Fondi del PNRR per valorizzare buon cibo e natura: il progetto di Santo Stefano Quisquina
Un milione 600mila euro per la rigenerazione urbana del borgo dell'Agrigentino
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Ammonta ad un milione e 600 mila euro la cifra destinata al borgo di Santo Stefano Quisquina (AG), cifra che verrà assegnata dai fondi del PNRR per la rigenerazione urbana dei borghi sotto i 5mila abitanti, grazie al bando del del Ministero della Cultura. A questa somma si aggiungeranno altri 2 milioni da destinare ai privati.
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Si chiama "Terra di Cieli, Acqua e Pietre" il progetto che Santo Stefano Quisquina vuole realizzare per lo sviluppo economico, sociale, culturale e ambientale della comunità. Una comunità che sappia attirare e accogliere degnamente un turismo di qualità e che sia consapevole del valore del proprio patrimonio e competente nel trasformarlo in sviluppo sostenibile.
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"I nostri ragazzi non devono più andarsene - spiega il sindaco Francesco Cacciatore - ma avere la possibilità di costruire qui una professione che permetta loro di realizzare talenti e sogni e dobbiamo fare in modo che coloro che sono andati via possano tornare".
Il PNRR per la rigenerazione urbana dei piccoli borghi
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Cieli, acqua e pietre sono gli elementi identitari di Santo Stefano Quisquina che caratterizzano il territorio. A partire dall'acqua, elemento di ricchezza, come le pietre che sostengono i muri delle case, dell'Eremo di Santa Rosalia e del Teatro di Andromeda, immerso nella natura selvaggia dei Monti Sicani e sospeso a circa 900 metri di altezza, costruito dal pastore artista Lorenzo Reina.
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In questi anni, l'amministrazione locale ha lavorato su segmenti turistici precisi, in particolare il turismo relazionale ed esperienziale, facendo leva su siti che hanno attirato numerosi visitatori: il patrimonio naturale e ambientale con la Riserva naturale orientata Monte Cammarata e la valorizzazione e la promozione delle eccellenze agroalimentari.
L'Eremo di Santa Rosalia - Foto di Giovanni glq - Opera propria, CC BY-SA 4.0
Ma anche il turismo religioso con l'Eremo di Santa Rosalia, immerso in un secolare querceto, costruito a protezione della prima grotta in cui visse la Santuzza, che rappresenta il punto di inizio dell'"Itinerarium Rosaliae", un sentiero lungo 160 km. che collega i due principali santuari, quello della Quisquina con quello di Monte Pellegrino a Palermo (Leggi "Il cammino di Santa Rosalia").
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Tra le azioni inerenti al progetto: la ristrutturazione dell'ex mattatoio (da trasformare in spazio espositivo e luogo di prima accoglienza dei turisti all'ingresso del paese); la riqualificazione dell'antico lavatoio comunale; la ristrutturazione della legnaia dell'Eremo (da adibire a spazio per eventi ed esposizione opere d'arte); la tracciatura di itinerari naturalistici che colleghino il borgo con la natura che lo circonda. Infine, il rilancio del borgo tramite l'arricchimento delle strutture ricettive esistenti per portare turisti nelle diverse stagioni dell'anno a cui offrire un turismo informale tra buon cibo e natura.