Gli occhiali cambiano e vanno incontro ai disagi da smart working
I trend per l'inverno prevedono nuovi materiali, il ritorno a certe forme ma la parola chiave è: "degressive"
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Lo smart working sempre più diffuso, se da un lato contribuisce positivamente al contenimento della diffusione del Covid-19, dall'altro sta iniziando a creare tutta una serie di nuovi fastidi e acciacchi, lamentati sempre di più dai lavoratori da remoto.
Tra questi nuovi disagi ci sono quelli alla vista (LEGGI), causati molto spesso dall'inadeguatezza delle postazioni di lavoro, che a casa sono magari improvvisate e non rispondono a quei criteri che in ufficio - si spera - siano rispettati (giusta illuminazione, device con schermi "salva-vista", etc.).
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Rispondendo subito alle nuove esigenze, il mondo dell'occhialeria sta cambiando l'offerta e per l'inverno alle porte anche le nuove lenti tengono conto del momento storico e della pandemia. Aumentano, infatti, l'offerta e la richiesta delle lenti "degressive", dette anche lenti "office" che, stando alle indicazioni dei produttori, si adattano a diverse distanze grazie ad una maggiore profondità di campo (da 60 centimetri fino a 3 metri).
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Insomma, gli occhiali degressive consentono di vedere bene sia gli appunti sul tavolo, che lo schermo del computer e ciò che ci circonda nella stanza senza fare sforzi visivi o assumere posture sbagliate per ore.
L'Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici (ANFAO) conferma il successo delle lenti office degressive: "È un segmento su cui senza dubbio le aziende stanno puntando, alla luce dell'evoluzione delle modalità di lavoro e l'incremento dello smartworking"
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Fra le novità di tendenza c'è anche il ritorno delle forme piccole, tonde, pantos, squadrate, ovali ma anche spigolose e triangolari. Anche gli occhiali a mascherina continuano ad avere successo, ma sono mascherine diverse da quelle anni '80 e '90 a cui siamo abituati, con forme più moderne e lenti flat, cioè perfettamente piatte.
Infine, cambiano radicalmente i materiali, campo di ricerca e sperimentazione da parte di creativi e produttori. Spicca, ad esempio, l'uso del beta titanio, del magnesio, del rame, dell'ottone e dell'alluminio. L'acetato e l'acetato biodegradabile N49 continuano ad essere materiali ampiamente utilizzati, a dimostrazione di una sempre maggiore attenzione verso l'ambiente e la natura.