Sicilia, Tropico italiano!

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In questo inverno, a lasciare l'Italia senza neve e a mandare la natura in tilt - con fioriture fuori stagione e api sconvolte - è stato un mese di dicembre che ha fatto segnare una temperatura superiore di 2,09 gradi la media storica, ma l'anomalia è stata addirittura di 2,54 gradi nel centro Italia e di 2,65 gradi nel Mezzogiorno, valori mai registrati prima.

È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla banca dati aggiornata Cnr-Isac che rileva le temperature dal 1800 e che classifica il 2022 come l'anno più bollente con una temperatura media superiore di 1,15 gradi.

Foto www.oliocentrica.it

L'effetto del cambiamento climatico lo si può plasticamente individuare nel cambiamento delle colture, che in Italia vede, ad esempio, la coltivazione dell'ulivo arrivata a ridosso delle Alpi, mentre nella Pianura Padana si coltiva oggi circa la metà della produzione nazionale di pomodoro destinato a conserve e di grano duro per la pasta. Al Sud è invece scoppiato il boom delle coltivazioni tropicali, dall'avocado al mango fino alle banane.

Con la tropicalizzazione del clima, infatti, nel sud Italia e nelle Isole la crescita dell'"agricoltura esotica" è stata esponenziale, arrivando a sfiorare, nel giro di soli cinque anni, i 1200 ettari fra Puglia, Sicilia e Calabria.

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A fare la parte del leone - secondo i dati della Coldiretti - è la Sicilia con coltivazioni ad avocado e mango di diverse varietà nelle campagne tra Messina, l'Etna e Acireale, ma anche a frutto della passione, zapote nero (simile al cachi, di origine messicana), sapodilla (dal quale si ottiene anche lattice) e litchi, il piccolo frutto cinese che ricorda l'uva moscato.

L'AVOCADO SICILIANO

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A fare da apripista alle coltivazioni siculo-tropicali è stato l'avocado, superfood sano e nutriente, amatissimo e di tendenza. Tra i primi a scommettere su questo frutto a forma di pera, verde scuro e rugoso è stato Andrea Passanisi, che a Giarre, alle pendici dell'Etna, ha avviato la sua coltivazione bio, tra le prime sull'isola, dopo i primi esperimenti degli anni Sessanta.

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"La nostra zona è ideale perché l'Etna catalizza le nuvole e rende l'area costantemente piovosa e umida - spiega Andrea - . Siamo certificati bio perché non utilizziamo diserbanti e il nostro terreno è profondo, sabbioso e ricco di nutrienti per il frutto".
Oggi la sua "Sicilia Avocado" collega oltre 30 produttori e vende online in tutta Italia, anche a chef stellati milanesi.

E CI SONO ANCHE MARACUJA E LITCHI

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Maracuja (il frutto della passione) e litchi sono altre due specie che in Sicilia stanno prendendo sempre più capo. La maracuja, ad esempio, nell'Agrigentino ha preso il posto del pomodoro! Il frutto della passione in questa zona, e più precisamente a Licata - dove un'azienda ha valorizzato vecchi impianti per il pomodoro -, cresce tutto l'anno, ma da settembre a dicembre è il momento clou.

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Inoltre, le caratteristiche organolettiche del prodotto coltivato in Sicilia fanno la differenza. Infatti, rispetto a quello sudamericano o sudafricano il passion fruit siciliano ha un tasso di acidità inferiore e un elevato grado zuccherino che gli conferisce un gusto particolarmente piacevole.

Nella provincia di Messina, invece, ha ben attecchito il litchi, conosciuto anche come "ciliegia cinese" o "uva del deserto", frutto originario della Cina meridionale. D'altro canto, l'albero di litchi ha lo stesso areale di coltivazione del limone.

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Pianta arborea e sempreverde, che nei paesi di origine può raggiungere notevoli dimensioni (fino a 15-20 m), in Sicilia il litchi arriva ai 6-8 metri di altezza e produce frutti di qualità eccezionale che, maturando ad agosto, arrivano sul mercato in un periodo in cui non ci sono frutti provenienti da altre parti del mondo.

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Grazie alla qualità superiore, al gusto particolare del litchi siciliano ed alla sua vicinanza con i mercati nord-europei, il prodotto arriva a destinazione al giusto grado di maturazione, mantenendo integre tutte le caratteristiche organolettiche di pregio che gli conferiscono profumi e sapori, che rimangono inalterati a differenza di quanto avviene per i prodotti importati dai paesi extra europei.

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Dunque in Sicilia, proprio come dice il detto, si è fatta di necessità virtù. E mentre di non facile risoluzione ci appare il problema del cambiamento climatico, i banchi siciliani della frutta si arricchiscono e si colorano ulteriormente di prodotti esotici, coltivati, rigorosamente, nell'Isola.