È vero che l'uso frequente di smartphone e tablet favorisce la miopia nei bambini?
L'utilizzo dei "digital device" da parte dei più piccoli, aumentato con la pratica della Dad, aumenta il rischio di miopia del 30%
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Sembra non ci siano più dubbi: la miopia è in aumento (in tutto il mondo), insorge sempre più precocemente e va di pari passo con un maggior utilizzo, sin da piccoli di smartphone e tablet.
A eliminare qualsiasi equivoco su come la vista dei bambini sia negativamente influenzata dai 'digital device' - di cui in pandemia si è fatto ancora più uso con la pratica della Dad -, è una analisi comparativa di 33 studi, pubblicata sulla rivista Lancet Digital Health (Leggi l'articolo originale QUI).
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Gli autori dello studio sostengono addirittura che "la metà della popolazione mondiale soffrirà di miopia entro il 2050". Una tendenza preoccupante, "guidata dall'esposizione a fattori di rischio durante l'infanzia, presenti in società sempre più urbanizzate" come "il tempo insufficiente trascorso all'aperto e il troppo tempo dedicato alle attività che impongono una messa a fuoco da vicino".
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Attraverso una ricerca sulla letteratura scientifica, i ricercatori hanno identificato 3.325 articoli, di cui 33 sono stati inclusi nella revisione sistematica, anche se molto eterogenei fra loro in base alla dimensione del campione (tra 155 e 19.934 persone), e all'età media dei partecipanti (3-16 anni).
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Il tempo di visualizzazione di un dispositivo era significativamente associato a un rischio del 30% di sviluppare miopia, che saliva all'80% se veniva utilizzato spesso anche il pc. I bambini, spiegano i ricercatori, "utilizzano smartphone e tablet per lunghi periodi ininterrotti e a distanze di visualizzazione inferiori rispetto ai libri".
Questi risultati sono ancor più importanti, perché "arrivano dopo che milioni di bimbi in tutto il mondo hanno trascorso gran parte delle loro giornate svolgendo didattica a distanza a causa della chiusura delle scuole durante la pandemia", ha commentato uno degli autori.
Lontanissimi dal voler sembrare bacchettoni anti-tecnologia e visto che, fortunatamente, l'anno scolastico da poco iniziato ha detto addio alla didattica a distanza, alla luce dei dati riportati nero su bianco su Lancet, quello che ci viene da consigliare (anche a noi stessi che scriviamo) è impegnarsi ad invogliare i più piccoli ad alzare il naso da tablet, smartphone e pc e guardare laggiù, in fondo, l'orizzonte del mondo reale.