Risolto il problema degli spostamenti durante la Fase 2: si va tutti in bici!
Una buona alternativa a bus, metro e auto, e un'opportunità per buttare giù i chili presi in quarantena
La ripresa di alcune attività è stata decisa, ma le scelte su come ripartire gradualmente in ogni settore sono legate a doppio filo a un comparto in particolare: quello dei trasporti.
Per lavorare bisogna spostarsi e, con la massa di pendolari e utenti che torneranno a usare i mezzi pubblici, proprio i trasporti rischiano di trasformarsi in miccia per lo scoppio di nuovi focolai.
Il principio, ribadito nel nuovo decreto è evitare il sovraffollamento, cosa che comporterà non poche difficoltà organizzative. Differenziare gli orari di uffici, negozi, e attività lavorative in genere, ad esempio, potrebbe aiutare, mentre il distanziamento sociale, l’igienizzazione, ma anche senso di responsabilità individuale sono le regole di base.
Le mascherine saranno obbligatorie per tutti e la capienza dei mezzi sarà ridotta, con marker sui posti a sedere non utilizzabili, e questo creerà problemi se le città non accresceranno le corse. I flussi di entrata e uscita dei passeggeri saranno separati e contingentati, come nelle stazioni e aeroporti, dove dovrebbero essere mantenuti i termoscanner. Anche su treni e aerei posti ridotti, dunque nuovi sistemi di distribuzione dei viaggiatori a bordo per tenere le distanze. Obbligatoria, infine, la sanificazione di ogni mezzo a cadenza ravvicinata.
Una valida alternativa ai mezzi pubblici e all'utilizzo dell'automobile però esiste e si chiama bicicletta. Che può diventare anche un’opportunità per fare sport e buttare giù i chili di troppo presi durante la quarantena.
Un'alternativa consigliata anche dal professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano, diventato negli ultimi mesi un volto noto della tv. "La bicicletta, nella fase 2, è un'ottima alternativa non solo ai mezzi pubblici, ma anche all'automobile, e credo che incentivare l'utilizzo della bicicletta possa portare anche alla realizzazione di un maggior numero di piste ciclabili".
Secondo Pregliasco "andare in bici sarà anche un'ottima opportunità per tornare a fare sport, soprattutto perché durante la quarantena molti italiani si sono un po' appesantiti rimanendo a casa. Sicuramente, ad oggi, qualora ci fosse la possibilità di scegliere tra uno spostamento in bici e uno in macchina, suggerisco di utilizzare il mezzo a pedali: prendere i mezzi pubblici sarà davvero molto difficile perché bisogna mantenere la distanza di sicurezza, invece la bicicletta permette il distanziamento sociale e non appesantisce il traffico, quindi può essere davvero un modo intelligente per fare degli spostamenti".
"Muoversi in bicicletta può diventare un'opportunità verso la sicurezza stradale - prosegue il virologo -. Magnifica è anche l'idea delle biciclette elettriche, che offrono la possibilità di spostarsi anche a coloro che non sono molto allenati o che vivono in montagna. Insomma - concude il professor Pregliasco -, io credo che la bicicletta, nella fase 2 del Coronavirus, avrà il giusto rilancio che merita, soprattutto come mezzo di trasporto".
Inoltre, secondo quanto anticipato dalla ministra delle infrastrutture Paola De Micheli in question time, "è allo studio il riconoscimento di un "buono mobilità alternativa", per i residenti nelle città metropolitane e aree urbane con più di 60.000 abitanti, pari ad euro 200 per l'acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, quali segway, hoverboard e monopattini, ovvero per l'utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale".