Il rapporto tra web e giovani nel progetto Social Viral Spot Award
Al via i laboratori per 120 studenti catanesi che realizzeranno 10 spot contro l'accesso in rete inconsapevole
Partiranno a breve i laboratori per i 120 ragazzi aspiranti attori, registi, costumisti, sceneggiatori e video maker protagonisti di 10 spot destinati a una campagna di sensibilizzazione per un uso consapevole del web tra i coetanei.
Video attraverso i quali lanciare messaggi positivi, che abbiano la forza e capacità di invadere il web, utilizzando il linguaggio proprio dei teenager, quello appunto della "socialità" e della "viralità".
Questo l'obiettivo che si è posto il progetto Social Viral Spot Award, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Dipartimento Politiche Antidroga e implementato dal Consorzio di cooperative sociali Il Nodo di Catania in stretta collaborazione con gli istituti professionali E. Fermi (scuola professionale settori dell'Industria e dell'Artigianato), F. Eredia (Istituto Tecnico Agrario Statale) e P. L. Deodato (Istituto professionale enogastronomia ed Ospitalità Alberghiera) [ipsiafermicatania.altervista.org].
Lo staff organizzativo e di produzione è composto dal direttore del progetto Gabriele Spina, psicologo del Consorzio Il Nodo, il regista Mauro Maugeri, premiato recentemente al Festival del Cinema di Venezia per l'opera "A lu cielu chianau", il direttore della fotografia Premananda Franceschini, finalista ai Nastri d'Argento 2018 con "L'ombra della sposa" di Alessandra Pescetta, e il drammaturgo Orazio Condorelli, menzione al Premio UBU per la regia dello spettacolo "Librino", i quali con la loro esperienza e talento garantiranno il livello delle produzioni filmiche.
"Circa 650 ragazzi nella prima fase del progetto di ricerca-azione sono stati i ricercatori degli indicatori dell'appetibilità di messaggi virali - spiega Gabriele Spina - i nativi digitali, meglio dei quarantenni o cinquantenni, conoscono i meccanismi dell'alfabeto della viralità.
Il team di psicologi, pedagogisti, registi e drammaturghi ha già cominciato a lavorare all'individuazione dei meccanismi di "appetibilità" che influenzano i gusti dei giovani con lo scopo di mettere a fuoco stili e tecniche in grado di rendere virali comunicazioni, cortometraggi e video".
"Quello che faremo è sommare i tanti input che sono arrivati dai ragazzi - anticipa il regista Maugeri - e trasformarli in una sintesi delle tante possibilità della viralità. Partendo da una idea di impatto probabilmente drammatica creeremo dei format che si svilupperanno attraverso i temi dello sport, il ballo, la musica, ma anche la demenzialità e la comicità".
Dei 600 studenti delle quarte e quinte classi degli istituti scolastici che hanno aderito al progetto Social Viral Spot Award sono stati selezionati i 120 studenti che avvieranno a breve i laboratori e che saranno i protagonisti dei 10 video partecipativi sul tema del disagio giovanile e delle dipendenze, per un uso critico, controllato e responsabile del web ed evitare l'accesso a siti pericolosi dove reperire sostanze psicoattive.
I social entrati ormai nel quotidiano dei ragazzi diventano spesso veicolo di messaggi pericolosi come l'uso di sostanze psicoattive o la diffusione di immagini e video di contenuto sessuale, e strumento attraverso il quale adescare vittime che finiscono nella rete del cyberbullismo, della pedo-pornografia, del gioco d'azzardo, del sesso on line.
Dai dati dell'Osservatorio Nazionale Adolescenza (ex Osservatorio Tendenze e Comportamenti degli Adolescenti che ha utilizzato un campione di oltre 7 mila adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni distribuiti equamente per la variabile genere in 11 città italiane, dal nord al sud) risulta che i ragazzi trascorrono in media 7 ore della loro giornata con lo smartphone in mano fino ad un massimo di 13 ore extrascolastiche.
Il 71,5% lo utilizza anche durante l'orario scolastico. E il 12%, oltre 1 ragazzo su 10, si sveglia durante la notte per leggere le notifiche e i messaggi. Il 94% di loro utilizza internet per parlare con gli amici, il 58% per noia, il 56% per studiare, il 69% per guardare film in streaming e ascoltare musica, il 44% per giocare online, il 24% per guardare i siti porno e il 6,4% per il sexting (sesso attraverso l'invio dei messaggi).
Gli spot realizzati verranno poi presentati a studenti e cittadini e costituiranno materiale per incontri di formazione e sensibilizzazione; saranno infine immessi sul web per la condivisione tra reti sociali, siti di interscambio video, chat, mail, blog.