I genitori d'oggi alla prova del Covid
Come sono diventati i genitori italiani e quali sono i loro bisogni in questo tempo segnato dalla pandemia?
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Come stanno i genitori italiani messi a dura prova da questo lungo periodo preda della pandemia? Una risposta la si può trovare nei risultati dell'indagine "La sfida dei Genitori Italiani", condotta da Bva-Doxa nel corso di due rilevazioni a febbraio e a settembre 2020, che hanno consentito di "misurare" gli stati d'animo e gli atteggiamenti dei genitori italiani prima della pandemia da Covid-19 e nella successiva fase (periodo 17-28 settembre, a scuole aperte).
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Secondo l'indagine, sospesi tra decreti e ordinanze, tra incertezze, ansie, sbalzi di umore e preoccupazioni, i genitori italiani con figli 0-14enni non mettono in discussione i grandi valori e i punti fermi della vita familiare, e fanno emergere un'Italia della quotidianità che, per il 46%, dichiara di guardare al futuro con ottimismo.
I grandi valori e i punti fermi della vita familiare
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"Rispetto" è la parola chiave emersa nelle domande su aspetti e insegnamenti per una società migliore. "Educare i giovani al rispetto delle persone" (67%, +7%), "offrire più opportunità di lavoro ai giovani" (54%, +9%) e "disporre di un'informazione completa, corretta, imparziale ma anche semplice da capire" (47%, +8%) sono i 3 aspetti, già emersi come prioritari a febbraio, che hanno registrato il maggior tasso di crescita.
A questi tre aspetti si aggiungono: "educare i giovani al rispetto per l'ambiente" (59%, +6%), "garantire stesse opportunità a donne e uomini nei diversi ambiti" (53%, +6%), "promuovere il senso civico e l'educazione civica dei cittadini (59%, +6%).
Di cosa avrebbero più bisogno i genitori?
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Per quanto riguarda i bisogni più ricorrenti, la richiesta di maggiori risorse economiche (44%, +5%) è seconda all'"avere più tempo libero" che, sebbene registri un calo dell'11%, rimane la prima necessità per il 50% degli intervistati. Aumentano anche la domanda di servizi a sostegno delle famiglie (34% vs 29%) e di possibilità di trovare un lavoro, specie per le mamme (32%, +11%).
Come sono (o sono diventati) i genitori oggi?
Analizzando i contenuti dell'indagine, sono emersi quattro gruppi, caratterizzanti un polo positivo e uno negativo: il primo rappresentato dagli "Sperimentatori" e dagli "Equilibrati" conta un 46% e guarda al futuro con ottimismo, il secondo polo, fatto da genitori pessimisti e poco soddisfatti, coinvolge il restante 54% annoverando i "Timorosi" e gli "Scoraggiati".
GLI SPERIMENTATORI
Sono il 18%, residenti principalmente nel Nord Ovest del Paese, di età compresa tra i 36 e i 45 anni e una prevalenza di figlie femmine. Si contraddistinguono per una più marcata tendenza al nuovo e il più alto livello di scolarizzazione.
Riconoscono la difficoltà di mantenere l'autorevolezza con il figlio, sono molto coinvolti nell'educazione dei bambini/ragazzi e più della media sanno sfruttare le nuove opportunità di dialogo con loro. Sono ottimisti, determinati nel perseguire gli obiettivi e soddisfatti della loro vita attuale.
GLI EQUILIBRATI
Sono il 28%, residenti al Centro-Sud e nelle Isole, vanno dai 25 ai 35 anni e hanno soprattutto bambini 6-8 anni. Sono genitori moderati nei comportamenti e negli atteggiamenti, più degli altri vogliono trasferire ai figli l'importanza dell'impegno e il senso di responsabilità ma anche il valore dell'essere se stessi e della libertà di pensiero. Si definiscono genitori protettivi e sono i più attenti all'ambiente e alla sostenibilità. Per loro il gioco è valore educativo, apprendimento e creatività.
I TIMOROSI
Sono il 33% e, come i primi, risiedono principalmente nel Nord Ovest. Hanno però un'età più elevata, oltre i 46 anni, e figli 6-8 anni. Sono individui poco inclini ai progetti a lunga scadenza, chiusi verso il nuovo ma senza ragioni oggettive.
Sono coloro che si definiscono i più protettivi, meno moderni, ma allo stesso tempo cercano di educare i figli all'autonomia. Amano dedicare tempo alla famiglia e tra gli insegnamenti che ritengono più importanti dichiarano "godersi gli affetti e le persone care" e "avere rispetto per gli altri".
GLI SCORAGGIATI
Sono il 21%, residenti soprattutto nel Centro e nel Nord Est, tra i 25 e i 35 anni e con figli prevalentemente maschi di 9-11 anni. Sono il gruppo con la più alta quota di genitori single. Più degli altri manifestano richieste di sostegno su aspetti concreti della quotidianità che rendono più difficile il rapporto con i figli.
Fanno fatica a progettare a medio-lungo termine e hanno meno tempo degli altri da dedicare alla famiglia. Le difficoltà del quotidiano li portano a privilegiare insegnamenti rivolti al "fare": apprendere competenze per mettere in pratica soluzioni efficaci.