In Sicilia per scoprire "l'Arte dei muretti a secco", Patrimonio Unesco
Uno dei primi esempi di manifattura umana nella lista del Patrimonio immateriale dell’Umanità
Muretti a secco nella campagna iblea, foto di Giorgio Leggio - Flickr.com, CC BY-SA 2.0
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"L'arte del 'Dry stone walling' riguarda tutte le conoscenze collegate alla costruzione di strutture di pietra ammassando le pietre una sull'altra, non usando alcun altro elemento tranne, a volte, terra a secco".
Così l'Unesco spiega cos'è l'Arte dei Muretti a Secco - elemento caratterizzante dei paesaggi siciliani -, pratica inserita nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell'umanità.
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Si tratta di uno dei primi esempi di manifattura umana ed è presente a vario titolo in quasi tutte le regioni italiane, sia per fini abitativi che per scopi collegati all'agricoltura, in particolare per i terrazzamenti necessari alle coltivazioni in zone particolarmente scoscese.
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"Le strutture a secco sono sempre fatte in perfetta armonia con l'ambiente e la tecnica esemplifica una relazione armoniosa fra l'uomo e la natura. La pratica viene trasmessa principalmente attraverso l'applicazione pratica adattata alle particolari condizioni di ogni luogo" in cui viene utilizzata, spiega ancora l'Unesco.
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I muri a secco, sottolinea l'organizzazione, "svolgono un ruolo vitale nella prevenzione delle slavine, delle alluvioni, delle valanghe, nel combattere l'erosione e la desertificazione delle terre, migliorando la biodiversità e creando le migliori condizioni microclimatiche per l'agricoltura".
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Nei secoli, l’Arte dei Muretti a secco in Sicilia ha caratterizzato interi paesaggi, infondendo a questi una vera e propria peculiare identità. Nei territori etnei, ad esempio, i muretti di pietra lavica sottolineano i terrazzamenti dei ricchi vigneti che produrranno l'Etna DOC.
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O evidenziano i limiti di un terreno ergendosi come misteriose piramidi (le "turrette", cumuli di blocchi di roccia vulcanica, impilati a secco durante i lavori di aratura e sistemazione dei terreni per le coltivazioni) realizzate nei territori di Linguaglossa, Piedimonte Etneo, Randazzo e nella Valle dell’Alcantara.
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E cosa sarebbe la Campagna Iblea senza le bianche trame dei muretti a secco che delimitano i confini delle proprietà? Realizzati con la classica pietra calcarea ragusana, i muretti - che circondano anche la base del celebre Castello di Donnafugata - sono uno dei tratti distintivi della parte SuEst della Sicilia.
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Non possiamo, infine, dimenticare l'eccellente espressione dell'Arte dei muretti a secco che si può osservare a Pantelleria, nei muretti nati dall’ingegno dei contadini per ovviare all'evidente dislivello del terreno e per costruire quelle meraviglie architettoniche che si chiamano Giardini Panteschi.