La Sicilia del buon cibo, tra ristoranti "Tre Forchette" e trattorie "Tre Gamberi"!
Ecco la Sicilia, terra del gusto, nella Guida ai Ristoranti d'Italia 2024 del Gambero Rosso!
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Arriva puntuale come ogni anno la fotografia più autorevole ed aggiornata della ristorazione italiana: è Ristoranti d'Italia 2024, la nuova Guida del Gambero Rosso giunta alla sua 34/ma edizione.
2.485 le insegne recensite, con 324 novità. 47 i locali "Tre Forchette", contro i 44 del 2023, di cui sette nuovi.
La Guida è un caleidoscopio di proposte - dal grande ristorante alla trattoria, dal bistrot al wine bar - per tutte le tasche e per tutti i gusti, con diverse chiavi di lettura e un piccolo cruscotto in grado di evidenziare anche il rapporto qualità prezzo di ogni cucina.
"Il compito della guida - dice Laura Mantovano, Direttore editoriale della Guida ai Ristoranti d'Italia - continua ad essere quello di tirare le somme, cogliere tendenze, senza dimenticare di valorizzare solide realtà".
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Ricordiamo che le Tre Forchette sono il massimo riconoscimento dato dalla Guida ai ristoranti che offrono una cucina di alto livello, sia per il livello delle materie prime che per la creatività e la tecnica degli chef.
I Tre Gamberi sono invece il simbolo delle migliori trattorie italiane, abbinate a una cucina tradizionale, genuina e a prezzi accessibili. Infine le Tre Cocotte vanno ai migliori bistrot d'Italia.
La Sicilia nella Guida ai Ristoranti d'Italia 2024 del Gambero Rosso
Con le sue 173 insegne la Sicilia brilla tra le terre del gusto e del buon cibo e 37 di queste sono delle assolute novità della Guida: la conferma di una terra ospitale e ancora ricca di opportunità nella ristorazione:
- Don Ciccio di Bagheria (PA)
- Limu di Bagheria (PA)
- La Zaghara dell'Hotel Villa Flora di Caltanissetta
- Pamochã di Catania - Il bistrot fa il suo ingresso con ben 2 Cocotte già all'attivo
- Cala Luna dell'Hotel le Calette di Cefalù (PA) - Lo chef Dario Pandolfo si aggiudica il premio speciale Moët & Chandon "Tradizione Futura"
- Locanda Gulfi di Chiaramonte Gulfi (RG)
- Paradise di Graniti (ME)
- Trattoria Terranova da Bernardo di Lampedusa (AG)
- In Cucina dai Pennisi di Linguaglossa (CT)
- Relais Casina Miregia di Menfi (AG)
- Salisà di Menfi (AG)
- Da Vittorio di Menfi (AG)
- Sacha di Messina
- Locanda del Colonnello di Modica (RG) - Il bistrot esordisce con ben 2 Cocotte già all'attivo
- Enoteca Buonivini di Palermo
- Ristorante Charleston di Palermo
- Villa Clelia di Palermo
- L'Osservatorio Rooftop dell'Hotel Plaza Opéra di Palermo - Il bistrot fa il suo ingresso con ben 2 Cocotte già all'attivo
- L'Ottava Nota di Palermo
- Quattro Mani di Palermo
- Quattroventi Comfort Food di Palermo
- Broccia dell'Hotel Quartara di Panarea (ME)
- Scale del Gusto di Ragusa
- Da Alfredo in cucina di Salina (ME)
- Capofaro Locanda & Malvasia di Salina (ME)
- La Locanda del Postino di Salina (ME)
- Giardino di Bacco di San Giovanni La Punta (CT)
- Enzo a Mare di Santa Croce Camerina (RG)
- Sand Design Restaurant di Santa Croce Camerina (RG)
- La Strummula dell'hotel Borgo di Ciàula di Santa Flavia (PA)
- Pata Pata di Scicli (RG)
- La Pigna di Siracusa
- La Zaituna dell'hotel Donna Coraly di Siracusa
- NeoBistrot Bellevue dell'Hotel Metropole di Taormina (ME)
- Louis Vuitton Café by Timeo di Taormina (ME) - Il bistrot esordisce con ben 2 Cocotte già all'attivo
- Gennaio30 di Trapani
- Osteria Il Moro di Trapani
Sono 3 le "Tre Forchette" che incoronano gli eccellenti ristoranti siciliani che hanno ottenuto un punteggio pieno...
Il Duomo di Ciccio Sultano, a Ragusa, è il motivo in più per godere della bellezza di Ibla: un tuffo nella storia, e "un viaggio nel tempo e nello spazio che parte dalla tradizione e guarda al futuro", come reca la premessa del menù. Ed ecco allora gli itinerari, tra ricette antiche con ingredienti senza tempo e visioni moderne su prodotti d'eccellenza che traducono la globalizzazione in contaminazioni folgoranti.
La Madia di Licata (AG) dove la memoria è l'elemento nodale della cucina: una scatola dei ricordi che sa mixare immagini, sapori, odori. Un luogo di gusto dove si va per assaporare il sottile invece del grosso, il passo dopo passo invece del tutto e subito e dove si percorre un viaggio nella memoria: quella di Pino Cuttaia e di questi luoghi veraci della Sicilia del sud. Il locale è stato di recente ampiamente ristrutturato e anche in menù nuovi piatti, che partono proprio dal concetto di stratificazione degli elementi, rendendo protagonisti ingredienti di solito usati come guarnizione o condimento.
Signum di Salina (ME), la magia d'un vecchio borgo eoliano splendidamente inserito nella natura e con affacci (lo Stromboli fumante, il profilo di Panarea) che subito conquistano. Un mini paradiso dal gusto, mediterraneo e vincente, regno della giovane Martina Caruso. Da quest'anno il suo gourmet si separa dal bistrot, creando due realtà anche fisicamente distinte. In terrazza si gustano i cocktail sfiziosi e una cucina light. In veranda, invece, spazio esclusivo al fine dining, con carta ampiamente rinnovata, per regalare nuove emozioni e a riprova di nuovi passi e ulteriore consapevolezza acquisita dalla chef.
In Sicilia sono 2 i locali Tre Gamberi, con il partner Cantine San Marzano, che confermano l'eccellenza delle trattorie...
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Buatta Cucina Popolana di Palermo, l'ex valigeria di una Palermo primi ‘900, dall'eleganza Liberty, che dal 2015 ospita la piacevolissima osteria di Franco Virga e Stefania Milano, gli imprenditori che negli ultimi dieci anni hanno letteralmente cambiato la faccia della ristorazione del capoluogo inanellando una serie di progetti significativi anche per il rilancio turistico e culturale della città. Qui si parla di tradizione e di grandi classici palermitani buoni e "veri" come in nessun altro posto a Palermo, egregiamente elaborati nella cucina a vista strada.
Tischi Toschi di Taormina (ME) un'insegna che ha a che fare con storie di ritorni che sono, dunque, anzitutto storie di migrazioni come quella del Tischi Toschi, frutto incrociato di due migrazioni: una fisica, geografica, l'altra esistenziale, di mestiere e di vita, quando l'attuale patron decise di abbandonare il lavoro originario per dedicarsi alla caccia di gioielli della cucina popolare e delle vigne della sua terra. Con materie prime dai quattro lati della Sicilia assemblate poi a comporre piatti profondamente incardinati al solco prolifico e variegato della storia culinaria di qui; ma anche, a loro modo, sintesi che va oltre il mero evocare il passato.
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