E se per risparmiare sul riscaldamento comprassimo una stufa pirolitica?
Come funziona e quali sono i vantaggi (e gli svantaggi) di questa stufa che utilizza un sistema di produzione del calore molto antico
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In questo articolo scoprirai:
- Cos'è la pirolisi
- Come funziona una stufa pirolitica
- I vantaggi della stufa pirolitica
- Gli svantaggi della stufa pirolitica
Preoccupati di quanto potrà essere salato il conto da pagare per riscaldarci questo inverno, la ricerca di valide alternative per risparmiare diventata, ogni anno di più, una sorta di sport nazionale.
Negli ultimi tempi, tra le opzioni di cui si è sentito parlare c'è quella della stufa pirolitica. Ma di cosa si tratta?
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Ebbene, tale apparecchiatura riscaldante è utilizzata molto nell'Est Europa ed è un tipo di riscaldamento ad alta efficienza, con rilascio graduale di calore. Essa utilizza un sistema di produzione del calore molto antico: la pirolisi. Questo tipo di combustione è quello usato da sempre, ad esempio, per la carbonizzazione del legno.
Ma, vi chiederete, una stufa del genere ci fa davvero risparmiare rispettando l'ambiente? E quali sono i vantaggi, gli svantaggi e i costi?
In questo articolo proveremo a rispondere a tutte le vostre domande in maniera esauriente.
Cos'è la pirolisi
Cominciamo dal principio, riassumendo cos'è la pirolisi e come funziona. La pirolisi è un processo di decomposizione termochimica, ottenuto mediante l'applicazione di calore e in completa assenza di un agente ossidante (normalmente ossigeno). Tale processo riscalda le biomasse contenute in un recipiente a circa 300° - 400° gradi. Dal riscaldamento di queste biomasse si produce calore, gas e biochar o carbone vegetale.
Come funziona una stufa pirolitica
Come in tutte le stufe, anche in quella pirolitica si accende un fuoco. Realizzate in muratura (o in ghisa o in altri materiali), queste strutture possono funzionare con cippato, pellet o legna come carburanti (ma anche gusci della frutta secca, pellet da fondi di caffè e pellet da foglie vinaccia).
Come spiegano gli esperti de "Il bosco di Ogigia", il sistema è ad accumulo e rilascio graduale di calore. Infatti all'interno della camera di combustione la fiamma raggiunge temperature fino a 1000°C, mentre nella zona di gassificazione, dove non c'è ossigeno, stiamo intorno ai 400-450°C. E la pietra man mano accumula il calore e lo rilascia lentamente.
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I vantaggi della stufa pirolitica
Dunque, come abbiamo detto, una stufa pirolitica è un sistema di riscaldamento ad alta efficienza e, anche in termini di residui, l'impatto ambientale è minimo se paragonato a quello delle tradizionali stufe a legna.
Infatti la stufa pirolitica brucia il carburante tramite gassificazione, che consuma praticamente tutte le sostanze della legna. E se si osserva il camino di uscita, si nota come la stufa a pirolisi non produce alcun fumo e nessun odore. Inoltre la resa della legna è molto alta poiché la fiamma non si raffredda e riesce a lavorare con una combustione completa.
In più, queste stufe consumano molto meno delle tradizionali stufe a legna. "Per riscaldare un ambiente di 30 metri quadrati per 8-10 ore - dicono gli esperti - sono necessari all'incirca 3,4 chili di carburante".
Gli svantaggi della stufa pirolitica
Purtroppo come tutte le cose di questi mondo nulla è perfetto e, come in molte soluzioni di riscaldamento ad alta efficienza, uno degli svantaggi principali è proprio il costo, in quanto le stufe pirolitiche vengono spesso realizzate su misura (una stufa che scalda 30 metri quadrati, costa in media 2000-3000 euro). A meno che non si abbia la propensione al fai-da-te o le capacità necessarie per costruire una stufa pirolitica da soli.
Nel concreto, riguardo ai prezzi per una stufa si potrebbero distinguere in tre categorie:
- stufa fatta su misura, un pezzo unico con progetto personalizzato rispetto a chi commissiona il lavoro (4500-6000 euro);
- stufa con modello standardizzato, più semplice nella sua elaborazione (qui siamo intorno ai 2000-300 euro);
- stufa autocostruita: si paga solo il costo del progetto e del materiale.
Naturalmente è necessaria una certificazione, che attualmente non è così difficile da acquisire. Gli esperti, infatti, ci spiegano: "Ci sono le certificazioni a stelle che valgono per tutte le stufe prodotte industrialmente. C'è poi una legge europea riferita alle stufe costruite sul posto. Chi fa una stufa secondo questi criteri garantisce un minimo di emissioni per l'ambiente. Chi fa la stufa in autocostruzione deve collaborare invece con un tecnico che poi metterà la firma a certificazione della stufa".
Comunque sia, è bene sottolineare che per il fai-da-te è necessario essere davvero molto esperti.
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