Il Washington Post spiega perché your next vacation should be in Sicily…
Un articolo del quotidiano statunitense omaggia la Sicilia e invita gli statunitensi a visitarla
"Why your next vacation should be in Sicily", ossia "Perché la vostra prossima vacanza dovrebbe essere in Sicilia" è il titolo di un articolo di Carol Sottili pubblicato dal Washington Post, che racconta ai turisti statunitensi i motivi per scegliere la più grande isola del Mediterraneo come meta per le proprie vacanze.
Punti forti dell'invito al viaggio sono la storia e la cultura siciliane. La Sicilia, si sa, è stata per molto tempo un territorio di conquiste per i popoli che, nel corso dei secoli, hanno dominato la scena nel Mediterraneo. Questo rocambolesco susseguirsi di "padroni" ha lasciato in tutto il territorio dell’Isola un patrimonio architettonico inestimabile, che varia dai resti archeologici greci meglio conservati al mondo ai castelli arabo-normanni, che dalle alture scrutavano il mare in attesa del nemico.
Ora, se a questi elementi aggiungiamo un cibo delizioso e uno scenario da favola, come risultato avremo dei turisti che aspetteranno con ansia l'anno successivo per tornare, ancora una volta, a scoprire le meraviglie della Trinacria.
"Perché andare - si legge tra le righe del Washington Post - : la cultura siciliana è stata ricca di avversità. Pestilenze, terremoti, guerre, schiavitù, rivolte ed eruzioni vulcaniche hanno avuto ruoli fuori misura nella sua drammatica storia. La vertiginosa successione dell'isola di regni conquistatori ha lasciato affascinanti resti architettonici, tra cui alcune delle antiche rovine greche meglio conservate al mondo. Inoltre, il cibo è ottimo e lo scenario incantevole".
Per chi sceglierà la Sicilia come meta delle proprie vacanze, Carol Sottili dispenza anche qualche consiglio pratico…
"Alcuni sostengono che il siciliano sia un dialetto italiano - si legge - non una lingua distinta, ma è sicuro che un italiano non capirebbe una conversazione tra i siciliani. Anche all'interno dell'isola, ci sono dozzine di dialetti. (Esempio: lacrime di gioia sono state versate al battesimo di mio figlio quando mio nonno e mio zio hanno scoperto di condividere lo stesso dialetto minore di Agrigento.) L'inglese non è ampiamente parlato al di fuori dei centri turistici. L'italiano è capito. L'apprendimento di alcune parole siciliane sarà apprezzato. Prova a usare "salutamu" invece di "ciao" come saluto".
Immancabile anche un commento sul cibo: "Mangia questo - suggeriscono sul noto giornale - arancini (polpette di riso fritte). Tutte le versioni di melanzane, ma soprattutto la caponata. Qualsiasi piatto che includa le sarde, che vengono pescate al largo della costa; meglio se servito con bucatini. E sicuramente i cannoli, tranne che in estate, quando la granita è la scelta migliore".
Inoltre, da non dimenticare, è la sensibilità culturale dei siciliani. Ecco il consiglio del quotidiano: "Non riferirsi a un siciliano come a un italiano. Non trattare i siciliani come meno sofisticati di quelli delle regioni settentrionali italiane: le nonne curve in abiti neri fanno ancora parte dell’immaginario, ma è più probabile che tu veda uomini e donne giovani, vestiti alla moda. E non fare battute sulla mafia".
Per quanto riguarda gli itinerari turistici, una menzione speciale arriva per Siracusa e l'isola di Ortigia, centri storici che hanno attraversato i secoli per arrivare immutati nella loro bellezza fino ai giorni nostri.
L'articolo si chiude con una famosa citazione di Truman Capote: "La Sicilia è più bella di qualsiasi donna".