Il nuovo "turista gastronomico" ama la Sicilia e vuole vivere esperienze
I turisti italiani hanno riscoperto l'Italia e vogliono viverla attraverso l'enogastronomia
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Va matto per la Sicilia, è curioso, consapevole ed esigente. Non si accontenta più, ad esempio, di un visita a una cantina ma vuole partecipare direttamente alla vita dell'azienda vitivinicola, vendemmiando con i vignaioli.
È l'evoluzione del turista enogastronomico, che adesso vuole fare ESPERIENZA, e fa parte di un esercito in continua crescita.
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L'identikit del viaggiatore che vuole conoscere i luoghi attraverso i sapori e le esperienze, lo si trova nell'annuale Rapporto sul turismo enogastronomico italiano curato da Roberta Garibaldi, docente di Tourism Management, presidente dell'Associazione italiana turismo enogastronomico e nel Board of Directors della World Food Travel Association.
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Un rapporto da cui emerge che per il 71% dei turisti millennial (nati tra il 1981 e il 1996) e della generazione Z (1995-2010), e il 69% dei boomers (i nati tra il 1946 e il 1964), la presenza di esperienze legate all'enogastronomia è importante nella scelta di un viaggio. Per i turisti enogastronomici, rappresentano inoltre un valore aggiunto la bellezza del territorio (90%), la cultura del cibo del luogo (88%) e la presenza di ristoranti che usano prodotti locali (84%).
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Nel 2020, i turisti italiani hanno riscoperto l'Italia come destinazione - sottolinea Garibaldi nel suo rapporto - e questo ha accresciuto la voglia di approfondire il patrimonio dei sapori territoriali. Le località di mare, sempre le preferite, sono diventate anche la porta di accesso per partecipare a esperienze enogastronomiche nell'entroterra (53% dei turisti enogastronomici), davanti alle città d'arte e alle destinazioni montane.
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Ancora più che nell'anno che si è concluso, in questo 2021 il desiderio e la necessità di vivere all'aria aperta spingeranno i viaggiatori alla ricerca di sistemazioni come agriturismi, relais di campagna, alberghi a tema cibo-vino, campeggi di lusso e perfino case sugli alberi.
Ma quali sono le mete del gusto preferite in questa estate ancora piena di incertezze?
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Il 33% degli intervistati ha in programma esperienze enogastronomiche nella propria regione, il 32% nel resto d'Italia e il 19% all'estero. Per gli italiani, nella classifica delle regioni golose vince la Sicilia, così come nella graduatoria delle città nelle prime posizioni troviamo Palermo.
C'è da dire che, seppur sempre più amato, il turismo enogastronomico ha subito l'influenza della pandemia: se infatti il 47% dei turisti prevede che quest'estate metterà a disposizione di esperienze gastronomiche la stessa cifra dell'anno scorso, il 33% spenderà meno e il 21% di più.
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A cambiare sono state anche le modalità di accesso alla vacanza. Infatti, nella scelta di visitare un'azienda o un territorio continua a prevalere il passaparola tra amici e conoscenti (55%) ma, evidenzia il rapporto, è sempre più significativo il peso dei social network con Instagram in crescita (+4%) rispetto a Facebook, che continua comunque a essere il più utilizzato.
Nelle modalità di prenotazione, infine, si evidenzia, come effetto della necessità di un'eventuale disdetta, un ricorso rafforzato alla chiamata diretta per telefono (62%) o alla mail (46%) piuttosto che a portali di intermediari o di agenzie di viaggio.