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La parola magica per la ristorazione nella Fase 2 è Take Away (oltre che delivery)

Il cibo da asporto salva sia gli italiani rientrati a lavoro che il settore della ristorazione

08 maggio 2020
La parola magica per la ristorazione nella Fase 2 è Take Away (oltre che delivery)
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Dall'immancabile caffè con il cornetto per colazione all'insalatona dimagrante per pranzo dopo un lungo periodo di inattività, ma anche il pollo con le patate da riportare a casa per cena dopo la giornata di lavoro "salvano" il rientro al lavoro di più 1 italiano su 3 (37%) che acquista cibo take away.

È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la Fase 2 dell'emergenza coronavirus è segnata dal via libera ai cibi per asporto particolarmente significativo con la ripresa del lavoro per 4,4 milioni di italiani.

Fase 2: via libera ai cibi da asporto

Un passo importante per le famiglie con la fine del lockdown, che sancisce la ripresa del lavoro e riduce il tempo disponibile per gli italiani ai fornelli, ma che - sottolinea la Coldiretti - rappresenta anche una prima prova per la ripresa delle attività della ristorazione, azzerate dalla chiusura forzata. Una opportunità - precisa la Coldiretti - colta da molte strutture localizzate in prossimità di stazioni ferroviarie, bus, uffici e imprese che si sono attrezzate per offrire il servizio in sicurezza ed evitare affollamenti.

La chiusura forzata di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi ha un effetto a valanga sull'agroalimentare nazionale con il valore dei mancati acquisti in cibi e bevande per la preparazione dei menù che sale a 5 miliardi per effetto del lockdown prolungato al primo giugno, secondo l'analisi della Coldiretti.

Quella del take away è una opportunità colta da molte strutture localizzate in prossimità di stazioni ferroviarie, bus, uffici e imprese che si sono attrezzate per offrire il servizio in sicurezza ed evitare affollamenti...

La spesa degli italiani per pranzi, cene, aperitivi e colazioni fuori casa prima dell'emergenza coronavirus - conclude la Coldiretti - era pari al 35% del totale dei consumi alimentari, per un valore di 85 miliardi di euro all'anno con un italiano su tre (37%) che abitualmente consuma - a casa o al lavoro - i menu da asporto o per consegna a domicilio, preparati da ristoranti, pizzerie, fast food o agriturismi, secondo l'indagine Coldiretti/Ixè.

Consegne a domicilio e delivery food: così la ristorazione sopravvive in Sicilia (Guidasicilia)

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08 maggio 2020
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