Il delivery al tempo del Covid-19
Sono tantissimi i ristoratori italiani che si sono orientati sulle consegne a domicilio per restare in attività
Non si va al ristorante, in pizzeria, nei locali degli aperitivi ma si sta in casa e oltre a cucinare ci piace ordinare il cibo a domicilio. Dopo qualche settimana di disorientamento molti posti hanno deciso di aprire alle consegne, per non perdere clienti e per mantenersi attivi, altri invece già lo facevano abitualmente.
Il delivery al tempo del Covid-19 continua ad essere una frequentatissima modalità e ora che lo smart è diventato un modus vivendi per tenerci in contatto da casa seppur distanti, ecco che ordinare il cibo al telefono o dal computer per farcelo recapitare a casa è una prassi quanto mai accessibile.
L'Osservatorio annuale sul mercato del cibo a domicilio di una delle principali realtà del settore, Just Eat, ha redatto un focus che è un bilancio di oltre un mese e mezzo dal lockdown del Paese. Al centro ci sono i consumi del food delivery tra Marzo e Aprile 2020, e i cambiamenti o le conferme nelle abitudini.
Come ha influito l'emergenza sanitaria e le relative chiusure di attività sui gusti degli italiani a tavola e sulle loro abitudini a domicilio?
Il food delivery, che resta consentito per ristoranti, locali e pizzerie chiuse al pubblico, rappresenta per il oltre il 90% del campione intervistato un servizio importante o essenziale in questo momento, cogliendone l'importanza soprattutto per i ristoranti, che possono continuare a fare consegne, nonostante siano chiusi al pubblico (66%) ma anche per chi ordina ed è costretto a casa (30%).
Quasi il 60% del campione rivela inoltre di ordinare cibo a domicilio in questi giorni, mentre chi non lo fa dichiara come motivazione principale di dedicarsi soprattutto alla cucina, passando molto tempo in casa.
Si riscontra inoltre un incremento della richiesta di attivazione del servizio da parte dei ristoranti e anche da parte di realtà che non ne usufruivano in precedenza, e che vedono nel food delivery un supporto concreto al proprio business.
I cibi più ordinati
La pizza si conferma sempre al primo posto come il piatto più ordinato, seguita dall'hamburger, dal sushi, dal pollo e dalla cucina italiana, soprattutto in alternativa al cucinare a casa in questi giorni di isolamento. Una new entry assoluta è invece il gelato che si inserisce in classifica al quinto posto tra le cucine più ordinate nelle ultime tre settimane, a differenza dei trend dei periodi "più standard" quando sfiora ma non rientra in top 10.
Tra i principali trend di crescita si attestano poi proprio i dolci e i gelati (+133%), ma anche sushi e cibo giapponese nei formati da mangiare in famiglia e in gruppo, come le barche e i mix (+124%) e le ormai famose pokè bowl (+54%).
Emergono inoltre trend specifici come la crescita dei menù dedicati al pranzo, utili per chi lavora da casa, quelli per i più piccoli (menù baby), dolci e sfiziosità, birre artigianali e qualche bottiglia di buon vino. Questi trend di scelta spiegano anche i desideri che spingono gli italiani a ordinare food delivery e che emergono dal campione di 30.000 clienti intervistati.
Se infatti, in questo momento, a ordinare sono più gli uomini delle donne (60% vs 56%), il primo motivo per farlo è regalarsi una coccola (59%), soprattutto per le donne (56%), ma anche una comoda alternativa all'andare a fare la spesa, limitando così il numero delle uscite (48%). Per chi è in smart working è pratico ordinare a pranzo o a cena non avendo tempo di cucinare (15%), soprattutto per gli uomini (56%), e per evitare le code ai supermercati e le attese per la spesa online (17%).
Nella fotografia degli italiani e il food delivery durante il lockdown il tema della salute e della sicurezza resta di grande importanza. Per il 65% è importante che il fattorino indossi mascherina e guanti (soprattutto per le donne, 53%). Ma non solo. Fondamentale anche la consegna contactless richiesta dal 60% di chi ha dichiarato di ordinare a domicilio in questo periodo. Altrettanto importante il pagamento elettronico (57%), in particolare per le donne (49%) così come i sacchetti del cibo ben chiusi (47%).