Per i siciliani un'estate con la "voglia" di psicologo…
Questa estate si porta appresso gli strascichi psicologici dovuti al Covid, e i siciliani pensano che potrebbe essere utile rivolgersi a uno psicologo
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Attesa, voluta, e ora nel vivo, l'estate 2021 dovrebbe essere l'occasione per allentare molte tensioni. Dovrebbe… perché, purtroppo, la pandemia ha lasciato importanti strascichi psicologici nei siciliani. E ha aggiunto un carico da novanta su molte altre situazioni di ansia, stress e difficoltà personali, al punto che ben due su tre (66%) guardano oltre e pensano che potrebbe essere utile rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta per migliorare la condizione mentale e gestire certe situazioni complesse.
Lo evidenzia l'ultima ricerca dell'Osservatorio Reale Mutua sul welfare*.
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È l'ansia la prima ragione che porterebbe gli abitanti della Sicilia dallo psicologo (30%), condizione in questo momento prioritaria rispetto a tutto il resto: basta guardare i problemi di coppia, confinati al 4%. Tra le altre esigenze, le dinamiche legate all'attività lavorativa (14%), gli aspetti caratteriali e della personalità (10%) e le situazioni di difficoltà per la salute dei propri cari (8%).
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Ma non è facile riconoscere di avere un bisogno di questo tipo, né lo è parlare di sé e aprirsi su certi argomenti: per molti, insomma, lo psicologo resta ancora un tabù.
Questione, ammettono gli stessi siciliani, di imbarazzo (32%) ma anche di poca sensibilità al tema (18%) e una certa tendenza a sottovalutare l'importanza della sfera mentale nella propria vita (18%).
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Con l'aumentare dei bisogni, però, cresce anche la sensibilità a questi temi. Ben uno su tre (32%) vorrebbe che fosse il datore di lavoro a mettere a disposizione lo psicologo come forma di welfare aziendale. Se è necessario un cambio culturale (28%) che aumenti ancora di più l'attenzione verso gli aspetti della vita mentale, molti vorrebbero anche una maggiore presenza di psicologi e psicoterapeuti in ospedali, cliniche e ambulatori (26%).
E c'è chi pensa che persino la tecnologia possa aiutare a superare certe barriere e incentivare il ricorso a questi professionisti grazie ai servizi di videoconsulto (8%), che si possono fare comodamente da remoto.
Ma in un caso o nell'altro, anche il portafoglio vuole la sua parte: se la relazione che si instaura col professionista è il fattore più importante (38%), per più di un siciliano su cinque è fondamentale poter contenere i costi della prestazione (22%). Non da meno lo è la possibilità di ridurre i tempi di attesa (14%).
*Indagine CAWI condotta dall'istituto di ricerca Nextplora su un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d'età, genere ed area geografica.