superiore stanno per arrivare sulle nostre tavole.
Al Crea di Acireale (CT), nel Centro di Olivicoltura Frutticoltura Agrumicoltura (OFA), sono infatti partite le prime applicazioni per il miglioramento della qualità dei frutti mediante le TEA, Tecnologie di Evoluzione Assistita in agrumicoltura, che mirano a coniugare in un unico frutto antocianine e licopene, due tra i composti antiossidanti bioattivi più importanti per la salute umana, in grado di proteggere da numerose patologie, dalle cardiovascolari alle tumorali, dall'obesità al Parkinson.
Dei "super" agrumi, quindi, prodotti grazie alle "forbici molecolari" (così viene chiamato il sistema CRISPR/Cas9) che, agendo sullo stesso Dna del frutto, lo migliorano senza l'introduzione di geni esterni.
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Proprio in questi giorni il Crea ha mostrato i risultati di un lavoro decennale e le prospettive future dei programmi di miglioramento genetico. E quindi i metodi utilizzati per ottenere nuove varietà migliorate dal punto di vista qualitativo e resistenti ad alcune tra le principali patologie (maculatura bruna dei mandarini e il mal secco del limone), con particolare attenzione alle strategie di diffusione e valorizzazione nel territorio nazionale delle varietà del "Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria".
LO STUDIO
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Grazie alla tecnica del "genome editing" sono stati migliorati per la prima volta i caratteri qualitativi degli agrumi, realizzando frutti ad elevato valore aggiunto, in grado di contribuire a migliorare lo stato di salute dei consumatori.
Partendo da 5 diverse arance dolci pigmentate con antociani, appartenenti ai gruppi varietali Tarocco e Sanguigno, e il citrange "Carrizo" (un portainnesto di agrumi utilizzato come modello per la trasformazione degli agrumi), sono state prodotte varietà di arancio pigmentato ricche in antocianine che saranno in grado di produrre frutti che conterranno anche licopene.
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Attraverso l'editing, infatti, è stato disattivato, cioè "spento", il gene della beta ciclasi, responsabile della trasformazione del licopene in beta carotene (che conferisce il classico colore arancione a frutta e verdura), consentendo, quindi, alle arance, già rosse per la presenza di antocianine, di accumulare nel prossimo futuro anche licopene. L'86% delle piantine prodotte è stato modificato (ovvero "editato") con successo.
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Un'altra delle sfide del Crea è quella di estendere il calendario di commercializzazione delle nuove selezioni. Per valutare gli effetti delle basse temperature sulla qualità dei frutti e sull'estensione della shelf-life (la "vita di scaffale") di prodotti particolarmente deperibili, sono state effettuate delle prove di frigoconservazione di ibridi di mandarino.
Per leggere lo studio completo, pubblicato sulla rivista internazionale "Frontiers in Plant Science", CLICCA QUI
COS'È IL CREA
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Custode del più importante patrimonio agrumicolo nazionale, il Crea conserva oltre 90 cloni di arancio, limone, clementine, bergamotto, mandarino, ibridi e varietà portaseme, riconosciuto idoneo come 'Centro per la conservazione e la premoltiplicazione' dal ministero della Sovranità Alimentare. Molte poi le attività a favore del comparto vivaistico per la cessione di materiale di propagazione conforme agli standard della certificazione Ue.