Perché la Sicilia è zona arancione? Ve lo spieghiamo...
La decisione del Governo riguardo la Sicilia ha sorpreso tutti, ma i motivi stanno nei 21 parametri che si sono utilizzati
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Quando nell'ultima diretta il premier Giuseppe Conte ha spiegato la suddivisione dell'Italia in tre aree colorate (giallo, arancione e rosso), a seconda del livello di rischio legato al Covid e alla tenuta sanitaria, e alle quali è stato affidato un pacchetto di misure restrittive ad hoc (LEGGI), in Sicilia tutti si aspettavano di trovarsi nell'elenco di colore giallo, ossia nelle zona valutata a rischio moderato. La storia invece non è andata così. L'Isola, insieme alla Puglia, si è ritrovata colorata di arancione e quindi classificata come territorio a rischio medio-alto.
Il primo a rappresentare la propria sorpresa è stato il presidente della Regione. "Spero in una svista, in un errore di valutazione del Comitato Tecnico Scientifico. Sembra di essere su 'Scherzi a parte'", ha detto Nello Musumeci durante un programma radiofonico. "Anche un bambino, se mette a confronto i dati della Sicilia con quelli di altre 6-7 regioni - ha aggiunto Musumeci - si rende conto che si tratta di una grave sbavatura”. Quella del governo, ha detto ancora, "è una scelta assurda e irragionevole".
A pensare ad un'errore da parte dell'Esecutivo sono in tanti, ma il motivo della scelta del governo non è da individuare solo sul numero dei contagi. Infatti, sono 21 i parametri analizzati per classificare il grado di rischio di una regione. Va considerato anche l'Rt (tasso di contagiosità) e bisogna tenere conto anche del numero di medici impiegati o dei posti in terapia intensiva disponibili.
È bene sottolineare che questi parametri sono stati individuati dal Comitato Tecnico Scientifico, introdotti lo scorso 30 aprile con un decreto del ministero della Salute e condivisi con tutti i governatori delle Regioni. Di conseguenza non si capisce il motivo di tanta sorpresa.
I parametri, stilati per tenere sotto controllo l'andamento del rischio sanitario, sono divisi in tre categorie e sono i seguenti:
Indicatori della capacità di monitoraggio
- Numero di casi sintomatici notificati per mese in cui è indicata la data inizio sintomi/totale di casi sintomatici notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
- Numero di casi notificati per mese con storia di ricovero in ospedale (in reparti diversi dalla Terapia Intensiva - TI) in cui è indicata la data di ricovero/totale di casi con storia di ricovero in ospedale (in reparti diversi dalla TI) notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
- Numero di casi notificati per mese con storia di trasferimento/ricovero in reparto di terapia intensiva (TI) in cui è indicata la data di trasferimento o ricovero in Tl/totale di casi con storia di trasferimento/ricovero in terapia intensiva notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
- Numero di casi notificati per mese in cui è riportato il comune di domicilio o residenza/totale di casi notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
- Numero di checklist somministrate settimanalmente a strutture residenziali sociosanitarie (opzionale).
- Numero di strutture residenziali sociosanitarie rispondenti alla checklist settimanalmente con almeno una criticità riscontrata (opzionale).
Indicatori della capacità di accertamento diagnostico e di gestione dei contatti
- Percentuale di tamponi positivi escludendo per quanto possibile tutte le attività di screening e il "re-testing" degli stessi soggetti, complessivamente e per macro-setting (territoriale, PS/Ospedale, altro) per mese.
- Tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi.
- Tempo tra data inizio sintomi e data di isolamento (opzionale).
- Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracìng.
- Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale alle attività di prelievo/invio ai laboratori di riferimento e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi posti rispettivamente in quarantena e isolamento.
- Numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati.
Indicatori della stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari
- Numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni.
- Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata ISS (si utilizzeranno due indicatori, basati su data inizio sintomi e data di ospedalizzazione).
- Numero di casi riportati alla sorveglianza sentinella COVID-net per settimana (opzionale).
- Numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi riportati alla sorveglianza integrata COVID-19 per giorno.
- Numero di nuovi focolai di trasmissione (2 o più casi epidemiologicamente collegati tra loro o un aumento inatteso nel numero di casi in un tempo e luogo definito).
- Numero di nuovi casi di infezione confermata da SARS-CoV-2 per Regione non associati a catene di trasmissione note.
- Numero di accessi al Pronto Soccorso con classificazione ICD-9 compatibile con quadri sindromici riconducibili a COVID-19 (opzionale).
- Tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva (codice 49) per pazienti COVID-19.
- Tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti COVID-19.