La Befana vien di notte... ovviamente anche in Sicilia
L'Epifania nella tradizione sicilana, tra roghi, processi, e alberi della cuccagna
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L'Epifania è una delle principali feste religiose dell'anno che la Chiesa cattolica festeggia dodici giorni dopo il Natale e precisamente il 6 Gennaio. Il termine Epifania deriva dal greco ''Eptfaneia'' cioè "manifestazione", che si riferisce al primo manifestarsi dell'umanità e divinità di Gesù Cristo ai Re Magi.
"L'adorazione dei Magi" di Albrecht Dürer, 1504
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Insieme ai Re Magi che giungono nella grotta di Betlemme a portare i doni, in questa giornata giunge anche un altro personaggio: la Befana. La sua origine si perde nella notte dei tempi discendendo da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani.
L'iconografia classica raffigura la Befana come una vecchina dal naso aquilino che indossa un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate.
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Nella notte tra il 5 e il 6 Gennaio, a cavalcioni di una scopa, sotto il peso di un sacco stracolmo di giocattoli, cioccolatini e caramelle ma anche carbone per i bambini più cattivi, la befana vola sopra i tetti e calandosi dai camini riempie le calze lasciate appese dai bambini.
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In Sicilia la Befana è una festa molto sentita. A Gratteri, in provincia di Palermo, "La Festa della Vecchia", ovvero della Befana si celebra non il 6 Gennaio, ma la Notte di San Silvestro. In questa città è allestita la cosiddetta "Vanniata di festi di l'annu", un processo "virtuale" legato ai vari fatti sociali, storici e di cronaca dell'anno uscente.
L'inizio del dibattimento viene annunciato dal suono prolungato di un "corno", strumento musicale utilizzato dai pastori e ottenuto con un corno di bue. Prima di arrivare alla sbarra i vari "personaggi-imputati" che hanno animato la vita sociale del paese sfilano per le strade della città. Il processo si attua dopo l'uscita della Vecchia dalla grotta Grattara, la parte più antica della città.
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Questa, coperta da un lenzuolo bianco, percorre le vie cittadine su un asino e raggiunge la piazza principale dove si svolgerà il tutto, accompagnata da un corteo di ragazzi nei tipici costumi siciliani con torce e campanacci. Durante il cammino la Befana distribuisce dolciumi locali tipici i "turtigliuna" a base di mandorle, noci, nocciole e frutta secca. Il suo arrivo in piazza è accolto dallo scoppio di petardi e di mortaretti.
Nei paesi del palermitano come Contessa Entellina, Mezzojuso e Piana degli Albanesi, dove forte è la presenza di persone d'origine albanese, i festeggiamenti hanno forme similari e si susseguono in due giorni distinti.
A Piana, la sera del 5 si celebra una funzione religiosa presso la Chiesa Matrice d'origine greca, il giorno seguente i festeggiamenti si svolgono nei pressi della Piazza della Fontana, struttura tipica presente in tutti questi paesi. In Chiesa, nei pressi dell'altare maggiore, si costruisce un palco per ospitare una vasca piena d'acqua alla quale è legata una cordicella.
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Nella piazza una seconda vasca è posizionata sotto la fontana ed in questo caso la cordicella è legata alla finestra più alta del palazzo che si trova in prossimità della fontana stessa. Il Celebrante immergere per tre volte una croce nella vasca, alla terza immersione il sagrista libera una colomba che così può effettuare il suo volo seguendo la direzione obbligata della cordicella. Il volo della colomba simboleggia la discesa dello Spirito Santo. Alla fine delle celebrazioni i fedeli raccolgono l'acqua benedetta.
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Il giorno dell'Epifania a Bordonaro (ME), nella piazza principale del paese, è allestito il "pagghiaru", cioè un particolare abete natalizio formato da una pertica di nove metri circa e rivestita di verghe, fogliame ed agrumi, ciambelle e cotone, alla cui cima è poi collegata una croce alta due metri, anch'essa addobbata con frutta, nastri, ciambelle e forme di pane.
La sera, dopo la celebrazione della Santa Messa, i giovani prendono d'assalto l'albero e chi riesce a prendere la croce è portato in trionfo. I festeggiamenti folkloristici si concludono con una pantomima dal titolo "Cavaddazzu e l'omu sabbagghiu" che narra l'eterna lotta tra l'uomo e le insidie della natura che sono rappresentate da due maschere.
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L'Epifania è un momento molto atteso anche a Mussomeli, in provincia di Caltanissetta, soprattutto dai bambini visto che si ha la rappresentazione dell'arrivo a cavallo dei tre Re Magi Melchiorre, Baldassarre e Gaspare ad opera di tre uomini del posto. A conclusione dell'evento si ha la processione del simulacro di Gesù Bambino ed un pranzo per quelli più poveri.