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Il Parco di Selinunte si rinnova, nel solco del passato

Per l'area archeologica più grande d'Europa nuovi percorsi, tra luci, suoni e percezioni

25 ottobre 2021
Il Parco di Selinunte si rinnova, nel solco del passato
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Nel 1969 due tra i più importanti esperti di museografia, applicata ai rispettivi campi di azione, l'architetto paesaggista Pietro Porcinai e l'architetto Franco Minissi, furono invitati dall'allora sovrintendente ai Beni culturali per la Sicilia occidentale Vincenzo Tusa, a ridisegnare i confini e la "lettura" del Parco archeologico di Selinunte.

Foto storica delle rovine di Selinunte

È importante dire che, all'inizio degli anni Settanta, l'area di Selinunte, nonostante fosse già indicata come l'area archeologica più grande d'Europa, era in uno stato di completo degrado, vittima continua dei tombaroli, e con una sola strada carrozzabile che lo attraversava.

Vincenzo Tusa, uno dei più noti archeologi siciliani, proprio per questo motivo promosse il progetto museografico di Porcinai e Minissi la cui realizzazione e messa in funzione però, ebbe molti, molti travagli.

Vincenzo Tusa a Selinunte

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"La sua importanza storica resta comunque un punto di riferimento e dal nuovo concept portato avanti in questi ultimi mesi, nasce il progetto di restauro filologico e funzionale delle soluzioni museografiche più rappresentative, a partire dal Tridente, che racchiude tre direttrici di percorso del Parco assolutamente inedite ancora oggi" ha spiegato il direttore del Parco archeologico di Selinunte, Bernardo Agrò, che lo ha fortemente voluto unitamente alle attività di miglioramento e della qualità dell'offerta museale, attivando un confronto continuo col territorio.

Il progetto del "Tridente" di Selinunte degli architetti Pietro Porcinai e Franco Minissi

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Il nuovo assetto di fruizione e "lettura" è stato presentato durante l'appena conclusa X edizione di "Architects meet in Selinunte", le giornate di confronto a cui hanno partecipato un centinaio di architetti da tutta Italia. Quest'anno il convegno internazionale dell'AiAC (Associazione italiana di Architettura e Critica), ha affrontato il tema delle conseguenze dell'architettura partendo dal suo obiettivo principale: essere portatrice di benessere e quindi di felicità.

Uno dei varchi del "Tridente" oggi

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E proprio per rispondere a queste premesse è stato ripreso e adattato il progetto di Porcinai e Minissi del 1969. Sarà messo in funzione, attraverso il suo recupero filologico, ciò che era stato pensato per un nuovo ingresso che introdurrà il visitatore ad un percorso esperienziale tale da trasportarlo nei "suoni" dell'antichità.

L'idea è quella di immergere il pubblico in un'atmosfera rarefatta e senza tempo, tramite il recupero di elementi semplici: i colori, gli odori, i rumori di una realtà non artificiale. Interattività e storytelling saranno invece le componenti più importanti per la riqualificazione del sistema museale dell'area monumentale.

Il "Tridente" di Selinunte

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Si stanno progettando moderni dispositivi multimediali per far rivivere allo spettatore la vita quotidiana dei Greci, le attività, le abitudini dell'insediamento urbanistico. In collaborazione con CoopCulture, concessionaria dei servizi del Parco archeologico, sono in corso di adeguamento le strutture di accoglienza, la biglietteria, e promosso il recupero dei percorsi attraverso il cosiddetto Tridente.

Il parco di Selinunte illuminato

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Molto innovativo anche il nuovo progetto "Luce" sensoriale-percettivo firmato da Mario Nanni, interamente giocato sulle sensazioni "personali" del visitatore. Si andrà per gradi: il progetto prevede all'ingresso un livello di intensità luminosa piuttosto basso, una luce morbida che segua quella naturale; così come l'occhio umano tende ad abituarsi lentamente al buio o alla luce, anche a Selinunte si partirà da un'intensità massima nella prima serata, per diminuirla poi man mano, fino a spegnersi nella notte.

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25 ottobre 2021
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