EEEETCCIUU!!! Se una rondine non fa primavera, uno starnuto spesso sì
La stagione delle allergie non conosce crisi nemmeno in quarantena e l'utilizzo delle mascherine preoccupa il "popolo dal respiro corto"
Quarantena o meno, la stagione delle allergie non conosce crisi e particolarmente in Sicilia, dove già da inizio Marzo è iniziata la fioritura delle Oleacee (come l'olivo, il frassino e il ligustro) e delle Graminacee più diffuse, causa usuale delle manifestazioni allergiche di questo periodo.
Il polline delle Oleacee in particolare è uno degli allergeni inalanti più frequentemente responsabile di manifestazioni allergiche a carico dell'apparato respiratorio. Uno dei sintomi più frequenti negli episodi "importanti" è infatti la congestione e l'edema delle mucose nasali che causando una forte ostruzione delle narici obbliga il soggetto a respirare con la bocca. Altri frequenti sintomi sono le congiuntiviti, la tosse stizzosa e fenomeni di affanno e asma.
In Sicilia la percentuale dei pazienti allergici risulta essere del 35-50% della popolazione. Il 7% soffre di asma bronchiale e circa il 20-30% di disturbi a carico delle alte vie aeree (naso) e congiuntivite.
Assodato che la preoccupazione di scambiare i sintomi allergici con quelli del Covid-19 è e deve essere immotivata - i primi colpiscono il naso e gli occhi mentre il coronavirus, come anche l'influenza, sono più sistemici e colpiscono tutto il corpo (lo abbiamo già detto QUI) -, per chi soffre di asma e allergie il cruccio è quello di dover stare, proprio in questo periodo di "fiato corto", con la mascherina in faccia.
A dissipare i cupi pensieri ci pensa però l'Aaiito (Associazione allergologi immunologi territoriali e ospedalieri): "Per le persone che soffrono di allergie respiratorie - dice Riccardo Asero, presidente dell'Aaiito - questa tanto attesa boccata d'aria, a partire dal 4 maggio, cade proprio nella stagione dei pollini e del 'respiro corto' e sta generando ansia proprio per la necessità di adottare i Dispositivi di protezione individuale. Indossare la mascherina non comporta nessun rischio aggiuntivo di aumentare le difficoltà respiratorie nelle persone con allergie respiratorie".
Inoltre, prosegue Asero, "è assolutamente raccomandato sia per i bambini sia per gli adulti allergici o asmatici in terapia di mantenimento per allergie il rispetto e l'assunzione in modo scrupoloso delle terapie prescritte del proprio specialista di riferimento. Le terapie non vanno interrotte a causa dei timori di Covid-19".
Per gli allergologi dell'Aaiito, "la mascherina può effettivamente provocare una sensazione psicologica di 'fatica a respirare', ma non peggiora in nessun modo la situazione bronchiale del paziente. Al contrario la mascherina può diventare un fattore protettivo contribuendo a filtrare almeno in parte i granuli pollinici che in questa stagione iniziano ad essere aerodispersi dalle piante in fioritura".
Secondo Asero, è "evidente che il filtro delle mascherine può contribuire ad abbattere la concentrazione inalabile di queste particelle aerobiologiche consentendo una importante riduzione della sintomatologia allergica".
Ma quale mascherina può usare un malato respiratorio? "Il paziente asmatico e allergico non necessita di mascherine particolari (Fp2, Fp3) - dice il presidente Aaiito - può utilizzare una normale mascherina chirurgica certificata". E se un paziente allergico vuole uscire di casa, non esiste "alcuna particolare raccomandazione, a meno che la situazione respiratoria non peggiori drasticamente uscendo all'aperto. In tal caso il suggerimento è quello di restare presso il proprio domicilio, limitando le uscite al minimo".